Chapter 3: ◄│

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Jungkook colpì il cuscino un paio di volte finché non diventò abbastanza comodo, appoggiando la testa e chiudendo gli occhi. Si era fatto tardi, aveva lasciato il giardino solamente quando la festa era terminata. Era rimasto lì ancora un po' per rispondere alle domande dei più curiosi che chiedevano per quale ragione non si fosse unito ai festeggiamenti.

Specialmente i suoi uomini, erano i più curiosi — e anche i più preoccupati —.

Era stanco e voleva dormire. Aveva bisogno di dormire.

Jungkook aprì i suoi occhi di soprassalto, sentendo la porta aprirsi, benché lui fosse sicuro di averla chiusa. Afferrò la sua pistola, rilassandosi quando vide il suo braccio destro in mutande in mezzo alla stanza. "Ho una cosa da chieder— per favore potrebbe abbassare la pistola."

"Chi ti ha dato il permesso di entrare?" chiese, riponendo la pistola sotto al cuscino. Jimin fece un passo indietro, uscendo dalla stanza e bussò alla porta. "Per la puttana, entra." Jungkook sospirò. "Mi sfinisci ogni volta, seriamente mi fai diventare vecchio."

"Buongiorno capo." salutò Jimin con un sorriso.

"Sono le cinque della mattina Jimin. Che cazzo vuoi?" chiese Jungkook. Si erano appena salutati, Jimin aveva appena finito di dire che sarebbe andato a letto così come Jungkook. Voleva dormire, era tardi.

"Ascolti e se—"

"È troppo tardi, ne parleremo domani a casa." Jungkook lo invitò ad uscire, coricandosi e coprendo il suo corpo con la coperta. Jimin scosse la testa, avvicinandosi con urgenza, gesticolando.

"No, no, no, aspetti, sarebbe troppo tardi, io uh, io avrei un'idea." informò Jimin schiarendosi la gola. "Se voi e il signor Kim rimaneste uniti? Huh?" subito dopo aver parlato alzò le mani davanti alla faccia, in caso avesse dovuto coprirsi da eventuali colpi. Era un po' ubriaco quindi la sua reattività non era delle migliori, ma non importava, meglio essere cauti.

"Vai via." Jungkook non lo guardò nemmeno.

"Per favore capo, mi lasci spiegare, è da tutta notte che ci penso..." supplicò Jimin. "Non le ruberò troppo tempo, lo giuro." Jungkook sospirò, sedendosi nuovamente.

"Jimin, hai quindici secondi per spiegare la tua idea e dirmi perché mi hai disturbato per una simile idiozia." ordinò. "Solo quindici secondi, inizia a contare."

"A partire da adesso?"

"Tredici." Jimin sussultò.

"Ok— credo che sarebbe estremamente vantaggioso per ognuno nel gruppo... e anche per lei e il Signor Kim. Se dovessimo riunirci per un momento e prendere una pausa e pensare alla vita e a ciò che ci ha portato qui e che cosa noi—" Jungkook si sdraiò di nuovo.

"Hai finito il tempo, vai via." Jimin pestò i piedi.

"Jungkook...!" si lagnò. "Dico solo questa cosa molto velocemente, so che lei mi sta ascoltando. Non penso che dovremmo tornare a casa." disse Jimin tutto d'un fiato. Jungkook si strofinò gli occhi, arrivando alla conclusione che non sarebbe riuscito a dormire finché Jimin non avesse finito.

"Perché lo pensi?" chiese Jungkook, mezzo addormentato.

"Avanti capo, non ha visto come tutti stiano bene insieme? Abbiamo imparato molto gli uni dagli altri. Yoongi non vuole neanche più uccidermi, mi odia solo un po' e io odio un po' lui, ma non è questo il punto... abbiamo lavorato così bene insieme e inoltre voi due uniti sareste inarrestabili." elencò Jimin. "Potreste controllare tutta la città."

Jungkook ci pensò su. "Sarai tu a spiegare a Taehyung il tuo piano?

Jimin ridacchiò imbarazzato. "Capo, con tutto il rispetto, ho veramente paura di lui, non voglio essere sue nemico, specialmente se decidessimo di unire i gruppi, mi deve amare oppure finirà per uccidermi visto quanto parlo." indietreggiò.

Red looks good on you » || Taekook || traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora