BIBLIOTECA
Non si sa di preciso quando Harry e Louis si incontrano per la prima volta. Probabilmente si incrociano e nemmeno si vedono. Magari nel corridoio della scuola, oppure al supermercato, o al parco. Potrebbero incontrarsi al cinema, seduti su due poltroncine vicine, ma senza fare caso l'uno all'altro. Harry, in tutta sincerità, si ricorda a malapena di aver incrociato due occhi in quel modo azzurri prima che Niall, portato al limite dell'esasperazione, non gli avesse fatto notare che un certo ragazzo castano miele lo stesse fissando con insistenza. Harry non si accorge di niente, a dire la verità, ma c'è Niall che si guarda intorno per tutti e due. I suoi occhioni brillanti si posano spesso su quello strano trio di ragazzi che occupa uno dei tavoli più piccoli della biblioteca dove si chiudono a studiare quando Anne scongiura Harry di lasciarle casa libera e in ordine. Niall ama la biblioteca, soprattutto per via del piccolo caffè letterario che vi si trova, che fa le migliori cioccolate calde della zona. Poi c'é il ragazzo del tavolo, che trova dannatamente affascinante. Il modo in cui mette la lingua tra i denti mentre sorride interessa Niall più dei libri che Harry gli sventola sotto al naso. Romanzi, roba da ragazzini innamorati. Per Niall, Harry dovrebbe smettere di crogiolarsi nella letteratura per darsi al calcio. Non ignora affatto che il riccio sia assolutamente impedito in qualsiasi tipo di sport, a eccezione di quello praticato tra le coperte, ma continua ad incitarlo per il suo bene. A Harry interessano le parole però, ed è un paradosso che tra lui e Louis, all'inizio, non ci siano che sguardi.
Harry arrossisce la prima volta che il contatto visivo tra lui e il ragazzo più basso del tavolo dura per più di sedici secondi solo perché quello si morde involontariamente il labbro inferiore. Niall scoppia a ridere nel momento esatto in cui la prima spruzzata di rosso colora le guance del suo amico e cerca di trattenersi soltanto per non disturbare gli altri ragazzi lì intorno. La volta successiva, Niall decide di cambiare tavolo e sedersi più vicino al trio di bellocci. Harry lo segue semplicemente, guadagnandoci undici sorrisi e un contatto visivo di circa trentasette secondi. Due settimane dopo, Niall chiede al trio, armandosi di un gran sorriso, il permesso di accostare un piccolo tavolo al loro e da tre e due, diventano solo cinque. Tre più due uguale cinque. Per una volta, Harry presta attenzione ad un numero, e gli piace. Louis gli rivolge la parola dopo tre giorni passati allo stesso tavolo. Non parlano molto, non si dicono granché, ma ad Harry piace parecchio il suono della voce di Louis.
- Quindi vi siete conosciuti in biblioteca. -
- Esatto. -
- Dovevo aspettarmelo da te. Puoi ripassarmi il barattolo, per favore? -
Harry glielo allunga con riluttanza, senza dire niente.
- Quindi?- chiede Thomas
- Quindi cosa?-
- Continua!-
Harry alza gli occhi al cielo.
È in biblioteca che i due si toccano per la prima volta, o meglio, si sfiorano, leggermente, giusto il tempo di sentire il calore di un'altra pelle. Harry sta litigando con i capelli, troppo lunghi per rimanere in ordine più di qualche minuto. Louis adora i capelli di Harry, vorrebbe tanto sentire se sono morbidi come sembrano, ma in questo momento gli impediscono di vedere gli occhi del ragazzo che gli sta di fronte, e il suo livello di sopportazione è incredibilmente basso. Così, mentre il riccio tenta inutilmente di tirarsi indietro l'ennesima ciocca, Louis srotola la striscia di stoffa che ha legata al polso e gliela allunga con un sorriso. Harry, ovviamente, non si era nemmeno accorto del fatto che Louis portasse un polsino del genere. - Avanti, Curly, non vorrai passare tutto il pomeriggio a toccarti i capelli? - lo incita Louis. (Che poi, non gli dispiace così tanto se si tocca di continuo i capelli, è solo che gli occhi e-)
- O preferisci le forbici?- continua, cercando di non distrarsi. Harry scuote la testa come se si stesse appena risvegliando da uno stato di trance e accetta quel laccetto sussurrando un grazie a malapena udibile. Le loro mani si sfiorano nel passaggio e, di sicuro, quella di Harry potrebbe inghiottire l'altra di Louis. Il riccio si lega i capelli, ma Louis non fa in tempo ad esultare alla vista di quegli occhi verdi finalmente non più coperti dai riccioli che Harry abbassa la testa giù sui libri, provocando una sorta di scatto nervoso da parte di Louis.
Non dovrebbe sorprendere che Harry non se ne sia accorto. Louis, comunque, fa un respiro profondo, torna a concentrarsi sui suoi studi e si ripromette di insegnare al ricciolino a fare attenzione ai particolari.
- A proposito di capelli, non pensi di doverli tagliare? -
- Taci, o mi riprendo la Nutella. -
È in biblioteca che per la prima volta Harry sente una certa sintonia tra sé e Louis. Stanno studiando matematica e anche se Harry continua a chiedersi a cosa serva creare teoremi che parlano di concetti inutili, avere il castano vicino fa sembrare tutto un po' meno idiota e ipocrita. Poi Louis gli chiede perché non gli piacciono i numeri. Harry tira su un angolo delle labbra mostrando una fossetta. - La matematica è invidiosa della letteratura, le ruba le lettere per usarle in quelle sue stupide dimostrazioni di superiorità. Sai, come quando dice che ab è maggiore di c. Non ha capito che due lettere vicine possono dare emozioni. - gli risponde, soddisfatto della propria trovata.
- Solo due lettere? Non è possibile.- obietta Louis.
Così Harry scrive LH con un pennarello nero sul suo libro di matematica, accanto ai disegnini che Zayn ha scarabocchiato prima di accompagnare Niall e Liam a prendere le cioccolate per tutti, e anche l'altro angolo delle sue labbra si solleva, così come le fossette diventano due.
- Ma Louis che ti ha risposto?-
- Ha riso e basta. C'è questo di Louis che mi fa impazzire, Thomas. Sa soppesare le parole, gli dà la giusta importanza. Ha provato a capirmi fin dall'inizio e in buona parte ci è pure riuscito.-
- Però, zio, la matematica non è così terribile. -
- Ora esageri. -
- Okay, okay, scusa.-
E Harry non riesce a prendersela davvero per le risate di Thomas.
In biblioteca, Louis prova a baciare Harry. Il ragazzo riccio gli sembra incredibilmente bello, in piedi, appoggiato ad un muro, con un libro aperto tra le mani. É un romanzo, di sicuro, ma Louis non ne vede il titolo. Quando Louis si avvicina, Harry alza una mano per intimargli il silenzio. Termina la pagina, poi, come a concedere il permesso a Louis di parlare, solleva lo sguardo su di lui. Ma Louis rimane zitto, guardandolo semplicemente, felice del fatto che per una volta Harry si sia reso conto di qualcosa, dei suoi passi per la precisione. Harry torna a leggere, ma le dita di Louis che gli sfiorano la fronte mentre spostano indietro un ricciolo lo deconcentrano improvvisamente. Louis gli sfila il libro dalle mani, lo chiude e avvicina il viso al suo. E Harry si perde, sì, smarrisce la ragione per un attimo, ma non abbastanza a lungo perché Louis possa finalmente assaggiare le sue labbra carnose. Harry si sposta quando la distanza tra i loro visi è ormai minima e
- Ridammi il libro, Tomlinson.- sentenzia.
Louis si ritrae, ma non si perde d'animo.
- Vieni a riprenderlo.-
Harry si avvicina a lui tendendo la mano, ma Louis fa cenno di no con un dito, come se stesse parlando con un bambino.
- Non oggi e non qui, Curly.-
Harry ridacchia esasperato.
- E dove? -
- Che ne pensi di domani al cinema, o al parco, in un letto o dove ci pare?
E Harry non può fare a meno di pensare che la cosa lo diverta troppo.
- Va bene. - accetta.
E Louis quasi non ci crede.
Quindi, in biblioteca, Louis prova a baciare Harry e non ci riesce. Ma perlomeno gli estorce un appuntamento.
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All my loving
FanfictionLarry || Ziall || Sophiam Parents!AU Dove Harry è uno scrittore con tanto di blocco, uno zio lunatico e un marito in cerca di ispirazione.