Epilogo

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EPILOGO


Thomas vieni in biblioteca dopo.

Parola magica, zio?

Andiamo, non fare lo stupido.

Va bene, a che ora?

Harry ci ha riflettuto tantissimo e non è ancora convinto di ciò che sta per fare. Il problema è che ha paura di risultare patetico, di sembrare esageratamente sentimentale, più di quanto sia lecito. Gli scrittori devono trasmettere qualcosa, ma solitamente a degli sconosciuti. E Thomas non è affatto uno sconosciuto. Di solito, l'unico a godere del privilegio di leggere in anteprima gli scritti di Harry è suo marito, ma spesso solo a pubblicazione in corso. Niall, ad esempio, li ha sempre comprati, e si diverte a rinfacciare ad Harry di arricchirsi grazie a lui e a tutti gli altri poveri curiosi sprovveduti che ancora provano piacere a procurarsi dei libri. Il fatto è che Harry ha paura di essere giudicato non all'altezza delle aspettative, magari di non ricevere il sostegno di Louis, e per questo gli permette di leggere solo a cose quasi fatte. Se si comporta così con suo marito figurarsi con gli altri. La fama non è riuscita a far diminuire le sue paranoie, anzi, le ha decisamente aumentate. Harry, ogni volta, si sente letteralmente in dovere almeno di eguagliare il successo precedente, e che poi lo superi è un dettaglio che il riccio non considera mai. Perfino Louis rinuncia a tranquillizzarlo quando è in corso una pubblicazione. Quindi, quello che Harry ha intenzione di fare oggi distruggerà i suoi equilibri, ma questa volta è necessario. Siccome in questo nuovo progetto c'è dentro più Harry di quanto non ci sia mai stato in tutti gli altri libri, il riccio non può fare affidamento solo su se stesso e nemmeno su Louis. A questo punto, chi meglio del suo adorabile nipote appena diciottenne - che, secondo Harry, non ci capisce molto di romanzi - potrebbe dirgli se il suo nuovo libro vale qualcosa?

A proposito, deve ancora comprargli un regalo per il compleanno, magari potrebbe prendergli proprio un buon libro. Il regalo che hanno fatto tutti insieme non gli basta, lo zio Harry vuole metterci qualcosa in più a parte. Uscirà prima per fare compere. Intanto osserva con aria scettica il plico di fogli che racchiude il suo ultimo lavoro. Tutte le sensazioni positive che l'avevano travolto a inizio stesura sono sparite, ma Harry reprime l'impulso di stracciare tutto perché sa che col senno di poi se ne pentirebbe. Ha comunque ancora qualche ora per cambiare idea e disdire con Thomas. Esce dalla sua stanza velocemente per non guardare più quei fogli. Harry non è mai soddisfatto del suo lavoro, pensa sempre che potrebbe fare di meglio, anche quando Louis e poi tutti i lettori si dimostrano entusiasti dei suoi romanzi. È fatto così.
Scende svogliatamente le scale trascinando quasi i piedi. È solo in casa, non ci sono nemmeno i suoi figli perché Louis li ha portati al cinema e Harry ha finto un mal di testa per non accompagnarli e finire di revisionare il suo testo. Siccome il marito l'ha avvertito del fatto che probabilmente andranno a trovare la nonna dopo il cinema, il riccio ha deciso di approfittare del pomeriggio per chiudere del tutto con il nuovo libro insieme al nipote. È certo che sua suocera obbligherà la famiglia a cenare da lei e quindi non dovrà nemmeno cucinare troppo, perché per lui solo basta un semplice piatto di verdure o della frutta. Intanto si prepara uno spuntino e una bella tazza di caffè amaro per fare rifornimento di energie. Deve affrontare suo nipote. Lui, adulto vaccinato e anche discretamente famoso ha paura del nipote appena diciottenne, talmente timido da non avere nemmeno il coraggio di dichiararsi ad una ragazza (perché Thomas glielo ha raccontato che alla fine è stata Jade a chiedergli di uscire). È davvero un imbranato. Comunque prima si toglie questo peso meglio sta, quindi:

Ce la fai tra un'oretta?

Certo zietto

Perfetto. Ora bisogna vedere se lui ce la fa a prepararsi con un'ora sola. È stato stupido, avrebbe dovuto dirgli un'ora e mezza. Non sa cosa mettersi e deve anche passare in libreria. Non ci riuscirà mai.

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