mistakes - rafe cameron

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Il suo corpo morente è davanti a me e lo sento sospirare un'ultima frase prima di chiudere completamente gli occhi.
O meglio, questo è ciò che ho immaginato.
Ricordate tutto ciò che è accaduto? Ciò che avete letto? Della relazione tra me e Rafe, di io che impazzisco e dell'arresto dei pogues? Bene era cio che ho immaginato potesse accadere.
Ritorniamo alla realtà. YOU GOT KRISSED
Sono a casa di Sarah, mi ha ospitata a casa sua e sto andando al bagno per mettermi il pigiama.
Mi scontro contro qualcuno facendo cadere i vestiti a terra.
-cazzo.- sussurro riprendendo equilibrio.
Alzo lo sguardo e mi trovo faccia a faccia con un ragazzo biondo. Rafe.
- e tu chi cazzo sei?- chiede guardandomi dal
basso verso l'alto
-un'amica di sarah.- rispondo facendo uno dei sorrisi più falsi che potessi.
- un'amica di sarah eh? come mai non ti ho mai vista prima?- chiede curiosamente. Prima che potessi rispondere la mia amica mi raggiunge
- rafe non infastidirla.- dice sarah prendendomi sotto braccio.
Lui si lecca le labbra e si rivolge a sua sorella
- quest qua dice di essere tua amica.-
- lo è.- risponde la bionda. Lui sposta uno sguardo su di me e faccio un sorrisetto fiera. Lui va via senza dire nulla.
- se ti infastidisce chiamami okay? è un rompipalle.- dice lei rassicurandomi.
- grazie. Ora mi cambio e torno.- Rispkndo chiudendo la porta de bagno.
Appena esco vado verso la camera di sarah.
- vieni.- dice facendomi spazio nel letto. Mi metto vicino a lei coprendomi con il lenzuolo.
Lei si gira dalla pete oppost stando in silenzio.
Non credevo dormissimo subito. Solitamente quando si sta insieme tra ragazze si parla, ma a quanto pare è stanca.
Resto in silenzio e la sento russare in modo basso.
Mi alzo dal letto annoiata e scendo al piano inferiore per cercare un bicchiere d'acqua.
Sento un rumore e mi avvio verso di esso lentamente.
Vedo rafe seduto a terra con le ginocchia al petto. Mi avvicino lentamente facendo un respiro profondo. Appena mi vede si alza in piedi e si asciuga le lacrime.
- vattene.- mi dice con voce tremante
- scusami...- dico allontanandomi. Vado nella veranda che si affaccia sulla piscina restando a guardare le stelle.
- che cazzo ci fai ancora qua!- sento la voce di rafe piena di rabbia alle mie spalle. Resto immobile senza muovermi. Non voglio fare niente, deve calmarsi e non ho intenzione di reagire.
- vuoi andartene cazzo.- ripete.
- perché non vai via!- mi dice prendendomi un polso. Mi giro staccandomi e lo fissò negli occhi.
- perché devi stare dove sono io? cambia posto tu.- gli dico restando immobile a braccia conserte davanti a lui.
Ammetto che mi mette a disagio la nostra differenza di altezza, ma non gli do peso.
- vattene da questa casa hai capito? Non ti voglio qui.- mi dice poggiando le mani sul mio collo. Annuisco e vado via lasciandolo solo.
Torno a letto e mi addormento poco dopo presa dalla noia.
La mattina dopo vengo svegliata da Sarah che apre la finestra facendo entrare la luce del sole.
- buongiorno! dormito bene?- chiede guardandomi sorridendo. Mi alzo strofinandomi gli occhi.
- diciamo di sì, andiamo dai ragazzi?- chiedo prendendo i miei vestiti di ieri.
- veramente no.... Tu vai se vuoi, io devo restare qui.- dice a testa bassa tristemente.
- scherzi? resto qui ti tengo compagnia.- gli dico abbracciandola.
Dopo esserci vestite entrambe, scendiamo al piano di sotto.
Qui sono già presenti Weezie e Rose che stanno chiacchierando.
- sarah che metti sta sera?- chiede sua sorella
- non vengo.- risponde lei guardando il cellulare.
- litigata con topper?- chiede lei
- già.- risponde la bionda.
- Che sta succedendo?- chiede rose
- sarah non verrà alla festa di mezze state.- dice weezie. Sarah la guarda come sconvolta e sbuffa.
- tu verrai sarah, sai quanto è importante per la famiglia. E poi parli di questa festa da tutto l'anno.- risponde la matrigna
- cos'è la festa di mezzestate ?- chiedo confusa
- una festa per kooks che si fa ogni anno. Tu vieni con noi? Se vieni tu vengo io.- dice lei con un sorriso speranzoso.
- okay va bene.- dico sorridendo.
Lei super felice mi prende per un polso trascinandomi in camera sua.