10:Rainy day.

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Voglio qualcuno che mi ami per chi sono, voglio qualcuno al quale dare tutto il mio amore.

Mi sentivo sola in quella giornata di pioggia. Ho sempre desiderato avere qualcuno da coccolare durante una giornata piovosa.

Non ho mai amato nessuno. Sì, ho avuto due o tre fidanzati ma non sono durati più di 3 settimane e ci siamo scambiati solo qualche bacio.

Non avevamo scuola dato che era sabato. L’orologio segnava le 5:17 del mattino e non sapevo il perché ero sveglia a quell’orario.

Decisi di mettermi la mia felpa nera con gli skinny, anch’essi neri. Dato che stava piovendo mi misi anche gli stivali neri. Troppo nero, ma a chi importa? Erano solo le 5:23, quasi nessuno era sveglio.

Anche se stava piovendo decisi di andare a fare una passeggiata, mi piace passeggiare nella pioggia, mi piace sentire le goccioline cadere dal cielo, mi piace l’odore e mi piace sentire  l’acqua fresca colpire il mio corpo.

Uscii di casa e iniziai a camminare. Non avevo in mente di andare da nessuna parte, stavo solo camminando senza una meta precisa. Presi il mio iPhone, ci attaccai le cuffie e misi in play la lista di Spotify ‘’rainy day’’. Consiste in un mix di canzoni diverse, dagli All Time Low ai 1975 e Secondhand Serenade.

Mi fermai quando vidi che mi trovavo in un parco. Ricordo che venni qui quando ero piccola con mio padre. Ho un sacco di bei ricordi con lui, ma ora è troppo occupato con la sua altra figlia per importargliene.

Vidi qualcuno seduto per terra di fianco ad un grosso albero, probabilmente il più grande del parco. Sembrava un ragazzo. Indossava una felpa e pantaloni neri strappati alle ginocchia e aveva i capelli ondulati. Aveva la testa appoggiata alle gambe e la schiena appoggiata all’albero. Indossava un beanie che gli nascondeva i capelli.

La domanda era: che ci fa qui alle 5:42 del mattino arricciato come una palla e attaccato ad un albero mentre piove?

Ci sono varie opzioni. O è ubriaco o fatto, o sta piangendo perché gli è successo qualcosa di brutto oppure si è addormentato.

Decisi di andare verso di lui per chiedere se stesse bene. Mi tolsi le cuffie e iniziai a camminare fino a quando me lo trovai davanti.

‘’Stai bene?’’ gli chiesi sussurrando. Il ragazzo alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei.

‘’Luke?’’. Di sicuro non mi aspettavo proprio lui.

‘’Nicole.’’ Ritornò a guardare le sue ginocchia. ‘’Che ci fai qui?’’

‘’Stavo per chiederti la stessa cosa’’ guardai il parco isolato.

‘’Non riuscivo a dormire quindi ho deciso di andare a fare una passeggiata. Tu invece?’’

‘’Anche io.’’ Mi guardò. Sembrava così innocente senza quel suo solito ghigno sul volto. Sembrava quasi adorabile, ammettiamolo.

Non lo vedevo dal giorno in cui mi presentai a casa sua, cioè 12 giorni prima.

‘’Mi dispiace.’’ Lo guardai sorpresa. Perché avrebbe dovuto scusarsi?

‘’Mi dispiace di essere un idiota.’’ Riuscii a vedere verità nei suoi occhi.

Non avevo idea di cosa stesse succedendo in quel momento. Ero persa ma annuii come se avessi capito.

‘’E’ tutto ok. Siamo tutti idioti in fondo. Siamo umani. E gli umani non sono perfetti. Non hai motivo di scusarti.’’ Misi dolcemente la mia testa sulla sua spalla. Non si mosse così rimasi in quella posizione. E restammo lì, seduti affianco ad un albero ascoltando le gocce cadere al suolo.

Eravamo solo due bambini in un parco in una solitaria giornata di pioggia.

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Non mi aspettavo davvero di vederti lì.

Da quanto tempo ci stavi?

Che cosa stavi facendo?

A cosa stavi pensando?

If Only || Luke Hemmings - Italian Translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora