Crisi

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Anna

Uno di quei momenti in cui ti senti a casa, anche se in realtà eravamo in una stanza di un BB presa al volo poche ore prima.
Eravamo attorcigliate in quelle lenzuola che non sapevano di niente,
ma sapevamo che infondo infondo era rimasto un qualcosa delle persone venute prima di noi.
La luce era fioca e fuori faceva buio pesto.
Le mie mani erano intorno al suo viso cercando di fermare la crisi che stava per avere.
Le sussurravo parole dolci, mentre lei cercava di sfuggire dai miei sguardi, per non condividere con me la sua rabbia e sofferenza.
Aveva una mano sul petto come se cercasse di fermare l'energia che le stava per esplodere dentro.
Le mie labbra formarono una linea retta e smisero di emettere suoni, rimanemmo pochi minuti lei con gli occhi chiusi e io che la fissavo.
Le sue labbra screpolate e le sue occhiaie violacee mi facevano venir voglia di baciare ogni sua imperfezione.
Dopo poco si avvicinò a me e mi abbracciò, affondo il suo viso sulla mia spalla e sospirò nei miei capelli.
La sentì abbandonarsi a me e piano piano iniziò a parlare...
Esattamente come quando le parole abbandonavano il suo corpo per finire sulle sue canzoni.




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Anna e Francesca

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