Cap I - L'inizio della fine

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Ragardia, il tuo paese natale, era un luogo tranquillo dove le persone vivevano in armonia, prima che arrivasse la guerra.

Accadde in un istante: quei prati verdi a cui eri tanto affezionata, il mulino a vento sopra la collina, le tue amicizie, la tua famiglia...tutto venne distrutto e cancellato dal fuoco. Non ricordi molto di quegli attimi, se non il caldo sfiancante e quegli occhi rossi come il sangue che ti guardano dall'alto, poco prima di sparire nel fumo.

Hai trascorso un intero anno a nasconderti nei boschi in attesa che tutto finisca, sei stremata, denutrita e dormi solo poche ore ogni notte per mantenerti vigile.
Un giorno però, la stanchezza ha la meglio su di te e ti addormenti per ore, abbassando la guardia. L'ultima cosa che sai, è che vieni catturata e ridotta in schiava.

Viaggiate per miglia e miglia, per giorni e giorni. Delle catene magiche ti impediscono di usare il tuo quirk, a te come a tutte le altre donne catturate, che marciate in silenzio verso un destino che non promette bene.

?: <Cosa ne faranno di noi...?>

Sei in una cella con le altre schiave, in silenzio, inginocchiate dalla vita avversa, quando una voce fine e tremante arriva alle tue orecchie. Si girano tutte: a rompere il silenzio assordante è una ragazzina, che piange con la testa appoggiata alla spalla di quella che sembra essere la sorella, che nonostante sia anch'essa palesemente afflitta, cerca di consolarla come può.

?: <...ho sentito lo schiavista parlare con una guardia, si riferiva a noi come "mogli"...>

?: <...ecco perché siamo tutte donne...>

Varie ragazze scoppiano in lacrime.

?: <Ci venderanno ai soldati come merce...>

?: <...mio marito...hanno ucciso mio marito...>

?: <...non saremo trattate come mogli, questo è sicuro...>

?: <...non voglio, non voglio!>

?: <Basta vi prego...> interrompe una voce.

Panico e desolazione aleggia nella cella e anche tu non puoi fare a meno che deprimerti.

??: <Potremmo provare a scappare una volta arrivate alle case dei soldati, non disperate!>

Una ragazza bellissima, alta, dai capelli scuri e la pelle chiara come la luna, nonostante le lacrime agli occhi, per qualche motivo, cerca di risollevare il morale.

??: <Non possono tenerci incatenate per sempre, una volta riacquisti i nostri quirk, saremo capaci di scappare!>

?: <E per andare dove? A farsi stuprare da qualcun altro? Forse dovremmo essere grate che qualcuno ci prenda con se, è da quando è iniziata la guerra che non mangio qualcosa che non siano bacche o carne di coniglio bruciata>

?: <Ma che diavolo dici, dovremmo essere contente di fare le schiave di qualche maniaco che ci stuprerebbe a suo piacimento come fossimo oggetti, per poter mangiare decentemente?!>

?: <...parli così perché evidentemente tu non sei già stata stuprata. Per me non conta più niente, come a tante di noi qui...>

Ricala il silenzio, più agghiacciante di prima, poi delle guardie appaiono improvvisamente dal buio. Una di esse porta un grosso sacco con se, ma non sembra pesargli molto.

Guardia: <Seguitemi, svelte. Muovetevi!>

Vi conducono ad un fiume, non capite a cosa vogliano arrivare.

Guardia: <Lavatevi e indossate questi, veloci>

Ci sono tante guardie ad osservarvi con occhi peccaminosi, avete paura che possano aggradirvi e l'imbarazzo è forte, ma sapete di non avere scelta. Vi aiutate a spogliarvi l'un l'altra data la difficoltà delle catene e vi nascondete il prima possibile sotto il velo dell'acqua. Riesci a goderti il freddo lavarti la pelle e l'anima e per un attimo, quasi ti rilassi.
Anche le altre ragazze sembrano goderne, ma quando uscite per asciugarvi però, gli occhi viscidi dei soldati vi sporcano di nuovo, disgustandovi. I "vestiti" in cui vi hanno ordinato di cambiarvi, non hanno le qualifiche adatte per essere definiti tali: pochi veli semitrasparenti adornati da piastrine e qualche lustrino, coprono a malapena la vostra femmilinità, lasciando ben poco spazio alla fantasia.
Una forte frustrazione appesantisce l'aria uccidendo definitivamente quel pò di buon umore che si era creato per il bagno. Alcune ragazze piangono. Vi rifanno mettere in fila e prendete a marciare fino a quello che, a giudicare dal retro, sembra un palco. Non siete autorizzate a parlare e l'unica cosa che potete fare è scambiarvi sguardi incerti, tristi, terrorizzati, sconfitti.

Guardia: <Chi di voi è la più vecchia?!>

"Vecchia?" pensi.

Siete tutte ragazze nel fiore degli anni.

?: <Sono io...forse...ho 21 anni> trema una voce.

La guardia prende per un braccio la ragazza e fa per strattonarla verso l'entrata del palco, ma intervieni prima che ciò possa accadere.

<Io ne ho 22> esclami.

La guardia spinge di nuovo a terra l'altra ragazza e viene verso te, ora sei tu ad essere strattonata verso l'entrata, per poi essere spinta sul palco, su cui cadi. Ti ritrovi davanti ad una folla immensa di uomini che guardano tutto di te, tranne il tuo viso. Ti viene da coprirti con le braccia, ma una frustata arriva violenta sulla sua schiena.

Guardia: <Alzati e tieni le mani giù> ordina minaccioso.

Lo schiavista fa da presentatore, ti sembra di essere diventata un animale da circo, le lacrime prendono a rigarti il viso mentre ti alzi all'impiedi.

Schiavista: <Gentilissimi signori, per prima cosa vorrei ringraziarvi per esservi uniti a quest'asta. Abbiamo preparato per voi una serie di ragazze giovani e bellissime che non troverete da nessun altra parte! Iniziamo da questo bocconcino dalle forme mature, potete apprezzarne la bellezza anche da lontano! La base d'asta è 20mila Fel!>

?: < 21mila! >

?: < 22mila! >

?: < 24mila! >

Una serie di voci ammassate e confuse riempie l'aria, tieni lo sguardo basso, ormai in preda a tremori, stanca del tuo destino, quando ad un tratto, un ruggito rompe il fracasso, ammutolendo la folla.

Dal fondo della marmaglia si intravede un uomo in groppa ad una tigre magica enorme, non riesci a vederlo bene fra la distanza e le lacrime che ti appannano la vista. L' enorme bestia prende ad avanzare lentamente fra le persone, che gli fanno spazio spaventate.

?: < Quante donne hai, vecchio?> chiede allo schiavista.

Schiavista: <L-l-lord Bakugou, che grande piacere, cosa la porta alla mia umile asta?> trema.

"Lord?..."

B: <Ti ho chiesto quante donne hai> scandisce bene.

Senti lo schiavista deglutire, trema come una foglia.

Schiavista: <T-t-trentadue mio signore...>

B: <Bene, le prendo tutte>

"COSA?! Che razza di..." non sai cosa pensare, mentre guardi la figura dell'uomo farsi sempre più chiara.

Schiavista: <S-signore, mi permetta... in tempi come questi è molto difficile trovare ragazze giovani che possano fare da mogli, deve capire che->

B: <Un milione di Fel>

Lo schiavista rimane piacevolmente ammutolito.
Tutti sembrano estremamente impauriti, capisci che la tigre sia minacciosa, ma l'aria è fin troppo pesante. Quando la figura dell'uomo diventa chiara però, ormai vicina, capisci il perché: è proprio lui, gli occhi rosso sangue che hanno distrutto tutto quello che avevi, sono lì a guardare minacciosi lo schiavista.

Schiavista: <L-lord Bakugou, sono tremendamente dispiaciuto per la nostra incomprensione. Sono tutte sue, gliele faccio preparare immediatamente!>

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Bakugou x Reader - From enemies to loversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora