Finalmente la mano di Lilian aveva stretto quella di Jack. Lui poteva sentire il calore che lei emanava. Era una cosa del tutto nuova per lui, abituato a vivere da solo, non visto, se non come un'ombra nelle tenebre che si aggirava furtiva.
Tirò a sé il braccio, sbilanciando la ragazza che gli finì contro il petto ampio e, stretta in un abbraccio, scomparvero dalla strada.
Jack la lasciò andare solo quando posarono saldamente i piedi sul terreno solido della foresta. Questa era stata la sua casa per secoli. A tener lontane le persone la sua sola leggenda.
- Dove accidenti siamo, Jack? – inveì Lilian, spolverandosi la gonna dell'abito. Si guardò attorno, mentre aspettava una risposta dal suo nuovo compagno di viaggio.
Gli alberi erano alti e antichi, il vento muoveva le loro fronde facendo sì che parlassero. Una lingua che lei comprendeva benissimo e che in qualche modo sembrava rispondere alle sue mute domande. Perché Lilian di domande ne aveva veramente tante. Respirò a fondo il profumo del bosco di pini, gli occhi chiusi, la mente aperta per immagazzinare quante più sensazioni i suoi sensi potevano percepire, infine spostò le lunghe ciocche d'ebano dal viso. Aperti gli occhi, vide, poco distante da loro, una radura con delle pietre disposte a formare un cerchio.
- Siamo al Drombeg Stone Circle, Lilian. L'unico posto in cui possiamo affrontare Lucifero in campo neutro. – rispose Jack.
Lilian si incamminò, senza aspettare la versione diurna dell'Ombra di Jack, verso il cerchio di pietra. I megaliti erano antichi, vecchi quanto la terra che stavano calpestando e portavano traccia di parecchia magia. Lilian la percepiva come un leggero ronzio che le risaliva su per la pelle. I suoi sensi erano all'erta, la sua magia era conscia di cosa rappresentasse quel posto. In passato si erano svolti raduni di streghe attorno a quelle pietre e tutte avevano ceduto una parte dei loro poteri. La terra era rigogliosa, viva, quasi febbricitante per il potere che le era stato donato. Le antiche congregazioni avevano i loro rituali e uno di questi, che cadeva il giorno dell'equinozio di primavera, prevedeva che ogni adepta donasse parte del suo potere alla terra, in modo tale da rinnovarsi e prosperare, poiché era da questa che loro traevano maggior potere.
- Perché siamo qui? Questo posto è sacro. Non possiamo offenderlo richiamando Lui! – protestò Lilian.
- È l'unico posto al mondo in cui la magia bianca è più forte. So che la percepisci. Pure io la sento, Lilian. – spiegò Jack con la sua voce calda.
- So cosa stai cercando di fare. Non pensare che seducendomi, con la tua voce suadente, tu possa ottenere quello che vuoi senza prima dirmi tutta la verità. So bene come ci sei finito a vagare sulla terra, senza un corpo, senza una meta.
- Tu pensi di saperlo, Lilian. La verità è che solo due persone al mondo conoscono per intero la mia storia: Lucifero e io. – replicò calmo quello che un tempo era un uomo spregevole.
- Sei la causa della morte di tante streghe. – sibilò Lilian.
- Per regole fatte da Lucifero. Lo sai anche tu. Te l'ha detto lui ventidue anni fa. Per ordine suo chiunque aiutava me aveva una sentenza di morte sulla testa! Pensi che mi abbia fatto piacere vedere tutte quelle ragazze, madri, figlie o sorelle morire perché avevano l'anima talmente buona da aiutarne una dannata?! – le urlò contro disperato, la voce rotta da centinaia di anni di sofferenze.
- Tu le amavi. – sussurrò sbalordita Lilian, - Tu le amavi, a modo tuo, ma le amavi. È per questo che Lucifero ha proibito ad ogni strega di aiutarti. Perché tu eri ancora capace di amare, anche da morto!
- Sì. Ero stato un uomo malvagio. Un uomo privo di scrupoli che inseguiva il potere. Lo bramavo. Lo concupivo. Adoravo vedere gli altri farsi in quattro per soddisfarmi. Così trovai il modo di evocare il nostro amico. Strinsi un patto con lui: nessuno sarebbe stato più potente di me. L'accordo era di dieci anni, al termine Lui si sarebbe preso la mia anima. Solo che allo scadere dei dieci anni io ero cambiato. Avevo trovato una donna, una strega. Lei era come te. – disse sospirando immerso nei suoi ricordi, - Era forte, indomita, potente. Più potente di me, perché lei il potere non lo voleva. Le avevo dato la caccia per impossessarmene, ma quando riuscii a prenderla lei lesse dentro di me e mi amò. Cambiò quello che ero, mi restituì l'umanità che avevo sacrificato all'altare del potere. Quando furono passati gli anni concordati e il Re dell'Inferno venne a riscuotere la mia anima, con l'aiuto di Finnula riuscii a stringere un altro accordo. Sentendosi raggirato Lucifero lanciò l'editto che impediva alle streghe di aiutarmi. Il prezzo per l'aiutarmi era la vita. Fu così che quando scadde anche il secondo contratto, Finnula morì. Non perdonai mai quel figlio di... - disse passandosi una mano sul volto.
Lilian era seduta per terra, abbattuta dalla verità. Tutto quello che sapeva andava riletto diversamente alla luce di quanto detto. Certo Jack era stato un uomo tormentato, ma una buona dose dei suoi patimenti erano colpa di Lucifero. Aspettò che l'anima di Jack riprendesse a parlare e raccontasse la fine della sua storia.
- Impazzito dal dolore evocai da solo Lucifero, il quale non fece altro che prendermi in giro. Fu lui a propormi l'ultimo patto. Alla mia morte non sarei andato all'Inferno. Accettai, sapendo che Finnula era in Paradiso.
- Solo che tu non finisti in Paradiso. – concluse la ragazza per lui.
- Già. Avevo commesso troppe atrocità prima di trovare Finnula e per quanto lei mi avesse cambiato, non feci mai ammenda per gli errori passati.
- Quindi il tuo voler un corpo è per poter fare ammenda? Per poterti redimere? - chiese Lilian capendo dove volesse andare a parare l'Ombra.
- Sì. Per quello e non solo. Sono passati secoli e ormai Finnula l'ho lasciata andare. Voglio vivere una vita serena, pacifica, aiutando gli altri.
Lilian guardò Jack negli occhi. Sentiva la verità e la forza di volontà impressa in quelle parole. Jack voleva essere buono e ce l'avrebbe fatta, ma aveva bisogno di aiuto. Aveva bisogno di una strega che lo aiutasse a svincolarlo dal patto stretto con Lucifero.
- Lo sai che mi stai chiedendo di dare la mia vita per la tua? – gli domandò calma.
- No. Tu hai il marchio. Lui non ti può far del male.
- Come fai a dirlo? – disse sbuffando la ragazza.
- Perché ti ha detto che avresti potuto chiedergli qualsiasi cosa. Ammetto che vi stavo spiando da un po'. Volevo chiedere aiuto a Magda. Lucifero vi ha sentite perché stava sorvegliando me. Aveva capito che avrei provato a chiedere aiuto a tua madre. – ammise Jack.
- Quindi non era un caso che ti trovassi in quel bosco.
- No. Speravo che prima o poi venissi fuori. Quando ho visto che portavano un bambino ammalato da te, sapevo che saresti venuta a cercare l'Unghia di Gatto. – rispose alzando le spalle.
- E così mi hai teso un'imboscata. – replicò Lilian. Non c'era traccia di rabbia o rancore nella sua voce, ma solo una pacata serenità.
- Sì. – fu la risposta di Jack.
Lilian si alzò e cominciò a camminare in cerchio tra le pietre, passando la mano sulle loro superfici piatte e lisce erose dal vento. Mille piccole punture di aghi sottili, era questa la sensazione che provava Lilian alla mano. Le serviva quel piccolo dolore. L'aiutava a pensare con lucidità senza cedere alla potenza dei sentimenti provati al racconto di Jack. Non si era mai sentita così. Erano così potenti che si sentiva investita, risucchiata giù nelle profondità di un lago caldo e confortante, che pian piano, però, le toglieva l'ossigeno per respirare. Quel dolore le ricordava come si facesse a respirare.
- E sia. Ti aiuterò. Ma getterò una maledizione su di te Jack. Finirai dannato nuovamente se non ti comporterai in modo onorevole e retto per gli anni che avrai da vivere. Hai tempo fino a domani sera per pensarci. Poi cominceremo a preparare il necessario e appena calerà il sole sull'ultimo giorno di ottobre, procederemo con il rituale, qualora tu mi avrai risposto di sì. – gli propose Lilian.
- Abbiamo un accordo, Lilian. – disse l'anima di Jack.
Il sole stava calando e le ombre si addensavano all'orizzonte. Sembrava che anche il mondo avesse reagito al patto appena stipulato.
Lilian si voltò a guardare Jack che con l'imbrunire stava tornando ad essere un'Ombra, scura e minacciosa. Ma lei ora sapeva la verità e non ne aveva più paura.
Andò al limitare della radura e prese qualche ramo secco da terra, li portò in centro al cerchio e accese un fuoco. Avvolta nel cappotto si abbandonò contro uno dei megaliti e si addormentò serena. Aveva un'Ombra che le faceva la guardia, nulla le avrebbe potuto nuocere.
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La seconda vita di Jack O'Lantern
ParanormalLilian sapeva che nei giorni vicini ad Halloween doveva farsi vedere il meno possibile in giro. Lei era l'ultima discendente delle streghe irlandesi, le quali temevano Jack O'Lantern. Ma il disperato bisogno di alcune piante medicinali per curare su...