O5. sasha

142 4 8
                                    

Forse essere in stanza con George Russell non è così male, a parte alcuni aspetti: sentirlo lamentarsi quando la macchina non è andata come vuole lui (perché non può farlo con i suoi meccanici. Non vuole dare una brutta impressione). Lui non ci mette mai meno di un'ora (anche qualcosa in più) per farsi la doccia. E....basta, questi sono gli aspetti negativi. Sasha pensava di poterne elencare anche di più.

Quella mattina c'era fin troppo freddo per andare in pista, quindi (almeno per quella prima giornata) sarebbe rimasta in stanza, avvolta nella sua (ovvero di George) coperta di pile a bere una cioccolata, esclusivamente senza lattosio, in una tazza di tassorosso che si era portata da casa.

Due bussi la fecero alzare dal letto e aprì la porta. «Char, entra pure» disse la ragazza alla sua amica. «scusami, ma Charles e Antonio sono in pista e avevo voglia di stare con qualcuno» disse lei entrando.

Con il sound delle nuove monoposto in sottofondo, le due iniziarono a parlare. Char aveva nel mentre rubato la tazza di cioccolata dell'inglese.

«ha un sapore strano» disse la Bianchi ridando la tazza alla proprietaria. «perché sai che io non posso ingerire il lattosio e tu pensi che il latte senza lattosio abbia un sapore diverso da quello normale»

«ma te ti porti le tazze da casa?» chiese Charlene guardando la tazza che aveva in mano Sasha. «si, sempre. Di solito preferisco fare colazione in camera e specifico sempre di non portarmi la tazza» rise la Merlino. «manie strane by Sasha Merlino». Sasha bevve un sorso di cioccolata calda «ed è solo l'inizio»

«ehm, te proverai a fare amicizia con qualcuno?» chiese Charlene. Si stava mangiando un unghia, mentre pronunciava quella frase.

«si e dovresti farlo anche tu.» Sasha voleva anche aggiungere di smetterla di mangiarsi le unghie, ma era anche un suo vizio, quindi cambiò idea.

«no, ho te, Charles e Anto, mi sembrate  abbastanza» Sasha sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

Per non ribattere, dicendo che Antonio era il suo ragazzo, l'inglese portò lo sguardo verso la televisione, notando che George era entrato in macchina.

Gli occhi del ragazzo erano sinceramente contenti e rassicurati da dietro al casco. Era felice di essere in quella macchina, adesso era lui a dover fare il lavoro.

Gli unici ad avere fatto un tempo erano Antonio e Alonso e non sembravano niente di che. «è la prima giornata dei test» sentì sussurrare a Charlene.

È vero, è la prima giornata dei test, ma George quando è uscito si è messo al comando. E con un tempo degno di nota per essere un test.

Sasha sospirò e le spuntò un sorriso sincero, che dura un paio di secondi per la presenza della francese.

Charlene aveva visto Sasha sorridere e ghignò, ridacchiando tra sé e sé.

. . . . .

«riscatto subito il mio premio» Sasha era a pranzo, anzi l'aveva quasi finito, quando George la raggiunse. «okay, va bene» rispose Sasha mentre il ragazzo si sedeva difianco a lei al tavolo. «stasera»  specificò lui. Sasha annuì, iniziando a battere le unghie appena rifatte sul tavolo.

«ti vedo poco tranquilla» disse George, notando il gesto della ragazza «no no, lo sono.» disse con una risata poco vera. Non sapeva mentire a George, soprattutto in questi momenti «ci credo poco, ma se lo dici tu»

Aveva già in mente cosa mettersi, che sarebbe andato bene in ogni luogo dove George l'avrebbe portata. un top, un maglioncino, dei jeans e delle converse. Semplice, veloce e indolore.

Cosa più difficile per lei sarebbe stato trucco e parrucco. "Charlene no, non ne è capace e non saprebbe aiutarmi" pensò lei mentre mangiava il suo tiramisù, stranamente non lamentandosi per quanto fosse fatto male (solo perché non stava pensando a quello).

illusions [george russell]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora