Oneshot- μνημόσυνο

357 12 0
                                    


Un giorno,Dekatrìa disse che voleva vedere il mare. 


Ènteka viveva sulle montagne più alte,spaccava la legna per guadagnarsi il vivere e ogni giorno si svegliava udendo il suono delle aquile volare nel cielo,in cerchio,sempre più vicine al tetto,sempre più vicine al suo letto. Un giorno una entrò dalla finestra aperta e si poggiò sulla testiera di legno,dipinta con motivi eleganti di crisantemi e gelsomini colorati; ci si posò proprio sopra affondando gli artigli e lasciando il segno,sottile ma visibile agli occhi attenti di chi conosceva bene quei motivi e cercava con lo sguardo i pezzi mancanti..
Ènteka la cacciò via con la scopa, gridando
"Uccellaccio,vai via! Vai via!" 
e si agitava come fosse preso da violente convulsioni. 
E l'uccellaccio non se ne andava,affondò gli artigli in qualcos'altro - il legno della cornice della finestra - e fissava coi suoi ipnotici fanali, fissava Dekatrìa
dritto negli occhi

e Dekatrìa non distoglieva lo sguardo

Allora Ènteka si mise a supplicarlo in ginocchio di andarsene,e buttò la scopa di lato che fece un rumore assordante quando sbattè a terra; e allora l'aquila spiegò le ali e volò via maestosa,impeccabile,nell'alto dei cieli mentre invece lui rimase a terra a piangere per tanto tempo. 
Dekatrìa volle dipingere quell'aquila.
"Dove credi che andrà quando farà troppo freddo per rimanere?" chiese.
Ènteka non volle rispondergli.
Allora un giorno Dekatrìa disse che voleva vedere il mare.
Disse che avrebbe cercato l'aquila,che ci sarebbe andato da solo a piedi se fosse stato necessario. Prese un fazzoletto di stoffa ricamato e ci mise dentro tutto quello che possedeva,lo annodò e se lo mise nel cappotto che poi lasciò a casa. 
"Dove andiamo non fa freddo" disse.

Si misero in viaggio per scendere dalle montagne,attraversarono la valle, bevvero l'acqua del fiume che scorreva direttamente dalla sorgente che non era lontana da casa loro, strapparono la prima erba fresca del mattino e la soffiarono verso il sole, i cui raggi riflettevano il candido dei fiori sul prato. 
"Ne vorrei proprio uno,sono così belli" disse Dekatrìa

e quindi li lasciò tutti al loro posto.

Venne la notte,e la notte nella valle fu più fredda di tutti gli anni trascorsi sulle montagne. 
Non sapevano quanto erano lontani dal mare,non avevano una mappa con loro e se alzavano lo sguardo verso l'orizzonte per scorgere un segno di volatili nel cielo,la luce accecante gli bruciava le retine ed erano costretti a guardare a terra per tantissimo tempo senza alzare la testa. 
Il fuoco non si accense.
Énteka lo aveva portato con sè nella borsa,aspettandosi la notte

ma quando lo cacciò era rimasta solo cenere. 

Guardarono il cielo tutta la notte,una notte lunga quanto tutti i giorni vissuti nella casa sulle montagne. 
"Ti piace la collina?" chiese Ènteka.
Dekatrìa disse no.
"Ci sono un sacco di cose belle in collina"
"..."
"Io ci ho vissuto in collina sai,non è bella come la montagna"
"..."
"Sei sicuro di non aver dimenticato il fuoco acceso nel camino a casa?"
"Si spegnerà"
"..."
"..."
"Cosa,scusa?"
"Si spegnerà ho detto"
"..."
"..."
"Ci vorrà troppo tempo"

e dovrò soffiare - pensò -così forte da spazzare via ogni cosa

quando il fuoco sarà spento

quando rimarrà solo 
la cenere

non rimarrà più nulla a questo mondo, nulla
se non tu. 

Se non noi. 

"..."

"..."

"Chissà che sapore ha il mare"
Ènteka pianse sottovoce,sulle sue guance sgorgavano diamanti senza alcun valore.
"Io lo so" disse.
"Dimmelo"
"Il tuo"
"Il mio?"
"Tu sei il mare" disse "tu sei il mare,e il cielo, e i fiori e la terra,e il vento e il sole,tu sei tutto ciò che esiste,tutto ciò che ogni giorno ci sarà fuori dalla mia finestra fino al giorno in cui non ci sarà più nulla"
Dekatrìa non disse nulla.
Ènteka non parlò mai più,
e disse
"Tu non mi appartieni"

Arrivarono al mare un giorno,e si salutarono come vecchi amici,Dekatrìa gli lasciò il disegno che aveva fatto dell'aquila.
Ènteka non seppe mai davvero che sapore aveva il mare,il fuoco nel camino non si spense mai


Tutto continuò ad esistere come era sempre esistito,


eccetto che in realtà non esisteva più nulla.

☄. *. ⋆ˊˎDamn Soukoku 相克Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora