Sono le 06:20 del mattino. La città inizia a prendere vita. I camini dei panifici erogano le prime nuvole di fumo mentre le strade si accingono a riempirsi di colori e di profumi. Il sole sorge su San Diego e pian piano inizia ad impossessarsi del cielo e della camera di Nick, esposta a sud. Le persiane delle finestre lasciano penetrare delle lamelle di luce che quasi dividono lo spazio.
Nick è a letto, annegato nelle lenzuola bianche sulle quali la madre aveva inciso, con amore, le sue iniziali "NJ". Generalmente Nick non sogna mai, è troppo impegnato a dormire e basta, ma questa volta qualcosa cambia. Inizia ad agitarsi, a parlare nel sonno dicendo <<Basta ti prego, così mi fai il solletico. Basta dai!>>.
Questa sensazione di fastidio dura ancora per molto, finché il ragazzo non si sveglia di soprassalto e, ancora assonnato, ripensa a quanto sognato. Ormai sveglio, si accorge che la sensazione di solletico ai piedi che provava nel sogno, continuava ad esserci. Incredulo e quasi spaventato, allora, si toglie le lenzuola per cercare di capire cosa fosse.
<<Hey! Brutto...cagnaccio! Ma cosa fai?>>.
Il cagnolino, capendo che quel rimprovero fosse per lui, sobbalza e fissa negli occhi Nick con aria dispiaciuta e spaventata continuando, ogni tanto, a leccare i suoi piedi. Di colpo, allora, Nick si alza, afferra il cucciolo e lo rimette nel suo lettino momentaneo, ovvero lo scatolo delle scarpe da trekking di Nick con su una copertina di lana. Il cucciolo, rassegnato, si acquieta senza mai mollare lo sguardo da colui che, ormai, era diventato già il suo padrone.
<<Inutile che mi guardi così...l'hai fatta grossa! Permettiti a farlo di nuovo e ti rispedisco dove ti ho trovato!>> dice Nick per rispondere allo sguardo del piccolo husky che parlava con gli occhi.
Preso ancora dalla stanchezza, si accerta che il cucciolo sia rimasto al suo posto e torna a letto.Passa poco più di un'ora quando a svegliare il giovane atleta questa volta non è il cucciolo, bensì un'interminabile bussata alla porta d'ingresso.
<<Ma chi è stavolta? Con calma...ora arrivo!>> urla Nick. Barcollando ancora a causa dell'improvviso risveglio, il ragazzo si avvicina alla porta, prende una canotta lasciata sulla sedia e la indossa.<<Tanti auguri Nick...buon compleanno!>> affermano in coro gli amici di Nick che, in occasione del suo compleanno erano andati a fargli gli auguri.
Era il 16 marzo, giorno in cui nacque Nick e giorno in cui egli stesso aveva perso ogni voglia di festeggiare per il semplice motivo che non avrebbe più potuto farlo con le persone che amava e che avrebbe voluto ancora accanto! Michael, Andy e Dom sono i tre inseparabili amici di Nick. Si conoscono si da quando erano bambini, hanno frequentato le superiori insieme e ancora oggi si vogliono un mondo di bene. Sono sempre stati molto uniti, ma da quando Nick perse i genitori, i suoi compagni si sono sentiti in dovere di stargli ancora più accanto e di non lasciarlo mai solo.
Aprendo la porta e ascoltando il dolce pensiero dei suoi amici, il giovane atleta rimase impressionato e, strappando un sorriso, li ringraziò di cuore. <<Grazie ragazzi, quasi avevo dimenticato che fosse il mio compleanno. Forza entrate!>> <<Hey Nick, siamo qui per questo>> afferma Michael con aria compiaciuta. <<Dai Nick, apri il paccotto, anche perchè abbiamo fame!>> dice ridendo Dom consegnando un pacco al festeggiato. Allora Nick apre lo scatolo e meravigliato, caccia una delle sue torte preferite, la cheesecake! <<Oh...grazie ragazzi! Ma non dovevate. Primo perchè sapete che mi basta la vostra compagnia, secondo perchè non potrei mangiarla, ho un'alimentazione da seguire...>> dice il ragazzo che, anche il giorno del suo compleanno sarebbe disposto a seguire l'alimentazione. A questa affermazione replica Andy, il più taciturno del gruppo che, ascoltando quanto detto, si indispettì dicendo :<<Forza Nick! Sono ormai cinque anni che non ti concedi nulla. Oggi è il tuo compleanno! Prendi una fetta e mangia!>>. I ragazzi, quasi sorpresi dall'uscita di Andy, ci risero sopra e divisero la torta in cinque porzioni.
Fecero così colazione tutti insieme, Nick rimase una fetta di cheesecake in frigo per Gabriella e, dopo aver terminato di mangiare guardò negli occhi i suoi amici e disse loro:<<Grazie ragazzi! Non voglio che la vediate come una frase fatta. I miei sono ringraziamenti sinceri che provengono dal cuore, anche se semplici e alla portata di tutti! Vi volevo solo dire che per me siete la mia nuova famiglia. Lo so che è l'assenza dei miei genitori il motivo per il quale tendete a non farmi stare mai da solo, a riempirmi le giornate e a risollevarmi durante i periodi un pò grigi! Proprio per questo mi ritengo un ragazzo molto fortunato ad aver avuto la possibilità di conoscere tre ragazzi speciali, tre amici speciali! Vi voglio bene amici miei!>>.
Alle parole di Nick, i tre ragazzi si commuovono, prendono il loro amico, e tutti e quattro si tengono prima per mano e poi si abbracciano...
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Il mio migliore amico
RomanceL'appassionante storia che ho voluto raccontare parla di una splendida relazione nata tra un ragazzo ed il suo cane. Il protagonista della storia, Nick, troverà in modo del tutto casuale il suo nuovo compagno di vita. Oltre che a diventare il suo mi...