Sono le sette e mezzo del mattino quando Nick si ritrova ad osservare dalla finestra della sua camera il temporale che si abbatte su San Diego, nel sud della California. Ama il cielo nuvoloso che si illumina ogni qual volta viene sprigionato un fulmine, ma allo stesso tempo odia il rumore della pioggia, perché sa che quando sente quel rumore, non può fare il suo lavoro...surfare. Nick, infatti, è un surfista professionista e partecipa ad ogni torneo che viene organizzato nella sua San Diego e nel mondo. La sua camera, o meglio, la sua casa è infestata di trofei che colleziona con estrema cura, proprio come un sedicenne lucida e "protegge" il suo primo motorino. Vive ormai da solo in casa da otto lunghissimi anni ed è sempre stato abituato a cavarsela da solo a causa del destino che era stato crudele nei suoi confronti.
Come ogni mattina, dopo il risveglio, saluta i suoi genitori dando un bacio alla fotografia che ha sul camino e, puntualmente, gli rivengono in mente le parole del primario dell'ospedale di San Diego che gli conferma, all'età di soli sedici anni, il decesso dei suoi genitori a causa di un brutto incidente stradale. Una volta asciugata la lacrima che quotidianamente termina questo suo ricordo, inzia la sua giornata con una bella spremuta di arance che il suo amico fruttivendolo Freddie gli ha regalato passando per il suo negozio dopo gli allenamenti del fine settimana.
Nick è felice ed entusiasta per quello che fa, si ritiene un ragazzo fortunato, perché la sua più grande passione è riuscita a trasformarla nel suo lavoro. Oramai è conosciuto da quasi tutta la città e, in varie località del mondo, è sulla bocca di tutti; eppure, si sentiva tremendamente solo. Non amava parlare della sua vita personale e dei suoi problemi alla gente, teneva tutto dentro di sé, ma la realtà era che gli mancavano profondamente i suoi genitori ed essendo figlio unico, non poteva condividere il dolore con nessun fratello o sorella. La zia Mollie si era proposta di accudirlo dal giorno dell'incidente e lo aveva invitato nella sua casa, ma Nick, orgoglioso delle sue armi, volle affrontare la sua vita da solo facendo forza proprio sul dolore. La zia Mollie, però, gli manda una retta mensile per appoggiarlo, almeno, dal punto di vista economico anche se, il ragazzo la avvisa dicendo che un giorno potrà cavarsela da solo in tutti i sensi.Passano due ore da quando il temporale lo aveva svegliato e, una volta uscito dalla doccia, si accorge che non piove più. Decide, allora, di indossare velocemente la tuta e le scarpe da trekking e, senza pensarci su due volte, lascia l'appartamento per divorare i suoi soliti 10 km.
Come al solito indossa i suoi inseparabili auricolari, mette il suo MP3 in tasca e sembra quasi che i suoi piedi vadano a tempo con la musica tanto che si lascia trasportare. Non si ritiene soddisfatto finché non alza quasi al massimo il volume, tanto da portarlo in un'altra dimensione isolandolo dai rumori della città. Si concentra a regolare e bilanciare bene il suo respiro e nessuno è capace di ottenere una sua distrazione, anche se si dovesse trattare di un semplice saluto.L'aria è diventata pulita; la pioggia che fino a poco tempo prima aveva bagnato la città, aveva avuto la meglio contro l'aria pesante dello smog che caratterizza ogni grande città. Nick percorre la prima metà del percorso in meno di mezz'ora; inizia, quindi, la parte in cui, secondo il suo pensiero, non deve fare altro che liberare la mente e pensare a correre, correre e solo correre.
Il sole cocente di metà mattinata va e viene e il ragazzo, mentre passa davanti alla stazione ferroviaria, nota con la coda dell'occhio, illuminata da un improvviso raggio di sole, una scatola chiusa con giusto qualche buco sulle pareti laterali. Inizialente Nick non da peso alla cosa, ma, stranamente, la sua attenzione di concentra su quel pacco che tenta di aprirsi. Incuriosito dall'insolito movimento, Nick frena la sua corsa e si avvicina. Toglie gli auricolari, li arrotola con precisione intorno alle dita e le ripone in tasca insieme all'MP3. Solo in un secondo momento si accorge di uno strano lamento. Una volta data un'occhiata in giro, accertatosi del fatto che quel mugugno proveniva proprio dalla scatola, decide di aprirla. Improvvisamente Nick cambia espressione, il suo volto concentrato e serio annega nella tenerezza e nello stupore nel vedere un cucciolo di Husky con occhi celesti e pelo grigio che, spaventato, inzia ad appallottolarsi e ad indietreggiare.
In quel momento non sapeva cosa fare, continuava a girarsi intorno e, incredulo del fatto che qualcuno potesse abbandonare in questo modo un essere così dolce ed indifeso, pensava di trovare nei paragi il proprietario. Una cosa, però, è certa: l'unico ad essere riuscito ad attirare la sua attenzione è stato proprio il piccolo cucciolo di Husky.
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Il mio migliore amico
RomantikL'appassionante storia che ho voluto raccontare parla di una splendida relazione nata tra un ragazzo ed il suo cane. Il protagonista della storia, Nick, troverà in modo del tutto casuale il suo nuovo compagno di vita. Oltre che a diventare il suo mi...