Diego è l'unico che mi ha sempre ascoltata, a differenza dei mie colleghi e il mio capo che più vedono che la mia vita va in pezzi più mi affliggono... Probabilmente appena metterò fine alla mia esistenza festeggeranno pure.
-Jennifer ma non hai caldo? Siamo a Luglio e tu con il maglione e i leggings, non è che hai febbre?
-No... Ho solo freddo
-Sei sicura? Fammi alzare questa manica
-No aspetta!!!Lì... Ero tutta ricoperta di sangue, erano tagli fatti palesemente con una lama.
-Jennifer!
-Diego... È stata solo per una volta io... Non sapevo cosa stavo facendo.Mi alzò su anche l'altra manica e quelle erano ferite fresche con più di sei strati di tagli
-Cara Jennifer...-
Sentii di nuovo quella diavolo di voce nella mia testa
-Hai sentito anche tu Diego!? Hai sentito?
-Di cosa parli Jenny?
-Di quella voce di cui ti parlavo prima a casa mia, è accaduto nuovamente!
-Jennifer io non ho sentito niente, dev'essere la tua immaginazione.
-Vuoi capire che è dalle 3:00 di mattina che sento questa voce!?
-Calmati, non è da te urlarmi così forte...
-Scusa... Scusa! Io non volevo urlarti non so cosa mi stia succedendo!
-Forse dovresti mollare il lavoro
-No, non mi permettono di auto licenziarmi, sanno il mio indirizzo!-Uuu... Come sei triste Jennifer wee mi vieni da piangere per te...!
-È di nuovo quella voce aiuto!
A quel punto mi misi a spaccare tutta la sua casa e provare a strapparmi la testa, mi facevo del male da sola e cercavo di uccidermi, quella voce continuava a ripetere "cara Jennifer ... " E ogni volta che me lo sentivo dire a volte anche urlare spaccavo qualcosa. Ad un certo punto ho preso a pugni Diego che ha dovuto chiamare il novecentoundici e l'ospedale; ho sentito degli uomini che mi prendevano è uno strano sacco che mi teneva ferma ma ero sopraffatta dalla cecità.. solo dopo mi accorsi che avevo addosso una camicia di forza e mi misi ad urlare come non avevo mai fatto nella mia oserei dire miserabile vita.
Dello scotch coprì le mie labbra screpolate dai denti gialli e i miei occhi ancora attaccati dalla cecità... Il mio cervello era in balordaggine ed un dottore si toccava la testa e ogni tanto anche il naso, diceva che ero un caso perso, depressa e dovevo togliere tutto lo stress che c'era in me, fosse stato così facile...
Diego diede il numero del mio capo ai dottori che lo contattarono per farci quattro chiacchiere, lui arrivò furioso fino al piano tre dove c'era la mia stanza e minacciò i dottori di essere un assassino che gli avrebbe potuto fare di tutto, subito dopo aprì la mia porta e mi diede un pugno in faccia dove sfortunatamente non mi avevano coperta e risentì quella voce, ma sta volta stridula e acuta come se ci fosse una formica nelle mie orecchie
-Hai sentito dolore!?!?!?
Chiese quella "bimba"
Sono riuscita incredibilmente a liberarmi dalla camicia di forza e i dottori sapendo fosse pericoloso mi chiusero dentro ma... Insieme a Nathan il mio capo. Lui li pregò di farlo uscire insinuando fossi pazza ma loro non lo ascoltarono
Avevo il sorrisetto e iniziai a morderlo assaporando il suo sangue, poi lo graffiai e infine gli diedi un pugno. Ero diventata pallida e i dottori non capivano il perché
-Forse è per lo sforzo
Disse il primo dottore
-I vampiri non esistono
Disse nervoso e con qualche dubbio il secondo
-Deve essere un vampiro io la conosco
Disse Diego fermando il dottore che stava per uccidermi per non farmi combinare altri guai
-Allora ce lo deve dimostrare
Io sentii chiaramente quelle parole allora mi precipitai a mordere il dito del dottore che le aveva pronunciat
-Ah!
Ero un vampiro, e... Può sembrare figo ma non lo era affatto, infatti ero diventata psicopatica...

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The Boat
VampireJennifer, soffre di sonnolenza continua e paralisi del sonno. Questi suoi problemi riguardano il suo lavoro e la sua depressione, che la spingono sempre a fare cose stupide e assurde. Jennifer non ha amici né qualcuno con cui stare, non riuscirà mai...