III

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Hermione's pov

Dovetti resistere all'impulso di correre e afferrarlo, resistere per evitare di urlare contro quegli uomini, se così si potevano chiamare, che tenevano Malfoy.

Aveva i polsi e le caviglie strette nei ceppi, una catena gli legava le caviglie tra di loro, la stessa saliva poi verso l'alto, collegata ai ceppi ai polsi e andava poi a finire attaccata al collare che aveva attorno al collo.
Era bendato, imbavagliato e l'unica cosa che aveva addosso era un sacco di tela che gli arrivava nemmeno a metà coscia, gli lasciava le braccia scoperte, lo scollo era a V e comunque gli scopriva gran parte del petto, non copriva letteralmente nulla ed eravamo in inverno maledizione!

⚠️Ma non era questo a scioccarmi.
Draco tremava e qualcosa mi diceva che non per il freddo, si reggeva in piedi a malapena, aveva la testa china e la sua pelle che aveva la caratteristica di essere chiarissima era piena di segni violacei e bruciature, in alcuni punti poi c'era del sangue secco, così come c'era del sangue tra i suoi capelli, nella benda che aveva tra le labbra secche e su quella che gli copriva gli occhi.
Per un attimo ebbi il terrore che lo avessero accecato ma guardano bene il sangue capii che proveniva dalla testa.

Lo lasciarono e cadde a terra, in ginocchio e invece di rialzarlo lo spinsero con la testa sul pavimento, bloccandogliela con un piede.

Sussultai e dovetti resistere all'impulso di guardare da un'altra parte.

- Fa vedere che sei bravo e grato a questa bella signorina che ti ha tolto da quel buco di cella. Sarà la tua nuova padrona, che cosa ti abbiamo insegnato? Che si ringrazia il padrone per qualsiasi cosa - gli disse - Resta a terra! -

Tolse il piede e, con mia sorpresa, Draco non si alzò, rimase in quella posizione, immobile.⚠️

- Avete fatto quello che dovevate, ora andate pure - disse il Ministro e quelli se ne andarono soddisfatti e sghignazzando.

Scossi il capo, disgustata.

- Ho provato a non coinvolgerlo, sarà anche un Malfoy e un Mangiamorte ma ho avuto modo di conoscere Lucius Malfoy, so che razza di uomo è non mi stupisco se ha costretto il figlio. È solo un ragazzo alla fine - disse.

E le sue parole mi fecero scattare.

- Se questo è il tuo modo di non coinvolgerlo ci sei riuscito alla grande! - esclamai - Fate schifo! Voi e il governo, non siete migliori dei Mangiamorte -

E me ne infischiai che fosse ancora lì o del fatto che avrebbe potuto capire le mie intenzioni.

È vero Draco Malfoy era uno schiavo, l'avevano spinto ad essere ciò che volevano, ma non era questo il punto.
Non si trattavano così le persone, anche se schiavizzate.

Mi inginocchiai e accarezzai i capelli di Draco, gli presi il volto e lo sollevai.

- Alzati per favore - dissi.

Sussultó, forse riconoscendo la mia voce, ma mi ascoltò e si sollevò.

Digrignai i denti e lo avvicinai al mio corpo, poggiandogli la testa sulla mia spalla e lanciai un'occhiataccia al Ministro.

- Pensate alle cose che fate, prima di farle - dissi, poi estrassi la bacchetta e mi smaterializzai, portandolo nell'unico posto in cui il mondo magico non l'avrebbe cercato, in una casa che avevo preso tra i babbani, lontano anche da Londra.

                               ***
Draco's pov

- Apri gli occhi per favore, devo vedere se ci sono danni - mi disse.

Non riuscivo ancora a crederci, la sua voce...era quella di Hermione Granger ma aveva un tono che con me non aveva mai utilizzato: era dolce, calma, come se cercava un modo per rassicurarmi di qualcosa che nemmeno io capivo.

Mi stavo chiedendo fino a che punto mi avessero realmente spinto.

Una parte di me voleva reagire, magari mandare al diavolo lei, che mi stava trattando in modo strano, come se fossi fatto di vetro, e chi mi aveva torturato.

Ma l'altra, quella più forte, era quella che avevano piegato, avevo voglia di rannicchiarmi in un angolo, una parte del mio cervello diceva che dovevo starmene buono, che dovevo obbedire, stare zitto, mettermi in ginocchio, farlo per preservare me stesso, per non sentire altro dolore.

Non sapevo, prima di tutto questo, che la tortura e delle parole potessero fare questo più della magia.

Tenevo occhi e bocca sigillati nonostante non avessi più nulla ad impedirmi di aprirli. E non capivo perché.

Hermione mi aveva portato via da Azkaban ma non sapevo dove, mi aveva tolto le catene e fatto sedere su qualcosa di morbido, forse un divano o qualcosa del genere e io non avevo il coraggio nemmeno di aprire gli occhi.

La sentii sospirare e allontanarsi.

Mossi le mani, che avevo tenuto ferme in mezzo alle gambe, con le dita intrecciate tra loro e me le portai al viso. Tremavano e mi scappò un verso tra il sofferto e il divertito.
Probabilmente stavo impazzendo.

Aprii gli occhi con fatica e li richiusi per la luce che mi dava fastidio. Ero stato troppo tempo al buio.
Provai ad aprirli di nuovo e mi bruciarono, facendomi gemere.

Non riuscivo nemmeno a parlare perché la gola mi graffiava.

Sentii una mano tra i capelli e scattai, indietreggiai mentre un'insana paura mi bloccava lo stomaco e caddi per terra, aprii gli occhi e mi scappò un grido strozzato perché avevo preso in pieno la luce che entrava dalla finestra, mi rannicchiai con la testa tra le mani, mentre il mio cuore batteva impazzito.

Sentii dei passi camminarmi intorno e notai che la luce si attenuava.

- Scusa...non avevo pensato alla luce - disse Hermione, era stata lei a toccarmi, prima - Draco... -

Sentii di nuovo la sua mano su di me e la scansai istintivamente.

Sospirò di nuovo, poi la sentii allontanarsi e nei fui sicuro quando sentii la porta chiudersi.

Tuo, I Belong To YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora