Attese

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Mi trovavo ad una fermata del bus qualche giorno fa.
Quella sera si respirava un'aria particolare... non sentivo la necessità di ascoltare la musica con le cuffie, come faccio abitualmente quando attendo il bus.
Sentivo quasi il bisogno di concentrarmi ed analizzare a fondo tutto ciò che mi circondava.
Parlo di immagini, di suoni, di tutto ciò che può stimolare ognuno dei cinque sensi.
Sentivo lo schiamazzo dei bambini che giocavano in un parco nelle vicinanze, per un momento ho ripensato a quando io e mio cugino da bambini facevamo a gara al parco a chi andasse più in alto con l'altalena.
Se solo si potesse avere per sempre la spensieratezza e l'innocenza di un bambino? Non esisterebbero problemi, non esisterebbero la sofferenze, non esisterebbe la tristezza, sarebbe tutto così magico e perfetto.
Ad un tratto però la mia attenzione va ad una delle immagini più belle e suggestive che i miei occhi abbiano mai visto: da sopra alcuni palazzi si levava in cielo uno spicchio di luna.
Rimasi come rapito da quella immagine, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
È come se ciò volesse trasmettermi qualcosa, un qualcosa di inedito, di mai provato prima.
E così fú.
Quella luna era così bella, così perfetta, a tal punto da non riuscire più a trattenere le lacrime.
Non saprei spiegare bene cosa mi portò a piangere, so solo che fu una sensazione tanto strana quanto interessante.
Il punto è questo: molto spesso non cogliamo le meraviglie che il mondo ci offre, una delle tante sono i bambini, con la loro innocente allegria e positività.
L'altra sono i segnali, come lo spicchio di luna, che di tanto in tanto il mondo ci manda, quasi a ricordarci di poterci ritenere fortunati nell'avere in dono un valore prezioso come quello della vita.

Monologhi ed AneddotiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora