Capitolo uno

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New York, la grande mela.
La città più popolosa degli Stati Uniti, nonché uno dei centri economici più importanti del mondo, riconosciuta come città globale.
Una delle città più cosmopolite e multietniche del mondo.
La sua popolazione di 8,6 milioni di abitanti supera il doppio dei 4 milioni di Los Angeles, seconda città nazionale.
Tra traffico, lavoratori in ritardo che corrono, turisti curiosi di vedere la grande ventosa, clacson di macchine, cittadini che si fanno una passeggiata di prima mattina con il cane e perone che sono appena arrivate, magari dall'altra parte del mondo, e sono ferme ad aspettare un taxi, o i propri cari, davanti all'aeroporto.

Non posso crederci di essere qui.
Sono anni che aspetto questo momento per cominciare una nuova vita, e adesso che sono finalmente qua, mi sembra tutto surreale.

Se ti giri in torno puoi vedere persone di ogni tipo che vivono la loro vita.
Magari adesso affianco mi è passato un attore famoso e io neanche lo so.
Sembra tutto proprio come nei film, quando fanno vedere le strade strapiene di persone.
Un venticello di novembre appena inoltrato inizia a tirare leggermente facendomi provare dei brividi di freddo, e questo mi porta a risvegliarmi dal mio stato di trans.

Mi racchiudo nella mia giacca mettendo le mani nelle tasche, ma nonostante tutto continuò a guardarmi attorno ammaliata.
Inspiro con il naso una bella quantità d'aria e non posso fare a meno di pensare che tra poco sicuramente ci sarà un bel temporale.

Continuo ad ammirare il meraviglioso spettacolo che mi offrono i miei occhi e nel frattempo noto accostato al lato della strada, vicino ad un marciapiede, un taxi.
Mi avvio verso il veicolo e appena arrivata lì davanti busso sul finestrino che subito dopo si abbassa.

<< Mi dica signorina ha bisogno? >> chiede gentilmente l'uomo al suo interno. Penso abbia più o meno sui 50 anni, non ha i capelli, però ha un accenno di barba leggermente bianca. Non si vede gran che a causa della mancanza di luce.
<< Salve, per caso è libero questo taxi o sta aspettando qualcuno? >> domando con il più gentile sorriso che riesca a fare.
<< Prego venga pure è libero. >> sorrido di nuovo e apro lo sportello della macchina per poi sedermi ai sedili anteriori.
<< Prego dove la porto? >>
Accendo di corsa il cellulare e leggo il messaggio che mi aveva scritto mio fratello. Non lo iparerò mai a memoria è troppo lungo e complicato.
<< Columbia Terrace, Edgewater NJ 07020 grazie. >> rispondo leggendo l'indirizzo.
Annuisce soltanto e parte.

Mi perdo di nuovo nei miei pensieri mentre con la testa appoggiata al finestrino, leggermente appannato, a causa del calore all'interno del taxi, osservo la grande città che mi è apparsa in sogno per anni scorrere davanti ai miei occhi, con le sue luci, che filtrano dalle finestre delle abitazioni, le insegne neon dei negozi, I fanalini delle macchine davanti che riflettono, i semafori, e milioni di altre luci che contribuiscono a dare vita a questo posto.

Sono sempre stata abituata ai modi di Londra. Anche le persone qua mi sembrano completamente diverse da quelle a cui sono abituata io. Se vivi in un paesino di Londra sicuro conosci quasi tutti, o almeno se tu non conosci tutti i tuoi genitori o i tuoi nonni conoscono sia loro che i loro parenti.

Nonostante io abbia sempre amato New York, ed abbia sempre sognato di viverci, sono sicura che la mia Londra mi mancherà da morire.
Il suo verde, le sue strade, i suoi negozi, i suoi abitanti, le sue case, la sua neve.

Sin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto pensare che Londra fosse un mondo a parte, che avesse solo lei le case così, il mare così, e sopratutto la neve.
Ho sempre amato la neve, in realtà ho sempre amato l'inverno in generale, molti mi prendono per pazza quando dico questa cosa, però non posso farci niente, l'ho sempre preferito. Mi è sempre piaciuta l'idea della cioccolata calda davanti al camino, leggere un libro nella mia stanza affianco alla finestra, dalla quale si sente il rumore delle goccie d'acqua che cadono, quando stai morendo di freddo e allora prendi una felpa dall'armadio e appena te la infili senti subito il calore che ti invade, o ancora mettersi un bel maglione caldo per usicre.
Mi ha sempre affascinata molto la pioggia, più che altro mi ha sempre rilassata il suo rumore.

THE WINNERS|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora