travel to a new life

LA NUOVA CASA

Dylan's pov

<<Le hai prese le pillole oggi?>>
<<ma a te cosa te ne frega?>>
<< ti ho già detto che ci tengo a te e non puoi continuare in questo modo, sennò finirai per ammazzarti>>
<<forse è proprio questo il punto, a me non importa continuare così,che senso ha continuare a vivere una vita come questa.>>.

Improvvisamente mi sveglio e mi rendo conto di trovarmi sul sedile posteriore dell'auto di mio padre e non con lei.

È da mesi che continuo a sognare quella litigata, l'ultima nostra litigata da quando non è più con me. Non riesco a credere di non averla più accanto a me da quando ha lasciato casa e non è più rientrata. Avrei potuto fare qualcosa per salvarla ma sono stato fermato dalla mia arroganza. Quando ci hanno chiamato per dirci di aver trovato il suo corpo senza vita mi sono sentito morire dentro. Ora sono qui, in viaggio verso una vita che non mi appartiene. I miei genitori hanno deciso che sarebbe stato meglio per tutti e tre trasferirsi in una nuova città e lasciare il passato alla spalle dopo la sparizione di mia sorella.
<<Dylan siamo quasi arrivati>>

Improvvisamente sento la voce di mio padre che mi costringe ad abbandonare i miei pensieri e a ritornare alla triste e dura realtà che è la mia vita ora. Siamo in viaggio da ormai 4 ore e i miei pensieri mi stanno divorando vivo all'interno. Se non mi risveglio prima o poi finiranno per affogarmi.

Da quando quel 12 giugno mia sorella non ha più fatto ritorno, i miei genitori hanno sempre provato a sviare il discorso quando erano in mia presenza, mascherando le loro reali emozioni. Non riesco ancora oggi a capire come facciano a sostenere il peso di aver perso una figlia e siano riusciti ad andare avanti. Io non so se riuscirò mai a farlo. Io e Chloe oltre essere fratelli eravamo gli uni il migliore amico dell'altro, non avevamo segreti tra di noi, poi qualcuno o qualcosa hanno deciso di portarmela via.
<< ti piace la nuova città e la nuova casa in cui staremo?>> mi chiede mia madre. Lei non riesce a capire il dolore che io provo  in questo momento, dovrebbe esserci pure lei qui con noi, e invece...

'Come puoi pensare che mi possa anche piacere una città dove non c'è lei?' Pensando questo mi limito solo a scrutarla indifferente dallo specchietto, non riuscendo manco a pronunciarle quelle parole. La sento sbuffare ma comunque non spiaccica altra parola per provare ad avere una normale conversazione con me. Mi rimetto le cuffiette e in un batter d'occhio mi ritrovo davanti a quella che da ora in poi chiamerò "casa". Prendo le valigie dalla macchina e mi dirigo dentro la struttura, non è molto grande e non mi sembra accogliente quando quella che avevamo quando vivevamo nel Vermont ma sembra comunque carina. Mi dirigo su per le scale e trovo una camera che decido diventerà mia, le pareti sono bianche e c'è un'enorme finestra che da sulla terrazza nel retro della casa. Non presto molta attenzione ai particolari, butto tutte le mie cose in terra e come una furia mi butto sul letto sfatto. Mi ricordo solo ora che domani andrò nella mia nuova scuola ma so già che non avrò problemi a socializzare, le persone sono sempre attratte dal mio carattere e dalla mia personalità.

Sono consapevole del fatto che le persone che conoscerò non saranno mai a a conoscenza di ciò che ho passato e che non mi aprirò mai con nessuno, è il mio carattere, sono fatto così. Le persone sono convinte di sapere tutto su di me ma in realtà vedono solo ciò che io decido di mostrargli. Sento mia madre annunciare che la cena è pronta ma non ne ho per niente voglia, come al mio solito, perciò decido di fare il letto, cambiarmi con un pantalone grigio della tuta e una felpa presi a caso dal borsone e andare direttamente a dormire. So che domani sarà una giornata pesante per me e sarò costretto a restare con un sorriso sul volto per tutta la giornata, nascondendo le mie reali emozioni agli altri.

Le autrici———————————————————————————————
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Ciao a tutti! Questo è il nostro primo capitolo, speriamo che vi sia piaciuto❤️.
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cosa pensate che colleghi Dylan e Allison?