Sguardi ritrovati

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Con indosso ancora la divisa da trekking il ragazzo, con in braccio il cucciolo, decide di non intraprendere la strada a ritroso che aveva precedentemente effettuato. Visto l'orario e, una volta sentito il primo brontolio del suo stomaco, si catapulta nel primo supermarket che si ritrova davanti e va alla disperata ricerca di crocchette per cani.

San Diego è una località turistica in cui raramente piove; quella volta che accade lo fa per poco, ma intensamente. Per il caldo quotidiano le persone sono abituate a camminare addirittura in costume per le strade. Nick, quindi, non si sentiva per niente a disagio con indosso la tuta da trekking in quel luogo pubblico con gli occhi di tante persone addosso. Finalmente trova il reparto per cani e, incredulo dell'esistenza di una varietà così vasta di crocchette, ne prende una a caso e la compra. Saggiamente, dando sempre la priorità alle avvisaglie del suo stomaco, prende un taxi e si fa accompagnare sotto casa.

Una volta entrati nell'appartamento Nick lascia libero il cagnolino che, estraneo alla casa e ancora leggermente rintontito dall'effetto del lavaggio, inizia a camminare qua e là quasi barcollando per iniziare a conoscere la casa.
Le orecchie del cucciolo, quasi come se stessero inglobando nuovi suoni, si muovono ogni qual volta il ragazzo, preso dalla fretta di mettere qualcosa sotto i denti, fa rumore con i vari strumenti da cucina. Nick consulta la carta dove è segnata l'alimentazione che deve rispettare e, soddisfatto dell'omlette preparata in poco più di dieci minuti, si siede e gusta il proprio pranzo.

Come sua abitudine accende la televisione e con il telecomando sceglie il suo canale preferito. Neanche a farlo apposta, inizia la famosa sigla del film "Rocky Balboa". D'improvviso il piccolo Husky, come se avesse riconosciuto quella musica, si piazza davanti al televisore e segue attento il susseguirsi delle immagini.
<< Non ti ambientare troppo! Il tempo di farti riprendere e poi ti riporto dal dottor Cross >>, afferma Nick quando vede che il cane, nei suoi atteggiamenti, è molto più sciolto.
Meglio di una risposta vocale, il cagnolino si stende a terra sbuffando.

Finito il pranzo, il giovane prende posto sulla poltrona. Poi trascinato dalla digestione e dalla monotonia del film che ha avuto modo di vedere già tante volte, si assopisce...

Improvvisamente squilla il telefono che fa svegliare Nick il quale si alza dalla poltrona con un salto felino. Acquisita la concezione di essere nel suo appartamento e di essere stato appena svegliato dallo squillo del suo telefono di casa dopo un sonnellino profondo, va a rispondere.
<< Pronto?>> dice Nick con la voce ancora di chi si è appena svegliato.
<< Ciao Nick! Sono Gabriella...so che non avrei dovuto chiamare perché rimanemmo che sarei venuta alle cinque, però ho voluto comunque avvisarti e ricordarti che tra poco arrivo. A tra poco, ciao! >>.
<< Ciao ciao Gabri >> risponde Nick.
Ancora con le idee non molto chiare a causa del sonno improvvisamente interrotto, il ragazzo cerca di ricordare il perché di questo incontro con Gabriella.
<< Ma dove ho la testa?>> urla a squarciagola. << Dovevamo discutere sul torneo che si terrà qui in zona...non ricordo neanche dove!>> termina dubbioso.
Da uno sguardo all'orologio e vede che sono le 16:30; manca solo mezz'ora all'appuntamento. Di fretta e furia, Nick,cerca di sistemare nel migliore dei modi almeno il salone raccogliendo i vestiti che penzolavano ovunque depositandoli nell'armadio della sua camera. Una sistemata veloce alla poltrona e al divanetto, posa nel lavello le stoviglie che aveva usato per pranzare. Corre in bagno per lavare i denti e, prima di spegnere il televisore, nota che sta trasmettendo ancora il film "Rocky" e che il piccolo Husky è ancora incantato ad osservarlo.
Quasi per vedere la sua reazione, spegne il televisore ed il cane, rimanendoci male, lo guarda dolcemenete come per dire: "perché lo hai fatto?". Questo siparietto strappa un sorriso al ragazzo che, senza mai stare fermo, finisce di sistemarsi i capelli e l'abbigliamento.

Una volta pronto, nota che mancano ancora cinque minuti alle 17:00 e solo ora dedica un pò del suo tempo al cagnolino. Si avvicina, si abbassa verso di lui e lo accarezza. Il cucciolo pare gradire il gesto anzi, con naturalezza si precipita tra le gambe di Nick che, quasi come se stesse tenendo un neonato in braccio per la prima volta, non sa bene come mantenerlo. Trovata benomale la posizione giusta, il cane lo fissa negli occhi e Nick, legge e avverte una sensazione. Secondo la sua interpretazione, il cane, con quello sguardo dolce e tenero, lo stava ringraziando per averlo salvato e per non averlo lasciato all'ingresso di quella stazione. A Nick mancavano questi sguardi dolci; gli ricordavano quelli dei genitori che lo guardavano orgogliosi del loro figlio. Fu il campanello, però, a distogliere lo sguardo tra i due. Con delicatezza il giovane lascia il cane e si alza per andare ad aprire la porta.

Il mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora