La psico-vampira

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-Signore, dobbiamo ancora fare alcuni test per verificare se il vampiro può trattenersi
-Jennifer non ha mai reagito così, e non ha mai mostrato segni che le piace il sangue
-Questo ragazzo dice di essere un grande amico della paziente
-Ciao, mi chiamo Matteo
-Matteo? Tu sei uno dei suoi colleghi che cercava di farla suicidare!
-È tu come lo sai maleducato? Cioè che termini che usi!
-Sono come suo fratello
-Ah... Tu devi essere Diego vero?
-Vai via da questa clinica! E stai lontano da Jennifer che potrebbe farti del male.
-Ma che insolente che sei ragazzino
-Vedi di andar via, è capace di sbranarti vivo.
-Hahaha io non me la ricordo così, me la ricordo debole e depressa, fatemi entr-

Matteo alzò il suo sguardo e lasciò cadere la chiave della porta. Vide uno spettacolo oribbile e mostruoso, c'era il corpo del capo senza pelle tutto mangiato buttato a terra. Tentò di scappare ma io mi misi di nuovo ad urlare sfiatata, le sue orecchie stavano quasi sanguinando finché i dottori non lo supplicarono di entrare perché a loro stava succedendo lo stesso, glielo chiesero perché sapevano che volevo lui visto che aveva osato aprire la mia porta,  quella come dire proibita, la stanza della bestia. Ancora un po' priva di sensi e movimenti mi alzai zoppa e lo presi con le mie unghie graffiandolo nei suoi tatuaggi, i medici chiusero la stanza pensando non ci fosse nulla da fare per salvare la vita al povero ragazzo fannullone...

-Lo mangiamo?-

Chiese la voce a cui ormai ero abituata

-Si-

Risposi e la voce se ne andò soffiandomi nell'orecchio così da finire in bocca per farmi venire l'acquolina

Ero ridotta ad occhiaie, poca empatia ed ero diventata apatica, le mie labbra erano screpolate e rosse di sangue. Diego ogni giorno che mi vedeva così menomata si metteva a piangere e pregava che migliorassi ma niente da fare. Anche i dottori si stavano arrendendo stanchi di me e turbati, e tutto per colpa dei due cadaveri che giacevano nel pavimento della mia camera oramai diventata comoda per me.

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