CAPITOLO 6

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E se vi dicessi che quello in cui credevate non è più lo stesso? Vi spiego meglio: da piccola mi avevano diagnosticato un minuscolo tumore ai polmoni. In qualche mese è guarito. Guarito. Dicevano. Quel mattino mi sono sentita male. Non ho detto nulla a nessuno, ho fatto finta di nulla. Ho preso la Tachipirina, e ho fatto le mie cose. A volte capitava,ma non ci ho mai fatto caso. Quel giorno sono uscita di casa da sola. Sono andata a giro, senza una meta. Ad un certo punto comincia a piovere. Io amo la pioggia. Mi avvicino alla stazione piena di persone. D'improvviso mi viene una fitta. Mi inginocchio, lì, davanti a tutti. Non respiro, sento gente urlare, chi chiama un ambulanza. Chi mi fa domande che non sento, ho la vista offuscata e sento le voci lontane. Vedo un tettuccio, c'è una cosa sul mio viso, mi ritorna un po' di respiro. Sento la voce di Mikey. Che forse mi seguiva.

Mikey's pov
Ma che è successo?! Perché, perché. Arriviamo all'ospedale, entriamo, la operano d'urgenza, e io chiamo tutti. Sono a pezzi. Mi inginocchio davanti alla porta della sala operatoria, immerso nelle mie lacrime. - Mikey! - Emma mi abbracciò. - Che è successo?- Urlò Draken. - Non lo so- bisbiglio. Tutti erano nel panico, pure io. La porta, dopo un po' si aprì, e uscì un medico. - Salve. Siete voi la famiglia della ragazza?- - Si- rispose Tachemichy. - Come sta?- - Bene, più o meno. Pensiamo sia tornato il tumore ai polmoni. Però è piccolo, pensiamo.- Tumore ? Ai polmoni? - Ma voi lo dovreste sapere. Giusto?- Nessuno rispose. Il medico uscì. - È malata- disse Chifuyu, che ancora non aveva realizzato. - Si, però è piccolo, avete sentito?- cercò di calmare tutti Tachemichy. Non funzionò: eravamo tutti in ansia. Quando ci dissero, che una persona alla volta, potevamo vedere come stava, mi sono fiondato da lei. Ho aperto la porta. Era seduta sul letto tranquilla l'ho abbracciata
- Non credevo tornasse- - Nessuno lo credeva- risposi io tra le lacrime. Poi l'ho baciata. Entrò un medico, con dei fogli in mano.- Si, è minuscolo. Tra un mese tornerai a casa.- - Hai sentito? Un mese?- ha detto mettendo la mia fronte contro la sua. Piangendo. Era disperata pure lei.- È tanto un mese- ho risposto con le lacrime agli occhi.
- Un mese di chemioterapia, e poi torno a casa.- - Promettilo- ho detto piangendo - Promesso- mi baciò.  - Ora vai- ho annuito e l'ho lasciata lì.

Aki's pov
Sapevo che prima o poi sarebbe tornato. Arrivarono medici, infermiere e specializzando per portarmi alla Chemioterapia, il mio incubo. Non per i capelli. Non per quello. Ma perché anche da piccola avevo il terrore. Non so perché.
- Tranquilla, andrà tutto bene- mi sorrise una specializzando - Lo so, l'ho già fatta- ho sospirato. Ho chiuso gli occhi e sono entrata nella macchina. Era da 11 anni che non ci entravo, ero piena di ansia. - È piccolo giusto? Guarirà presto?- sentivo le infermiere chiedere - Se lei lo compatte insieme alla terapia si.- rispose il medico. Non mi farò uccidere da una malattia. Piccola come un batterio, invisibile ma dannosa. Ogni giorno veniva a trovarmi Mikey, con Draken e Emma, e gli altri. E era un po' disagiante. Però è andato così per un mese. - Sei dimessa. Il tumore è sparito del tutto- disse il medico. Non finirò mai di ringraziarli. Mi sono "fatta" le sopracciglia con la matita, e mi sono messa una parrucca. Lo so. Ma non voglio andare a giro pelata. L'ho pettinata e piastrata.  Per fortuna almeno le ciglia erano rimaste, così mi sono messa il mascara. I mei bei capelli bianchi. Già mi mancano.Sono tornata a casa. Ad aspettarmi c'era Mikey. Appena mi vide, mi saltò addosso - Allora sei tornata- disse tra i singhiozzi. - Una promessa è una promessa- ho detto io. Dopo una settimana, avevo già un po' di sopracciglia. Dopo un tre settimane era tornato tutto normale. A parte i capelli. Quelli erano corti e marroni scuro. Corti stile caschetto, solo un po' più disordinato. Quella mattina Mikey mi doveva portare a una "riunione" . Siamo entrati in un capannone.
- Abbiamo rimandato abbastanza volte- mi disse, per poi partire. Sono arrivata in un capannone abbandonato. - Ora che stai meglio puoi dirci della Valalla.- disse Draken.
- C'è lo possono dire loro- davanti a noi,c'era la Moebius. - La Moebius- ho detto facendo un passo avanti. - Ora facciamo parte della Valalla. Che vi calpesterà.- - Scommettiamo?- ho chiesto scrocchiando le nocche. - Oh, ma lui è l'amico di quella che abbiamo pestato.- - Chi?- chiese uno
- La ragazzina con il fidanzato- disse il capo, muovendo il ciuffo. Brillò sotto i miei occhi, il coltello che avevo in tasca. Un coltellino svizzero. Guardai Mikey - Non lo fare- Sillabò - Non lo userò davvero- Bisbigliai con un sorriso. - Che si faccia avanti il più forte.- si fece avanti uno più alto di me di 10 cm. Ho preso la rincorsa, e in poco tempo mi trovai sulle sue spalle, a puntargli il coltellino alla gola. Tutti si fermarono. Ero quella di sempre.

Mikey's pov
Nonostante fosse stata male fino a 2 settimane fa, è tornata in se. Questa è la prova che la cura ha funzionato
- Che volete dalla Toman? I vostri piani?- chiese sulle spalle del tizio
- No, i piani non ci servono più. Abbiamo bisogno di te - - Cosa?- Abbassò la guardia, e l'omone la scaraventò a terra. Si rialzò tranquilla. - Io Voglio Pan- Chin- disse il capo. Pan- Chin fece un passo avanti. E tirò un calcio sulla schiena di Aki. Il coltellino le volò di mano, ma mise la gamba in tempo. Pan-chin prese il coltellino, e accoltellò il capo della Moebius. - Pan-chin!- Urlò Aki. Il corpo si accasciò a terra. - No no no- disse Aki correndo verso il ragazzo accoltellato. - Non respira!- urlò. Cominciò il massaggio, nella speranza. Ma nulla, era morto. Aveva le mani sporche di sangue. Tutti quelli della Moebius corsero via, lasciando il ragazzo mezzo morto lì.
- Aki! Andiamo!- urlò Draken. Lei era lì, che gli teneva il polso. Poi si slegò le fasce intorno al polso, per poi legarle intorno al tizio - Andate. Rimango io qui- disse Pan-Chin. Ma lei era lì, tra le lacrime, con le mani sporche di sangue. Perché piangeva? Draken la prese per il polso, e la portò via.
- Aki. Perché piangevi?- Rimase in silenzio, e guardò a terra. - Pianto liberatorio. Per piangere c'è bisogno di una scusa. La gente che piange a caso è debole.- Ha usato quel tizio come scusa per piangere? Questa ragazza mi nasconde qualcosa. È Sempre più sospetta.

Oc x Mikey ( Tokyo Revengers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora