Le difficoltà della vita

Capitolo 8

Dopo aver letto il messaggio di Joe rimasi stupita, sembrava un ragazzo sicuro, pieno di se e con un trascorso di vita felice. Era tardi per pensare, dovevo andare a scuola e sperare di incontrarlo. Mi avviai alla fermata e salì sull'autobus. Durante tutto il viaggio non facevo altro che pensare e ripensare a quello che Joe mi aveva scritto nel messaggio. Finalmente arrivai a destinazione e mi incamminai all'interno della scuola per cercarlo. Dopo un paio di minuti che lo stavo cercando mi stavo iniziando a rassegnare, tornai indietro e mi avvicinai verso la mia classe quando da dietro è arrivato il gruppetto di bulli che come ogni volta mi prendeva in giro e mi denigrava di fronte a tutti. Quel giorno i bulli sembravano più cattivi del solito infatti, quando li ignorai loro si arrabbiarono in modo disumano, imapurita scappai di nuovo, mentre correvo incrociai Joe che notando la situazione di difficoltà che stavo vivendo mi fermò e mi chiese: "Che sta succedendo?" io risposi: "Mi stanno inseguendo di nuovo i bulli devo scappare mi dispiace" mentre stavo riniziando a correre lui mi afferrò per un braccio e mi disse di stare li al suo fianco che lmi avrebbe protetta lui. Alla fine del corridoio erano arrivati i bulli, a passi lunghi e ben distesi si avvicinarono e con l'intento di picchiarmi di nuovo vennero bloccati da Joe che gli disse di starmi alla larga. I bulli sbuffarono e decisero di andarsene ma, uno di loro si girò di scatto e mi sputò in faccia. Joe vedendo questo si arrabbiò cosi tanto che iniziarono tutti una rissa. Era così bravo Joe che i bulli si dovettero arrendere per forza. Dopo essermi tranquillizzata lo ringraziai del gesto stupendo che aveva fatto nei miei confronti e gli dissi che lo stavo cercando per parlargli. Lui dopo avermi abbracciata mi disse di incontrarci dopo scuola al ristorante qui vicino per parlare un pò e per mettersi d'accordo su quando incontrarsi per le lezioni di autodifesa. Io annuì col capo e ci salutammo di nuovo abbracciandoci.