Stasera McDonald's?

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"E quindi? Ti hanno presa?"

"No" dico addentando la barretta di cioccolato che ho in mano "Cazzo, le ho girate tutte, possibile mamma?"

"Non so che dirti amore, hai provato con... come si chiama quell'agenzia? La Evans Corporation?" mi chiede con una punta di malizia negli occhi.

E per poco io non soffoco a sentire quel nome orribile.

"Ma scherzi?!? L'agenzia di Logan? Neanche per sogno mamma!" faccio un pausa bevendo del latte "Non ci andrò mai da lui, preferisco essere povera e vagare sotto i ponti piuttosto" quasi le urlo contro, finendo di mangiare questa gustosissima barretta.

"Ho voglia di Mc, mi manca da morire" dico poi.

Mia madre sospira disperata "Sei un pozzo senza fondo, vedi di darti una regolata"

"Tranquilla mamma, è tutto ok, anzi sai che ti dico? Stasera porto i ragazzi a mangiare davvero al Mc, tu e papà godetevi la serata"

"Ma i domestici hanno già cucinato!" mi guarda con fare arrabbiato, ma so che una serata libera le farà più che piacere, dopotutto siamo in otto in famiglia.

Cioè, intendo otto figli.
Più i nostri genitori siamo dieci.

Roba da pazzi insomma, i miei si sono dati da fare, e anche molto presto.

Emil Topaz e Lucia Verdi si sono sposati alla tenera età di -rispettivamente- 21 e 18 anni.

E siccome non sapevano PROPRIO aspettare, quella buona donna di mia madre mi partorì giusto il mese prima del suo ventesimo compleanno.

In pieno inverno, a Gennaio.

Et voilà, Cherry Topaz è al vostro servizio, o meglio dire, al servizio dei suoi genitori e dei suoi incontenibili e inarrestabili fratelli.

"Sei sicura Cher? Lo sai che sono ingestibili..." dice mia madre quasi terrorizzata.

"Beh, non tutti... Heric, Teresa e Daphne sono abbastanza grandi e per essere degli adolescenti stanno per fatti propri ma...Zayn, Benjamin, Dylan e Victoria, beh, non credo ci riuscirai" conclude infine mettendosi una mano sulla fronte.

"Nah, so come prenderli i miei fratelli" detto ciò mi alzo dalla sedia ed esco fuori dalla cucina, non prima di aver preso un pacco di cookies.

"Mh, caspita se sono buoni" dico mentre salgo le scale.

All'improvviso sento una leggera botta sul mio fondoschiena, mi giro e...

"Bellezza, ti consiglio di mangiare di meno, altrimenti finirai come me"

Ecco una delle mie persone preferite, la nostra governante nonché spalla destra dei miei genitori, la signora Kassandra, una donna di colore abbastanza 'morbida' sulla cinquantina, è troppo simpatica e sa tirarti su il morale in un secondo, ed è sposata con Alfred, il nostro fantastico autista sempre sul pezzo. Purtroppo non hanno figli, ma hanno otto fantastici nipoti a cui accudire.

"Kessy!!" La abbraccio e lei ricambia.

"Ti sei svegliata da poco vedo, ieri sera hai fatto le ore piccole con le tue amiche eh" dice poi facendo una risata piacevole "fai bene piccola, però se succede qualcosa chiamami, spezzo tutti" fa il suo solito 'occhio storto' e giuro che ogni volta mi spaventa a morte.

"Comunque dammi un biscotto e fammi spazzare le scale" dice rubando un cookie dal sacchetto mentre io ridacchio "ho provato a colpirti col bastone della scopa ma sul tuo culo rimbalza" scoppio e ridere e continuo a salire pian piano le scale.

"Beh, dove vai stasera? A ballare con le tue amiche o ti metti pigiamosa e guardi serie tv?" mi chiede.

"Nessuna delle due, prendo i miei fratelli e andiamo fuori" le dico sorridendo "A proposito, posso chiederti una cosa? Mi farebbe tanto piacere che anche tu e Alfred abbiate una serata libera, ma purtroppo non posso guidare la limousine, e non potrei neanche parcheggiarla data la lunghezza, quindi è un problema farci scaricare da lui? Magari invece di uscire per l'ora di cena andiamo via prima, così voi avete più tempo per andare al vostro ristorante giapponese preferito, è logico no?" butto fuori a raffica.

My Psychopath SugardaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora