Tea

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Alzo la testa e guardo con ammirazione la casa che ho progettato, in quanto? 2 ore? La verità è che quando ero piccola non riuscivo ad addormentarmi prima delle 2 di notte. Passavo le notti a pensare al futuro, ai sogni nel cassetto, alla mia futura casa. A dieci anni feci il progetto di questa casa e l'ho realizzata esattamente così. Per quanto possa sembrare strano ero matura, cosciente e ambiziosa, ma ero pur sempre una bambina ed è per questo che la maggior parte dei mobili nel mio disegno erano color rosa con degli unicorni disegnati. Fortunatamente ho cambiato idea e I mobili ,e non solo, sono per la maggior parte bianchi. Sulla destra c'è il salotto: due divani, due poltrone e uno schermo piatto, fra i quali il divano a forma di L si trova difronte alla vetrata luminosa che  ho scordato di menzionare. Facendo qualche passo in avanti si trova l'ampia cucina con isola e a qualche centimetro il tavolo da pranzo, in legno rigorosamente bianco. Accanto c'è una porta che accede al giardinetto dietro la casa, una distesa verde caratterizzata da basse e piccole siepi di fiori ai lati, metre dove ho fatto mettere una specie di pavimento, avevo pensato di porci un tavolo e delle sedie. Invece dinanzi alla cucina c'è una porta che conduce al bagno degli ospiti. Un po' più distanti ci sono le scale che portano al piano di sopra e quindi ad un corridoio pieno di stanze: la mia, che è quella che contiene la finestra che si affaccia sul vialetto, due camere per gli ospiti, due bagni, un secondo salotto e una cabina armadio. A fine corridoio infine, ci sono le scale che portano alla mansarda che non ho ancora deciso come sistemare.
Non voglio perdere ulteriore tempo e disfo per bene le valigie cercando di capire cosa mettere questo pomeriggio.  In men che non si dica sono arrivate le quattro e faccio una corsa alla pasticceria più vicina. Prendo un vassoio di muffin o un vassoio di dolci inglesi misti? Vada per il misto, ma con più muffin. Sono le 5 in punto e mi trovo davanti alla porta d'ingresso di casa Holland, la fisso incerta.
<<Vicina!>> esclama una voce familiare.
<<Harrison!!>> dico voltandomi. Non è solo, accanto a lui c'è un ragazzo più basso, dai capelli castani chiari e ricci e con gli occhi color nocciola. Si avvicina per abbracciarmi e io ricambio, facendo attenzione a non far cadere i pasticcini.
<<Penso tu conosca Tom>> dice indicando l'amico.
<<Solo di vista, piacere Lia>>gli porgo la mano. <<Tom>> risponde con un tono quasi annoiato(?!)
<<Come te la passi?>> chiedo riferendomi ad Haz.
<<Tutto bene. A marzo esce la serie e con Grace tutto a gonfie vele. Te?>>
<<Mi fa piacere! La Marvel alla fine mi ha presa>>
<< Ma è fantastico! Congratulazioni! Sapevo che ce l'avresti fatta>> gli sorrido ringraziandolo.
Dietro di noi la porta si spalanca e la padrona di casa spunta sulla soglia accompagnata dal suo simpatico cane.
<<Lia! Grazie per essere venuta>>.
<<Grazie a te per avermi invitata! Questi sono per voi>> le porgo il vassoio ben incartato.
<<Ehi Tessa!>> mi accovacciò per accarezzare la simpatica cagnolina. Tom e Harrison salutano Nikki e si abbassano anche loro per Tessa.
<<Forza ragazzi entrate!>> esclama lasciandoci spazio per entrare. Sento Haz sussurrare qualcosa nell'orecchio di Thomas, ma non capisco nemmeno una parola, maledetti inglesi.
La casa è bellissima. Il salotto è curato nei minimi dettagli, come tutto del resto, e costituisce un ambiente unico con la cucina e la sala da pranzo. Il tavolo è imbandito con una tovaglia ricamata con 8 tazzine poste in corrispondenza delle sedie attorno al tavolo. Quattro sedie sono già occupate da 3 ragazzi e un uomo.
<< Ragazzi, lei è la famosa Lia Rossi, la nuova vicina>>. Un coro di "ciao" e "molto piacere" si leva immediatamente. Ad alzarsi per primo è l'altro padrone di casa: un uomo esile, dalla capigliatura riccia e grigia e un paio di occhiali portati sul naso.
<<Benvenuta! Molto piacere Dominic. Ho terminato di recente la tua ultima serie, hai del potenziale!>> mi da una pacca sulla spalla.
<<Ti ringrazio, io proprio qualche giorno fa ho letto l'ultimo articolo sul tuo blog. Ho trovato molto interessante l'opinione sul golf, il modo in cui l'hai difesa>>.
<<Segui il golf?>>
<<Si, ma a volte. Lo considero uno sport molto sottovalutato, dopotutto non esiste solo il calcio, la pallavolo o il tennis>>.
<<Sono della tua stessa opinione, vo->>
<<Papà>> lo richiama un ragazzo molto riccio avvicinandosi.
<<Lasciala respirare! Piacere Harry>>.
Il padre con una faccia contrariata esclama: << Con i miei figli non si può parlare, finiremo il discorso un altra volta>>.
<<Con piacere>> gli sorrido rassicurandolo.
<<Morirai di noia>> mi sussurra Harry all'orecchio. Ridacchio senza farmi notare dal povero Dominic.
Dopo aver conosciuto gli altri due membri della famiglia Sam e Paddy, ognuno prende posto al tavolo. Alla sinistra ho Paddy, difronte Harrison e accanto a lui c'è Tom.
Nikki serve il tè accompagnato dai dolci.
Avevo ragione, i muffin non bastano mai e a quanto pare i fratelli Holland ne vanno ghiotti.
Sento lo sguardo del più piccolo della famiglia su di me. Fa attenzione a dove indirizzo lo sguardo. Ha sofferto e si vede, non è mica facile essere il fratello di una celebrità. Vuole capire se sono una ossessionata da suo fratello e quindi se si può fidare di me. Tom invece ha lo sguardo basso sul telefono, a dire il vero non ha fatto altro.
<<Allora Lia, raccontaci qualcosa di te>> chiede la rossa prima di sorseggiare il suo tè.
<<Inizia il terzo grado>> sussurra Harry al fratello, che sorride e annuisce.
<<Finitela voi due>> risponde secca Nikki. I due fratelli si guardano l'un l'altro non aspettandosi che la mamma li avesse sentiti.
<<Mh okay, ho 22 anni. Sono italiana, ma fino a ieri vivevo a Los Angeles>> dico con leggero imbarazzo, non so mai che rispondere quando mi fanno questa domanda.
<<Come mai ti sei trasferita qui a Londra?>> chiede Dominic.
<<È sempre stato il mio sogno, sin da bambina. Ci vengo ogni anno da dodici anni e quando Haz mi ha detto della casa in vendita, non ho esitato a prenderla.>>
<<Di solito tutti scelgono una casa nel centro di Londra..>> inizia a dire Paddy.
<<Me lo dicono in molti, ma a me piace questo quartiere, le persone che lo abitano. Ho anche passato il mio primo viaggio studio in una casa ospitante , poco distante da qui.>> lo interrompo.
<<Che ci dici invece riguardo al tuo lavoro?>>
<<Ho fatto un provino per entrare a far parte dell'MCU e mi hanno presa. Parto a inizio novembre.>>
<<Congratulazioni!>> dicono in coro Harry e Sam.
<<Siamo molto contenti per te, sarai sicuramente emozionata>>mi sorride la donna dai capelli rossi.
<<Come la prima volta>>rispondo.

I ragazzi, dopo aver sentito che tifo il Chelsea, cominciano a discutere di calcio, mentre Nikki mi parla della scuola di Paddy.
<<L'ho convinto a scegliere il latino come nuova materia >> dice con un po' di sofferenza.
<<Ma?>>
<<Nessuno ha mai fatto latino in famiglia e deve recuperare un po' di argomenti>>. Potrei aiutarlo io.
<<Ho una laurea in lettere classiche>>.
Tutti si voltano verso di me con un espressione incredula. Harrison è il primo ad intervenire.
<<Tu hai che cosa?>>.
<<Sei più giovane di me e hai recitato in un po' di film, quando ti sei laureata?>> chiede a dir poco sconvolto.
<<Ho finito quest'anno. Ho conseguito una laurea breve e poi ero anticipataria al liceo>>.
<<Puoi aiutarmi tu allora?>> chiede Paddy con una leggera tonalità di disperazione nella voce.
<<Con piacere. Possiamo iniziare anche domani>> poverino non sa che gli aspetta. Non dico che il latino sia brutto o troppo complicato, ma se lo studia a sforzo, non sarà di certo semplice.
<<Potete stare qui in salotto>> interviene Nikki.
<<Possiamo anche stare a casa mia, se ti va>>. Paddy sembra quasi sollevato dalla mia risposta.

Passiamo il resto del pomeriggio a chiacchierare, mentre Nikki prepara la cena. Insistono purché io rimanga, ma devo necessariamente andare a casa a studiare il copione. Così decido di invitarli sabato sera per una pizza.
<<Andate voi ragazzi, finalmente avremo del tempo libero!>> esclama scherzando Nikki riferendosi a Dom.
<<Noi portiamo le pizze?>> è Sam a chiedere.
<<Possiamo andarle a prendere dal francese in fondo alla strada.>> dice di tutta risposta Harry.
Haz cerca di non scoppiare a ridere per la mia espressione.
<<Assolutamente no! Sono italiana e la pizza la faccio io>>.
<<Potresti avvelenarci>> afferma Harry.
<<Si in effetti potrei>>
<<È troppo furba per farsi scoprire così>> è Paddy a rispondere. Il più scaltro dei fratelli.
<<Ci può stare>> replica il secondo gemello.
<<Se vuoi uccidere Sam, é allergico alle noci!>>.
<<HARRY!>> lo rimprovera il fratello, mentre un coro di risate si alza. Sono proprio divertenti quei due. Una specie di Tom&Jerry.

Saluto e ringrazio tutti ancora una volta. È stato un gran bel pomeriggio, adoro già i ragazzi. Torno a casa con un sorriso stampato sul volto, è il primo giorno e va tutto benissimo.

𝑰𝒏𝒕𝒐 𝒉𝒊𝒔 𝒂𝒓𝒎𝒔 || Tom HollandWhere stories live. Discover now