𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 3

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Panico. Mi sudano le mani e non ho mai sentito il cuore battermi così forte. Sto per avere un infarto.
Lui sa. Mi ha tenuta d'occhio tutto il tempo e sa benissimo che non ho bevuto nemmeno una cazzo di volta.

Sam finisce il suo bicchiere e guarda l'amico con faccia stranita. «Bro, cosa fai? Mi prendi in giro?»

Nik si sta già togliendo il giubbino di pelle nero coperto di borchie appuntite. «Che c'è?!»

«Un bacio? Ma sei serio? Mi vuoi far credere che non hai mai baciato una ragazza...?»

«Non te l'ho mai detto?»
La giacca finisce per terra. In modo lento Nicholas si alza e, dopo aver fatto qualche passo, si ferma al centro del cerchio. Un paio di jeans scuri strappati gli fasciano le gambe atletiche e una semplice canottiera nera mette in risalto i muscoli possenti.
«Io non bacio mai le ragazze, me le scopo e basta.»

Sto per morire.

Se ne sta in piedi con le mani nelle tasche. Gli occhi fissi su di me.
È perfetto. Ogni centimetro del suo corpo lo è.
È troppo per me.

Lya mi mette una mano sulla base della schiena e si avvicina per non farsi sentire dagli altri. «Alzati subito o mi alzo io. Tutte vorrebbero essere al tuo posto Julie... che ti prende?»

«Ma l'hai visto?» È tardi quando mi accorgo che ho anche cominciato a mangiucchiarmi le unghie. L'ansia mi sta divorando.
Inizio ad alzarmi controvoglia.

«Certo, vedo che tutte se lo stanno mangiando con gli occhi e vedo che lui ti sta aspettando. Vai!» continua lei.

Non faccio nemmeno in tempo a mettermi in piedi che sento due mani spingermi in avanti.
Presa alla sprovvista, mi aggrappo alla prima cosa solida che trovo e alzo lo sguardo.

Le mie braccia sono avvolte intorno al collo di Nik e le sue mani sono appoggiate sui miei fianchi a tenermi ben salda. I nostri corpi aderiscono in modo totale all'istante, come se quasi si riconoscessero, e io arrossisco dalla testa ai piedi.

Anche lui è sorpreso dal contatto inaspettato e i suoi occhi scuri mi guardano indagatori, quando decide di avvicinare le labbra al mio orecchio.
«Tu non hai bevuto nemmeno una volta stasera...» il suo respiro caldo mi accarezza il collo e io fremo di piacere. «Perché menti?»

Mi allontano di qualche centimetro per guardarlo dritto in faccia. «Che dici? Io non sono una bugiarda»

Siamo ancora attaccati l'uno all'altra nel pieno silenzio della stanza. Abbassa il mento per avere una migliore visuale su quello che sta stringendo e alza un sopracciglio. «Se non sei una bugiarda allora sei una ragazza molto egoista.»

«Bugiarda e ora anche egoista? Mi dispiace ma ti stai sbagliando...» scuoto la testa.

Nik mi stringe piano il fianco mandandomi delle scosse elettriche per tutta la schiena. «Allora spiegami perché ti sei tenuta questo fisico da urlo solo per te per tutti questi anni. Molto egoista...»

Il sogno erotico di qualsiasi organismo vivente mi sta dicendo tutto quello che ho sempre voluto sentirmi dire. Penso di essere in estasi. Non risvegliatemi.

Una mano si infila piano fra i miei capelli e l'altra si avvicina al mio labbro inferiore per poi accarezzarlo dolcemente. Io chiudo gli occhi godendomi quel gesto così sensuale e così nuovo per me. «Facciamo questa cosa così dopo sarai libera, va bene?»

Libera? E chi ha detto che voglio esserlo di nuovo? Rimarrei tra le tue braccia forti per un'eternità. «Mh-mh» Annuisco a poca distanza dal suo viso in trepidante attesa.

La stretta sul mio corpo si fa più decisa e vedo le sue labbra avvicinarsi sempre più vicino alle mie. Ho immaginato il mio primo bacio per tutta la vita... ma non avrei mai potuto prevedere Nik.
Mai avrei pensato di stringere le sue spalle vigorose e di stare fra le sue braccia, sentendo il soffio dei suoi respiri sul viso.

Aspetta qualche altro secondo alla ricerca di qualcosa nei miei occhi. Arrendevolezza. Impazienza. Concessione. Sottomissione, forse?
A quanto pare Nicholas individua quello che tanto brama in me, nel mio battito accelerato e nei miei occhi semichiusi.

Vedo un sorriso vittorioso aprirsi sul suo viso e finalmente sento l'irruenza delle sue labbra sulle mie. Sono morbide e calde ma si muovono violente, quasi fameliche.
La mia bocca si schiude in modo naturale di fronte a quell'invito e sento la sua lingua cercare la mia, mentre con una mano mi tiene i capelli ben stretti dietro alla nuca.

Sento il suo controllo su di me e mi rendo conto di volerne di più.
Decisa a ricambiare il bacio con più ardore, stringo con impeto le braccia attorno al suo collo, quando qualcuno entra di soppiatto nella stanza facendo staccare quelle labbra meravigliose dalle mie.

Le sue braccia mi circondano ancora la vita mentre un ragazzo con un giubbino simile a quello di Nicholas irrompe nel cerchio a grandi passi fermandosi ad un metro da noi.

«Scusa, tesoro. Devo portarmelo via.» Mi guarda rivelando un sorriso smagliante, poi girandosi verso Nik fa un cenno col capo verso la porta. «Stanno arrivando, muovi il culo.»

Mi volto e il dio dei baci nel frattempo si è già rimesso la giacca di pelle nera. Un ultimo sguardo e si fiondano entrambi fuori dalla porta, lasciandomi al centro della stanza senza parole.

È finito tutto troppo presto, cazzo. Neanche il tempo di realizzare la cosa. Riesco a sentire ancora il sapore della lingua di Nik sulle mie labbra ma Sydney e Lya mi prendono di colpo per un braccio, trascinandomi in fretta per le scale e poi fuori dalla grande casa.

Nel giro di qualche attimo siamo di nuovo nella macchina. Io sul sedile posteriore, Sydney davanti e Lya al posto di guida, proprio come prima, come se nulla fosse mai accaduto. Che sia stato tutto solo un sogno?

Le mie labbra gonfie e il sorriso furbo delle mie amiche negli specchietti retrovisori indicano che qualcosa è finalmente cambiato.

Le ragazze con un'occhiata eloquente cominciano ad urlare, facendomi prendere un colpo. «Abbiamo in macchina una celebrità stasera! Baby, da domani sarai la ragazza più invidiata della scuola, credimi!» dice Lya continuando a strillare.

Sydney annuisce. «Baciare Nicholas Black in persona, che culo pazzesco Julie. Dannati sbirri, rovinano sempre tutto...»

Il mio cervello riprende a funzionare solo ora. «Scusate... ma gli sbirri che centrano di preciso?»

Sydney si gira verso di me. «Non preoccuparti. Era un controllo di routine, si sa che i festini sono pieni di alcol e droga, no? Avrammo sicuramente trovato qualcosa...»

La mia amica continua a spiegarmi la situazione ma io perdo il filo del discorso. L'unica cosa a cui riesco a pensare è a come abbia fatto a vivere fino a 19 anni senza baciare nessuno. Mi sento già in astinenza.

La macchina mi lascia di fronte al vialetto di casa mia. Notando sul cellulare che ormai si sta facendo mattina, mi tolgo gli scarponi ed entro in casa cercando di non fare rumore.

Salgo le scale, mi affaccio un attimo in camera di mia madre e vedo che sta dormendo con accanto il gatto che ronfa come lei.

Sorrido e mi fiondo in camera mia, chiudendo la porta. I vestiti finiscono dritto sul pavimento, mi infilo sotto le coperte e questa sera posso addormentarmi con una soddisfazione in più.
Non sono più la sfigata di turno, la secchiona della classe o la verginella frigida.

Ho baciato Nik davanti a tutti. Il primo bacio perfetto. Ma tanto questo non riaccadrà mai più, quindi mi godo i ricordi di quel momento. Uno come lui non mi calcolerebbe mai fra i corridoi di scuola.
Mai.

Non ho mai - Vuoi giocare con me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora