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Kirishima pov
Una mattina

Tra due giorni verrò ricoverato in un ospedale psichiatrico, i motivi be, complesso di inferiorità, autolesionismo, tentativi di suicidio e anoressia. Mi sono appena svegliato, come al solito ho gli occhi rossi e gonfi dovuti al pianto di questa notte, sono fortunato ad avere il bagno in camera quindi appena mi alzo mi dirigo di la, prendo disinfettante e bende per poi medicarmi le braccia piene di tagli, mi lavo i denti e il viso per poi tornare in camera, apro la finestra e mi butto sul letto mettendomi a fumare, sento mia madre bussare alla porta

M: buongiorno eijiro

K: buongiorno

M: scendi a fare colazione con noi?

K:...

M: ho capito, ti lascio la colazione qua fuori

K: grazie

La sento allontanarsi, sta scendendo le scale, dopo qualche minuto mi decido, apro la porta e prendo il vassoio con dentro un piatto con un uovo e delle fette di bacon e una tazza di caffè.

Poggio il tutto sulla scrivania, dopo qualche boccone sento la nausea salire, quando non riesco più a tenere dentro corro in bagno a rimettere il tutto, appena mi riprendo mi fiondo sul letto a guardare anime.

È ormai qualche settimana che sto chiuso in camera, ovvero da quando i miei hanno accettato la richieste della mia neuropsichiatra di farmi ricoverare in ospedale psichiatrico, so che lo fanno per il mio bene, ma quel ricovero varia da uno a tre mesi, nei quali potrò vedere i miei genitori solo attraverso una finestra e sentirli per telefono

A ora di pranzo mia madre viene davanti camera mia

M: cosa vuoi per pranzo?

K: niente

M: va bene, dammi il piatto di stamattina

Apro la porta quanto necessario per far passare il vassoio senza farmi vedere, non voglio che mia madre mi veda in queste condizioni

M: come immaginavo

K: non ci riesco, scusa

M: tranquillo

Decido di andare in bagno a pesarmi, ho perso altri due kili,
scoppio in lacrime e così la mia giornata passa tra lacrime e anime, senza mangiare nulla

Due giorni dopo

Sento la sveglia suonare, sono le sei, mi alzo mi preparo per poi decidermi e uscire da quella camera per poi scendere e andare in salotto dai miei portando giù anche le valigie.

Ho passato tutta la notte a piangere e tagliarmi, non voglio parlare con nessuno, mi aspetta 1 ora di macchina circa quindi appena salgo decido di fumare una sigaretta

Quando arriviamo ci dirigiamo alla reception dove i miei devono firmare delle carte non so per cosa, dopo 30 per me è giunto il momento di salutarli ed entrare nell'edificio

M: ciao tesoro

K*in lacrime *: ciao mamma, ciao papà

P: ciao figliolo

Ci abbracciamo per poi staccarci, darci un ultima occhiata e poi mi incammino assieme all'infermiera

Ogni porta per essere aperta ha bisogno di una chiave magnetica, entro nella sala comune dove mi ritrovo davanti una ventina di ragazzi e ragazze, ci presentiamo e mi fanno vedere qual'è la mia stanza, a quanto pare sono doppie, solo che non vedo il mio compagno di stanza, appena hanno finito di controllare i miei bagagli per togliere forbici, temperini e tutte cose così escono e mi lasciano solo, mi hanno preso anche le sigarette, a quanto pare ci sono degli orari e il telefono, che palle

sei la mia droga//kiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora