[Contea di Arlington, 2005]
Quella mattina, ricordo, andai all'università con il cuore pieno di sentimenti diversi e contrastanti.
Avevo letto solamente una piccola parte del diario, ma era stata sufficiente ad avermi fatto riflettere parecchio. L'amore tra Anna e Paul era stato finora qualcosa di platonico, come quello di Dante Alighieri e la donna probabilmente fittizia che egli amò, Beatrice Portinari, quindi si trattava di qualcosa di molto intellettuale e poco vissuto. Avevano parlato solamente qualche volta; da quello che avevo notato, il loro era un amore cosiddetto "a prima vista", come in realtà erano tutte quelle poche unioni non di convenienza che riuscivano ad esistere nel secolo scorso.
Paul amava Anna fortemente, la descriveva come una creatura mistica, quasi angelica, non reale; risi tra me e me quando paragonai la sua immagine della ragazza alla donna angelo tipica del Dolce Stil Novo, sempre in linea con il mio pensiero su Dante e la Divina Commedia, uno dei miei capolavori letterari preferiti.
Ad ogni modo, non avevo idea di come sarebbero andate a finire le cose tra di loro, ma il diario era ancora piuttosto lungo, c'era ancora tanto da leggere.
Onestamente sperai che Paul tornasse da Anna; sperai che l'incontro con Adrian non bastasse a fermarlo, che non si perdesse d'animo e provasse sempre e continuamente a salvare la sua amata. Non volevo che i due si separassero solo per questo grande problema di Anna. Sicuramente sarebbe stato complicato, ma confidavo nel mio beniamino ed ero sicura che sarebbe riuscito ad ottenere ciò che voleva.
Avevo le farfalle nello stomaco al solo pensiero; avevo sempre sognato un amore di questo tipo per me. Lo volevo con tutta me stessa, volevo trovare una persona che mi amasse talmente tanto da salvarmi, allo stesso modo in cui avrei potuto salvarla anch'io. Essere così importante da cambiare le sorti della giornata o della vita di qualcuno, lasciare un segno indelebile nella storia della sua esistenza, accompagnarlo nel suo cammino stringendogli la mano per evitare che inciampi. E ancora sbagliare, cadere, rialzarsi, guardarsi negli occhi, piangere, ridere, supplicare, arrabbiarsi, accarezzarsi il viso, le guance, i capelli, il corpo. Non sapevo cosa fosse l'amore per Anna e Paul, non sapevo come sarebbe stato il loro cammino di qui in avanti, ma l'avrei scoperto molto presto.
Entrai in classe con svogliatezza; quel giorno non avevo proprio voglia di prestare attenzione alle lezioni, volevo solamente sdraiarmi sul letto e leggere il diario di Paul. Mi passai una mano sulla fronte, per ravvivarmi un momento, poi andai a sedermi vicino a una ragazza bionda che credevo si chiamasse Flora, senza parlare con nessuno all'interno della stanza.
La guardai un attimo; stava armeggiando con la sua cartella, intenta probabilmente a cercare qualcosa che non riusciva a trovare. Notai che coincideva quasi perfettamente con la descrizione di Anna. Capelli biondi chiarissimi, occhi azzurro ghiaccio, non troppo magra o troppo alta, vestita elegante e in ordine. Mi sembrò quasi di avere l'eroina del mio libro in carne ed ossa davanti a me.
Lei si girò, rivolgendomi uno sguardo amichevole, poco prima che il professore richiamasse l'attenzione in aula, iniziando a spiegare.
Le ore del mattino passarono lentamente, così lentamente che avrei voluto avere una macchina del tempo per accelerare l'andazzo, almeno un po'. Non riuscivo perfettamente a stare attenta, dati tutti i pensieri relativi al diario che mi tormentavano e che invadevano la mia mente. Avevamo lezione di storia moderna, così mi buttai a capofitto nei libri e presi appunti.
Finalmente tutto finì, e con essa si acuì anche la mia impazienza. Avevo il diario di Paul nella cartella, e non vedevo l'ora di continuare a leggerlo. Avrei avuto anche due lezioni pomeridiane, per questo non potevo, per quanto lo desiderassi, rinchiudermi nella mia stanza a leggere, per cui mi rifugiai nella solita tavola calda vicino alla scuola. Ordinai un pranzo leggero e, mentre aspettavo che arrivasse al mio tavolo, aprii il manoscritto e continuai nella mia lettura.
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La ragazza sulla carrozza || Romanzo
RomanceDiane Blanchard trova nella soffitta di sua nonna un diario, appartenuto a un misterioso uomo, di nome Paul Shevchenko, che lei non ha mai sentito nominare in tutta la sua vita. Leggendolo, scopre che Paul Shevchenko è uno scrittore molto in voga ne...