Lilian mangiò la lepre, il silenzio regnava nella radura. Jack era seduto accanto al bordo del cerchio. Aveva visto la preoccupazione sul viso della ragazza, ma non aveva osato porle domande. Era come se riuscisse a vedere le rotelle che giravano all'interno del suo cervello. Percepiva la sua ansia e anche la sua poca voglia di parlarne, così si rassegnò a guardarla sezionare le cosce della lepre prima di portarsi alla bocca il boccone.
Lilian stava riponendo nei gesti che compiva per mangiare tutta la sua concentrazione, ma nel suo stomaco fomentava una buriana che man mano andava a coinvolgere anche il suo cervello. Aveva tremendamente paura di Lucifero. Lui non minacciava a vuoto. Sapeva decisamente quello che avevano in mente di fare.
Stizzita lanciò i resti della lepre oltre il cerchio e con un unico movimento si tirò in piedi. A passo deciso uscì da quest'ultimo e si avviò al lago, oltre la radura e un piccolo tratto di bosco. Jack la seguì, mantenendo quel silenzio pesante e ingombrante tra loro.
- Ti ho dato la mia parola, fantasma. – esclamò esasperata Lilian.
- Lo so. – rispose pacato Jack.
- Allora perché mi stai seguendo? Hai paura che scappi? Che mi tiri indietro dopo la visitina del Re degli Inferi? – sparò a raffica Lilian una risata isterica mezza bloccata in gola.
- Sono solo preoccupato per te. Non mi è mai successo, ma non voglio che tu rischi la tua vita per me. Se il prezzo da pagare è troppo alto, tirati indietro. Lascia che la sua ira si rivolga su di me. – disse serio il fantasma di Jack.
- Lucifero non accetterà mai. Se dovrà prendersela con qualcuno, sarà con me. – replicò rassegnata la ragazza.
- No, se potrà infliggere maggior dolore colpendo me. – insistette Jack.
- Come potrebbe infliggere maggior dolore prendendosela con te?! – disse Lilian bloccandosi e voltandosi come una furia verso Jack.
- Per il semplice fatto che potrebbe torturarmi in milioni di modi revocando il patto che avevamo stipulato.
- In che modo? Andresti all'Inferno. Passeresti oltre. Avresti comunque finito di girovagare per la terra! – gli urlò contro la strega puntandogli il dito contro.
- Allora non dovrai preoccuparti di niente. Torneresti a casa, riabbracceresti tua sorella e tuo nipote e la tua vita continuerebbe tranquilla. Nessun fantasma o Ombra di Jack O'Lantern a tentare le streghe per farsi aiutare. – controbatté Jack con un'alzata di spalle.
Lilian lo guardò negli occhi. Il fantasma non gli stava dicendo tutta la verità, ma in quel momento non aveva alcuna voglia di soffermarsi a indagare sul suo istinto, per quanto questo le gridava a gran voce che Jack non era pienamente sincero.
La strega si voltò di nuovo, con uno svolazzare della gonna sotto al cappotto, e riprese la sua camminata verso il lago. Le serviva la malva per portare a termine l'incanto che avrebbe spezzato la barriera magica, poi avrebbe invocato Lui e avrebbe posto fine a qualsiasi cosa stessero andando incontro come degli sprovveduti.
Attraversarono la parte del boschetto, ognuno soppesando le parole dell'altro. Jack si addossò al tronco dell'albero osservando il cielo che pian piano si scuriva, il sole che scendeva lento dietro alle montagne, le cui cime erano ricoperte dalla neve, per poi scivolare con lo sguardo sul corpo di Lilian. Lei era come una nereide, una musa che richiamava la sua anima. Perché per quanto fatta a pezzi, la sua anima era ancora lì da qualche parte racchiuso nel cuore di quella strega corvina dagli occhi dell'amata foresta.
Era una fitta perpetua nel suo costato. Più la guardava più era certo di poter sacrificare la sua agognata seconda chance per concederle la vita che tanto desiderava.
Lilian sentiva lo sguardo di Jack addosso. Era sicura che se si fosse girata, l'avrebbe colto intento a osservarla. Non riusciva a capire perché lui poteva salvarla dall'ira di Lucifero. Non aveva nulla che potesse interessare il Re dell'Inferno. A meno che, lui non si fosse innamorato di lei. Lilian reputava impossibile questa possibilità. Non aveva un cuore. Avrebbe dovuto avere un corpo e, anche in quel caso, lui non avrebbe provato nulla. Si detestavano. Lui l'aveva costretta a suggellare il patto. Le aveva strappato un bacio. A ripensarci, quel bacio... Quel bacio le aveva fatto tremare le ginocchia. Le aveva rese della stessa consistenza della pappa d'avena, che tanto piaceva a suo nipote, Ivanhoe.
Scosse il capo, incredula dalla piega che i suoi stessi pensieri avevano preso. Era ancora piegata a raccogliere la malva e così si azzardò a lanciare uno sguardo sopra la sua spalla per vedere cosa stesse combinando il suo compagno di avventure, troppo silenzioso in quell'imbrunire che segnava l'inizio di un nuovo futuro.
- Finito? – chiese Jack, notando che lo stava osservando.
- Sì. Ne ho presa a sufficienza. – disse lei atona tirandosi in piedi.
- Allora torniamo indietro e affrontiamo questa cosa.
Jack si avviò nel bosco verso la radura, certo che Lilian lo stesse seguendo.
"Farò tutto il possibile perché lei possa rimanere così com'è!" pensò il fantasma trasformandosi nell'Ombra solida di Jack. Se non fosse che era morto da tempo, avrebbe avuto lo stesso aspetto di quando era in vita, invece con tutto il tempo passato dall'ultima volta che aveva respirato, non era che una sagoma tangibile, nera, con due pozze ancora più scure al posto degli occhi.
"Sia quel che sia. Basta che Lucifero non tocchi le persone che amo di più a questo mondo!" si ritrovò a pensare Lilian. Avrebbe accettato tutto pur di tenere al sicuro gli unici componenti della sua famiglia ancora in vita.
Lilian attraversò la barriera e dopo aver passato un'ora a pestare le erbe, cominciò a recitare la formula dando fuoco alle stesse. Tenendo in mano il mortaio cominciò a girare in cerchio accanto ai megaliti, recitando l'incanto nell'antica lingua druidica. Dove passava la barriera cominciava a scomparire. Jack entrò all'interno delle pietre e, per la prima volta in assoluto, pronunciò una preghiera a Dio, affinché tutto si risolvesse per il meglio.
- La barriera è stata tolta. Ora devo solo chiamarlo. Ti restituirò un corpo Jack, ma tu dovrai promettermi che ti prenderai cura di mia sorella e mio nipote. Qualunque cosa mi chiederà in cambio Lucifero, mi porterà lontano da loro. – disse con tono solenne la strega.
- Lilian, giuro che farò in modo che tu possa stare insieme a loro per sempre. – replicò Jack.
- Non farlo. Giurami che ti prenderai cura di loro. Fa sapere loro che non avrei mai voluto abbandonarli. Loro saranno il tuo modo di espiare le tue colpe precedenti. – lo incalzò Lilian.
- Non posso, ragazza. Tu per loro sei importante. – continuò lui scuotendo la testa.
- Non lo invocherò se tu non me lo prometti! – gli urlò Lilian con le lacrime agli occhi.
- Avanti Jack. Che cosa ti trattiene dallo stringere un nuovo Patto con la mia bambina? – domandò Lucifero.
I due si voltarono. Il Re dell'Inferno era davanti a loro. Alto e possente se ne stava con le braccia incrociate davanti ai due. Li osservava dall'alto, aspettando che l'ennesima farsa avesse inizio.
Lui odiava Jack per tutte le volte che l'aveva messo nel sacco. Ora si godeva il vantaggio che aveva. Lilian gli apparteneva e quell'essere non ancora umano, non poteva reclamare il suo cuore. Il fuoco che le aveva instillato quando aveva dieci anni era cresciuto nel suo cuore e la forza di volontà a malapena riusciva a contenerlo. Sapeva cosa avrebbe chiesto in cambio alla ragazza. Le avrebbe chiesto di abbracciare la sua vera natura, di abbracciare la sua via. Diventare la sua Regina.
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La seconda vita di Jack O'Lantern
ParanormalLilian sapeva che nei giorni vicini ad Halloween doveva farsi vedere il meno possibile in giro. Lei era l'ultima discendente delle streghe irlandesi, le quali temevano Jack O'Lantern. Ma il disperato bisogno di alcune piante medicinali per curare su...