Mia dolce venerata

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LXVIII. Mia dolce venerata

Mia dolce venerata dagli occhi di rugiada,
Lasciami assaporare ancora quel nettare
Di delizioso miele d'oro, prima che cada
Spargendosi nell'universo dove l'eterno Amore è re

Ed io sono suo e tu sei, noi siamo.
E cos'è il tempo senza appartenersi
L'anima?
Tu sei un'alba eterna in cui il mio t'amo
Vive a metà con il ricordo di una dolce lacrima.

A te ho consegnato la chiave del mio cuore,
Che appartiene ai tuoi caldi occhi come quelle sere
Quando io ti guardavo e sospiravo amore:
Tu nel tuo infinito, io nel mio tacere.

A me non basta guardare un solo cielo stellato,
Ma voglio possederne con te quelli mai visti
E sentiti con la potenza di uno sguardo innamorato;
E il mio, nel tuo, nell'eterno si son rivisti.

Sarai la mia veglia, quel pensiero profondo
Che dolcemente si posa sugli occhi cantando amore
Ai mari, alle stelle, alla storia del mondo:
E dormirà la mente, mentre sognerà il cuore.

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