Harry si sente la banconota da venti sterline in tasca.
Gli pare di percepirla, come fosse qualcosa di vivo, pulsante, senziente.Ancora non ci crede. I soldi provengono da zio Vernon.
Ecco com'è andata.
Lo zio ha fatto pace con la zia, almeno stando a quando lui, Harry e Dudley hanno potuto osservare. Ha fatto pace senza particolare calore, senza che dal broncio si passasse a sorrisi o smancerie visibili, ma l'aria di risentita freddezza della zia è scomparsa, e sono tornati i suoi soliti modi di sempre.
Così la questione, quale che essa fosse in origine, può dirsi archiviata.
Almeno per il momento.
Ad Harry è bastato osservare lo zio per capire che quella riconciliazione, come ogni altra riconciliazione degli zii, non passa certo per le lenzuola.
Lo può intuire guardando zio Vernon aggirarsi goffo, inquieto per il salotto e poi sedersi al posto di fronte a lui. Quella cosa che si porta appresso, l'insoddisfazione, è come una coltre nera attorno alla sua testa. Harry lo vede prendere posto sulla poltrona di fronte alla sua.
C'è un motivo più che valido per la sua presenza, di solito il ragazzo evita accuratamente di trovarsi nella stessa stanza con gli zii a meno che non sia strettamente necessario.Questa volta se possibile è ancora peggio di tutte le altre volte. Tuttiavia Harry resta seduto al suo posto facendo finta di niente. Secondo i suoi calcoli, non manca molto. Osserva le gambe dello zio muoversi goffamente nella poltrona una, due volte. Poi la sua voce. Una voce bassa, dal tono morboso.
"Ehi bocconcino, ehi"
Harry sa che non deve guardare, ma lo sta già facendo.
Gli occhi porcini dello zio lo fissano, cercano i suoi, Harry non sa se sia più strano sentire zio Vernon chiamarlo 'bocconcino' oppure il tono di voce con cui parla.
Perché c'è qualcosa di veramente orribile nella sua voce in quel momento ed in quelle parole, che fa rabbrividire Harry anche quando ci ripensa.Quella è la voce del pervertito che blocca un bambino al parco, è la voce del maniaco che sussurra sconcezze agli sconosciuti per strada, ne' più ne' meno.
Harry si obbliga a rimanere impassibile mentre i suoi occhi indugiano una frazione di secondo in più. La mano grassoccia di Vernon strofina eloquentemente l'inguine, mentre il collo grasso e congestionato si muove a scatti verso la porta della cucina (che Petunia stava rassettando) per controllare che non arrivi nessuno.
Harry si volta quando scorge qualcosa di rosa e molto duro fare capolino dalla cerniera dei pantaloni rigonfia.
Fa appena in tempo a sentire: "Vieni qui con quella boccuccia, veloce" o qualcosa di analogo.
Poi si nasconde la testa tra le ginocchia, e la tiene così per qualche minuto.
Chiude gli occhi...il collirio irritante per scherzi che ha usato scatena la sua azione.Muove significativamente le spalle e tira su un paio di volte col naso...deve impegnarsi altrimenti non risulta credibile.
Già così è piuttosto bizzarro, quel pianto non è cosa da lui, e se non si concentra...ma Vernon si è già alzato, e viene verso di lui.
Non è così abile e così scaltro, pensa Harry mentre lo sente avvicinarsi...altrimenti avrebbe capito che sta fingendo... sente la mano del porco sulla sua spalla.
Stavolta la sua voce gli procura una autentica smorfia di disgusto, buon per lui che Vernon non possa vedergli la faccia.
"Che ti prende? No, calmati...dai"
La mano gli si infila tra le braccia, cerca viscidamente il suo inguine.
Harry schiva all'ultimo momento ma non può evitare di essere preso per il mento.Quella voce e quella faccia, indescrivibilmente laide, come gli fanno schifo... l'altra mano dello zio ha raggiunto nuovamente l'inguine.
"Sei un bravo ragazzo...- balbetta ora precipitosamente Vernon - un bravo ragazzo,un bravo ragazzo..."
Harry sente che è il momento di sparare il colpo che ha in canna da ore. "Potrei essere Dudley.." dice con disprezzo, alzandosi. Vernon vacilla."Cosa... come...che..." Harry è ormai lanciato.
Tanto vale seguire l'onda dell'ispirazione, cavalcarla. Il ferro va battuto finchè è caldo, no?
"Pensavi che non lo sapessi? Che non mi fossi accorti di nulla?"Vernon diventa del colore del latte cagliato, a parte macchie di rossore sul collo e le guance.
"Io non ho fatto niente, non ho fatto niente, non so di cosa stai parlando, stai zitto... zitto...non so di cosa...chi ti ha detto..."
La reazione di Vernon, il modo in cui gli sta parlando non sono nei piani.
Sta funzionando bene, certo, ma questo non è nei piani.Harry pensava che avrebbe dato di matto, non capendo a cosa si riferisse il nipote, e pensa tuttora di dover calcare la mano con allusioni più o meno esplicite, per potere infine giungere alla vittoria. Non si aspetta questo panico. Schifo si, ma non questo.
Insomma dovrebbe essere Vernon quello preso alla sprovvista alla fine, non Harry. Ma il ragazzo vede l'espressione di quell'uomo, la collega allo schifo che gli ha provocato la sua voce, a quel che c'é dietro, e perde ogni ulteriore scrupolo, si fa di ghiaccio.Vernon continua a balbettare qualcosa, a cercare di iniziare un discorso dandosi un tono. Harry taglia corto.
"Il mio silenzio su quanto conosco e su quello che stai cercando di farmi hanno un prezzo, lo sai?"
"E chi ti dice che verrai creduto se lo racconti a qualcuno?"
Sibila acido Vernon, indietreggiando lentamente, Harry fa una rapida alzata di spalle.
"Oh, nessuno. Ma sai, la prossima volta potrei decidere di essere io a farti una sega, e ciò potrebbe accadere sotto gli occhi di vicini assai indiscreti e chiacchieroni. Anzi potrebbe addirittura essere filmato. Perché no? Qualcuno potrebbe averti visto fare determinate cose anche in passato ed averti filmato. Ci hai mai pensato? Dopo tutto...."
"Va bene va bene va bene... dannato ragazzo!"
Zio Vernon sbuffa, frugandosi nelle tasche.Harry lotta per non farsi sfuggire un sorriso, che malgrado i cupi pensieri che lavorano dietro la sua mente gli è salito alle labbra. Così ha avuto i suoi soldi.
E adesso si dirige lungo Magnolia Road al supermercato più vicino, relativamente tranquillo e soddisfatto.Malgrado un pensiero fisso che non lo abbandona.
Che cosa diavolo ha fatto quello schifoso a Dudley?
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Portrait of an English Family
FanficHarry mette in pratica una nuova strategia contro le angherie dei Dursley, una forma di disobbedienza che gli consente di ottenere ciò che vuole dagli zii. Un Harry adolescente, inquieto, esasperato e sboccato, che reagisce a quindici lunghi anni di...