In amore vince chi fugge

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La storia d'amore di Alessandra e il meccanismo più perverso delle relazioni di coppia.

Non riusciva a parlare senza piangere. Lo sguardo distolto verso un angolo della stanza, il volto rigato dalle lacrime e la voce rotta dal singhiozzo. «Perché fa così?!» gridò ad un tratto brandendo il cellulare in mano come se fosse un coltello. Alessandra non riusciva a capacitarsi di un amore impossibile.

«Ti amo, non posso fare a meno di te, sei l'unica amore mio» singhiozza ora Alessandra imitando amaramente la voce di lui, Davide.

«E poi? E poi sparisce! Non mi chiama più, non mi cerca e io non so dove sia, con chi sia, cosa faccia. Sto lì, davanti al telefono come una cretina ad aspettare che mi chiami, che mi mandi un sms e invece neanche si degna di sapere come sto!». La sua voce si è graffiata di rabbia, di delusione.

Alessandra è una ragazza che a prima vista sembra timida, ma ha un gran cuore. Te lo dice nei suoi occhi innocenti, nel suo sguardo fanciullesco, nei suoi gesti aggraziati. Anche se il dolore ora ha deformato il suo sorriso puro, inarcandole le labbra in una smorfia di incredulità.

«Ma come si fa a dire ti amo ad una persona guardandola negli occhi se poi sai già che non ti vuoi impegnare?» mi chiede attonita con gli occhi ancora lucidi. Quella domanda sembra spaccarle il cuore in due e per un attimo mi si stringe lo stomaco nel vederla soffrire così. Le chiedo di raccontarmi meglio la storia con Davide. Di darmi qualche elemento in più per capire con lei dove quella storia d'amore fosse in errore.

«Ci siamo conosciuti per caso, ad una festa. Davide mi ha corteggiata poi per diverso tempo, mi riempiva di attenzioni e io mi sono sentita molto lusingata. Mi diceva cose come... "vorrei che tutte queste persone ora sparissero, per trovarmi solo nel tuo sguardo"... "Appena ti ho vista ho pensato che fossi quella giusta" oppure "l'odore dei tuoi capelli mi fa impazzire"....». Alessandra si ferma un attimo, come per assaporare la dolcezza di quei momenti, dell'illusione che non aveva voluto vedere.

«Siamo usciti insieme diverse volte, lui è sempre stato molto carino e attento. Poi una sera gli mando un sms d'amore, come sempre dopo che ci eravamo visti. E non mi risponde. Lo chiamo, ma il telefono squilla a vuoto. Penso che forse non sente, che si sia già addormentato. La mattina apro gli occhi cercando subito il cellulare per vedere se mi aveva scritto. Niente, neanche un messaggio. Ma sono tranquilla, non ho pensieri strani in testa o sospetti, mandare un sms d amoresolo la voglia di sentirlo». Lo sguardo di Alessandra si abbassa, sta cercando dentro di sé di non rimettersi a piangere. Quando riprende, nel tono della sua voce c'è l'ombra del senso di colpa, la colpa di non aver capito subito i giochi dell'altro: «Non mi ha chiamata per tre giorni. Non sapevo che pensare. Poi all'improvviso mi scrive: "scusa, ho avuto da fare. Ma stasera ti voglio da morire e non posso non vederti". Io non ho detto niente, ero solo sollevata e felice di sentirlo. Ho aspettato che arrivassero le 19 con un'ansia incredibile, morivo dalla voglia di vederlo. Mi sono preparata con tutta l'attenzione di cui ero capace. Abbiamo fatto l'amore, non lo nego, proprio quella sera. Mi ero ripromessa di non farlo, di aspettare e conoscerlo meglio. Ma avevo come paura che mi scappasse dalle mani... e che con lui scivolasse via questa occasione di innamorarmi e di essere felice con qualcuno». Alessandra prosegue raccontandomi dei loro incontri passionali, ma che, puntualmente, lui spariva senza giustificazioni e che poi riappariva a suo piacimento, con scuse vaghe e sempre sfuggente.

La perversione dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora