Non mi sono più recata a casa di Kenneth.
Da quando mi è apparsa tra le notizie principali la foto di lui insieme a Leslie, accompagnata da un titolo celebrativo per la sua ennesima vittoria in campo lavorativo, la voglia di vedere ancora la sua faccia è scesa a zero. Mi sono rintanata nuovamente nella mia stanza.
Nelle ultime serate io e Arnold abbiamo giocato a Monopoly e abbiamo guardato qualche puntata di Friends, anche se pensavo fosse più il tipo da Criminal minds.
La zia mi ha invitata a casa per Natale, ma ho declinato l'invito. La bugia dell'anno? Sono impegnata con il mio nuovo lavoro.
In realtà sto valutando da giorni una proposta di lavoro. Dopo aver mandato i curriculum a diverse aziende, qualcuno mi ha risposto davvero.
E adesso che ho l'opportunità di riprendere il controllo sulla mia vita, mi sento di nuovo incatenata. Dovrei trasferirmi ad Edimburgo e lasciare Londra, la mia migliore amica, Arnold ed essere meno reperibile per la mia famiglia. Ma, soprattutto, in questo modo non incontrerò più Kenneth e non mi sentirò più soffocata e i sensi non mi perseguiteranno ogni volta che vedrò la sua faccia. Dovrei pensare a me. Dovrei pensare a mio fratello. Tutto il resto non conta davvero. Eileen capirà la mia scelta.
Mia madre mi ha mandato un misero messaggio di auguri copiato da Google e mio padre mi ha mandato un vocale questa mattina.
Ho aperto più volte la chat di Eileen e ho digitato almeno dieci messaggi diversi, ma non ne mandato nemmeno uno.
Arnold mi ha fatto gli auguri a mezzanotte. Siamo saliti sul tetto, con una tazza di cioccolata calda tra le mani e un plaid sulle spalle.
La nostra amicizia sta diventando ogni giorno sempre più speciale, nonostante la differenza d'età.
Fisso la schermata del cellulare in attesa di un messaggio da parte di Kenneth. So che non mi scriverà e so anche che è la cosa giusta da fare.
Forse avrei dovuto congratularmi con lui?
No, sicuramente ci avrà già pensato Leslie.
Sono gelosa? Assolutamente no! Non ne ho alcun motivo. Stanno andando avanti tutti con la propria vita, dopotutto. Io, al contrario, sembro ancorata ad un dolore che non mi dà pace, e ad un senso di impotenza che mi consuma e mi divora, facendomi sentire un’inimitabile fallita.
Vorrei sentirmi speciale almeno oggi, quindi indosso il mio vestito rosso preferito, forse un po’ troppo sexy per il giorno di Natale, e un paio di stivali neri con il tacco.
Prendo il cappotto nero e la borsetta e faccio un respiro profondo, poi do un'ultima passata di rossetto sulle labbra e fisso il mio riflesso allo specchio.
Arnold è stato invitato a casa di un suo amico, dunque sono letteralmente sola anche oggi. Mi ha assicurato che tra qualche ora sarà nuovamente reperibile, ma non intendo contare troppo sulla sua presenza nella mia vita.
Andrò a cena da sola. Per la prima volta nella mia vita.
E ho chiamato perfino un Uber. Sì, pagherò di più e probabilmente domani mi maledirò, ma non importa. L'alternativa sarebbe rimanere a casa, guardare film natalizi, rimpinzarmi di cibo spazzatura e poi scoppiare in un profluvio di lacrime sotto le coperte.
Mi fermo davanti al ristorante preferito di Eileen. L'anno scorso, il giorno di Natale, abbiamo pranzato qui. Soltanto noi due. Nonostante il bel rapporto che ha con la sua famiglia, lei ha preferito restare con me.
Quest'anno è diverso.
I miei occhi coperti da una coltre di lacrime scivolano malinconici sul nome del ristorante. Forse è destino.
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Boyfriend- Un ragazzo in prestito
Roman d'amourKendra Collins ha ventisei anni, usa la sua laurea per lavorare al McDonald's e spera segretamente di realizzare il suo sogno un giorno: lavorare come editor per una casa editrice. Kenneth Harrison è il capo della K.H Publishing company, nonché la...