Quando comanda il destino

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Il suono della campana della St. Joseph Cathedral scandisce mezzogiorno. Nick, preoccupato dei continui lamenti emanati dal cucciolo, decide di portarlo dal dottor Cross, amico di famiglia che si laureò in veterinaria all'università di Oxford e che aveva intrapreso la carriera da ormai quasi quindici anni. I negozi sono colmi di persone che, all'orario di punta, sono alle prese con le ultime faccende da terminare. Durante il percorso che lo porta dal veterinario, Nick non stacca gli occhi dal cucciolo perché affascinato dal suo morbido e delicato pelo. Mantiene la scatola, alta appena una trentina di centimetri, con molta decisione e cerca in tutti i modi di far sballottare il meno possibile il piccolo Husky per evitare di peggiorare le sue condizioni.

Dopo aver pazientato una decina di minuti nella sala d'attesa, lascia passare l'alano che era in visita con il suo padrone e, subito dopo, sente una voce provenire dallo studio:
<< Ehi campione, che ci fai qui? Entra, cosa aspetti?>>
Nick riconosce la voce del dottor Cross e, specialmente, il suo modo di fare molto caloroso e accogliente.
<< Buongiorno Nicolas >>, i due si conoscevano così bene che nelle loro conversazioni non vi era formalità.
<< Sono venuto per farti vedere questo cucciolo che ho trovato poco fa mentre mi allenavo. Era vicino all'entrata della stazione e si lamentava >>.
Il dottor Cross rimane sbigottito, << Il mitico Nick Jones che interrompe il proprio allenamento? Penso sia la prima volta che sento una cosa del genere: domani lo troveremo scritto sulla prima pagina di tutti i giornali >>.
Il ragazzo sorride per l'affermazione del dottore.
<< Venendo a noi...>>, afferma il signor Cross scuotendo il capo, << si tratta di un Husky siberiano di poco più di un mese. Le sue condizioni non sono ottime, anzi bisogna subito sottoporlo ad un lavaggio perché è molto debole. Hai fatto benissimo a portarlo qui, giusto in tempo>>, il dottore da una pacca sulla spalla del ragazzo e lo guarda con aria compiaciuta.
Il signor Cross, abile e forte dell'esperienza che ha ormai ottenuto negli anni a trattare gli animali, sposta continuamente il cucciolo per sottoporlo alle varie analisi e ai vari controlli di routine. Tra un controllo e l'altro si accorge che il giovane surfista lo guarda un pò preoccupato.
<< Non preoccuparti non gli sto facendo niente >> risponde il medico. << Deve riprendere solo un pò le forze, ma per il resto è sano come un pesce >>
Solo ora il volto del ventiquattrenne si rasserena del tutto.
Nell'attesa della fine della visita Nick osserva attentamente lo studio del dottore. Nota specialmente i colori delle pareti che sono bicolore: la metà sottostante è celeste, mentre l'altra sovrastante è bianca. Questo accostamento di colori gli ricorda le onde del mare in cui abitualmente si immerge, viene letteralmente sovrastato tanto da essere nascosto e poi riemerge schizzando a grande velocità. Nota, inoltre, che la scrivania del signor Cross è molto ordinata, in totale contrasto con ogni singola stanza del suo appartamento in cui, a parte le mensole piene di trofei, sono sparsi vestiti ovunque.

Improvvisamente nella sala del dottore entra la sua collega di lavoro che saluta educatamente il giovane e, rivolgendosi al dottore, chiede se ci sono altri pazienti. La porta che divide la sala d'attesa con la sala medica è rimasta spalancata, basta, quindi, un' occhiata per capire che non c'è più nessun paziente. In modo liberatorio, allora, la giovane dottoressa dalla carnagione chiara e dagli occhi castano scuri, si libera della cuffietta che aveva sul capo per garantire la massima igiene e, una volta sfilate tutte le pinzette, sfodera un enorme massa di ricci neri che le circondano il viso. Nick scruta agevolmente il nome della dottoressa sulla targhettina che aveva sul petto e, ripensando in mente il cognome Wallies, capì che, probabilmente, si trattava della sorella di un suo recente rivale in un torneo di surf.
Una volta liberatasi anche del camice rosa, la giovane dottoressa non può fare a meno di notare il piccolo Husky che, con i suoi fantastici occhi celesti, dimostra più sicurezza e sembra di far capire di essersi ormai ambientato.

Dopo la visita veloce, il dottor Cross aspetta la fine del lavaggio per buttare la siringa, restituire il cucciolo a Nick e avvicinarsi al lavandino per lavarsi rigorosamente le mani.
Apre la fontana quasi al massimo rendendo lo scroscio dell'acqua quasi fastidioso, si insapona bene le mani fino ai gomiti e, lasciando la fontana aperta, guarda il giovane per richiamare la sua attenzione.
<< Non so cosa hai intenzione di fare>>, afferma il dottore a voce alta per sovrastare il rumore dell'acqua. << Per ora portalo a casa perché ha bisogno di essere assistito quotidianamente essenso ancora molto piccolo. Fai passare un mese e, se non sai se tenerlo o meno, tienimi presente, perché in quel caso lo porteremo al sicuro in un centro specializzato proprio per i cani che vengono abbandonati >> conclude il dottore chiudendo finalmente la fontana.
<< Ah si si ok! Lo terrò presente >> risponde Nick con aria sicura, facendo quasi capire che sicuramente lo riporterà tra un mese.
Salutando i due medici, prende con se il piccolo di Husky e prosegue verso casa.

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