And love spread its legs

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And love spreads its legs


And love spreads its legs....
And the world spreads its legs
For another fuckin' star!

Harry può vedere il viso di Piers deformato dall'eccitazione.
Letteralmente. L'ultima volta che Harry l'ha visto era impassibile.
Adesso no.
Decisamente no.
Quello è sempre Piers, il compare di Dudley, eppure i suoi occhi lo divorano come se lo vedessero adesso per la prima volta.

Vernon non gli ha più detto niente, non si è più lamentato dopo quella fatidica serata delle venti sterline.

Sembra che in mancanza della sua spinta, anche zia Petunia sia assai meno incline a prendersela con Harry per ogni cosa.

Suo zio non gli ha sganciato altri soldi, ma ha evitato di fare commenti sui suoi capelli, sulla sua civetta, sul cibo che manca dal frigo per colpa di Harry, eccetera eccetera eccetera.
Quel pomeriggio Vernon e Petunia sono usciti per andare ad un ricevimento, Dudley ha insistito per rimanere a casa, dicendo di sentirsi poco bene, e gli zii hanno lasciato Harry e Dudley padroni del campo.

Il più delle volte questo vuole dire: Piers.
Fino a poco tempo prima l'arrivo di Piers significava che Harry si sarebbe reso irreperibile per un paio di ore. Adesso però non più.
Dal momento in cui ha messo piede in casa, Harry ha sentito l'eccitazione in quel ragazzo goffo, troppo magro, con quelle braccia lunghe e sproporzionate e quell'aria da duro a tutti i costi.

Ha cercato di darsi un tono di fronte a Dudley, ma non ha potuto essere scortese con Harry fino in fondo quando questi gli è passato davanti in boxer indirizzandogli un sorriso ed una strizzata d'occhi.
Harry beve lentamente il suo succo d'arancia, semi nudo al bancone della cucina.

Quasi si aspetta la pacca che gli arriva quando posa il bicchiere vuoto.
Dietro di lui c'è Dudley, con Piers più tremante e impacciato e desideroso di darsi un contegno che mai.

Harry si volta, lasciandosi inchiodare dal corpo da orso del cugino contro il bancone.
Sente il freddo del marmo attraverso la stoffa sottile dei boxer, mentre indirizza uno sguardo innocente da sotto in su a Dudley e Piers con studiata lentezza. Dudley esibisce un sorriso storto.

"Beh? Si danno pacche a tradimento alla gente, adesso?"
Mormora Harry imbronciato.
Dudley ridacchia... Piers non riesce a decidere se guardare Harry o fingersi interessato al pavimento, il risultato è che il suo sguardo schizza ogni tre secondi dall'uno all'altro e tutta la faccenda sta diventando assolutamente spassosa.
"Che ha il tuo amico?"

Chiede Harry con noncuranza, mentre li tiene d'occhio entrambi.
Momenti di imbarazzato silenzio. Harry allunga una mano verso la fruttiera.
Le sue dita incontrano una banana.
La afferra, la sbuccia, e ci giocherella per qualche secondo prima di dare il primo morso.

Dato il primo morso mastica con lentezza, fissando il suo pubblico.

Dudley sembra sul punto di scoppiare tanto la sua faccia è rossa, e Piers lo fissa con sguardo vitreo, quasi boccheggiando. Harry lecca dolcemente il punto del frutto che ha morso, prima di - "hmmm, deliziosa" - mordere ancora.

"State bene? Volete che chiami qualche ambulanza?" domanda Harry con preoccupazione, ora concentrato sulla buccia del frutto.
Lascia loro il tempo di riorganizzare le idee e rispondergli, a giudicare dal loro silenzio deve essere difficile. Finisce in due rapidi bocconi e getta la buccia nella pattumiera.

La luce del sole del tardo pomeriggio lo illumina da dietro, sottolineando la curva della sua mascella ed i suoi capelli al solito spettinati. Un braccio dalla pelle serica scende a grattare con noncuranza vicino al fianco. "Beh se non avete niente da dire io andrei a mettermi qualcosa addosso..."

Dudley lo abbranca, lo sospinge di nuovo contro il marmo, ma non con violenza, piuttosto mollemente anzi, accompagnandosi con un movimento del ginocchio. La sua mano accarezza il petto nudo di Harry, i suoi capezzoli.
Dudley gli piazza le labbra sul collo, glielo bacia, glielo morde appena, poi Harry sente il suo palmo leggermente sudato afferrargli il polso, dirigerglielo verso il suo inguine.
Piers che nel frattempo fissa Harry con gli occhi sgranati, si è deciso ad avvicinarsi e gli sfiora goffamente una coscia, impacciato quanto Dudley è invece ormai lanciato.

Harry gli sembra come uno di quei ragazzi dei film porno con uomini che a volte guarda di nascosto, ha membra affusolate, quello sguardo tremendo che hanno i ragazzi sulle riviste porno che tiene sotto il letto, e i muscoli affusolati e scolpiti.

Non ha le ossa in evidenza, ne' la pancia come Dudley o come lui, sembra una statua.
E' snello e perfetto, muscoloso ma non come i tipi del wrestling o i campioni dei pesi massimi degli show televisivi americani che sanno di polverine magiche e di spocchia e di olio per il corpo e non l'hanno mai attirato particolarmente.

Piers lo guarda come se volesse imprimerselo nella retina ma la sua mano non si muove più di tanto.
Harry è bello, è proprio bello anche se non come quel ragazzo californiano biondo con il viso regolare e le labbra piene che sta in classe con loro, Harry è molto diverso ma lo fa eccitare, lo fa confondere come nessun altro in carne ed ossa riesce a fare.

Questa è la prima volta che Piers si rende conto di tutto questo, si domanda vagamente quand'è che il cuginetto gracile e sfigato di Dud è diventato così fottutamente bello e desiderabile, eccitato ed intimorito al tempo stesso.

"Hmm - solo perché ho dato qualche bacino ad una banana..."
"Prendimelo...così e leccalo."
"P...possiamo anche costringerti"
Piers che cerca di darsi un tono.
Il cambiamento nell'espressione di Dudley è repentino.

"No che non lo costringiamo...- mormora, mentre Harry gli massaggia distrattamente l'uccello, colto da pensieri improvvisi. Dudley sembra improvvisamente turbato.

"Non lo costringiamo a fare niente."

Portrait of an English FamilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora