Il moto dei piccoli punti luminosi si interrompe di fronte a un secondo vicolo cieco, cominciando a convergere verso la parete rocciosa, incendiandola.
«Aah...!» Ceniælle urla indietreggiando per evitare di essere bruciata dalle fiamme, inciampando e cadendo nel fango. La parete scompare, rivelando un ingresso a quella che sembra essere una piccola biblioteca. Si alza da terra cercando di ripulirsi alla meglio e procede verso il varco appena aperto; la puzza di bruciato le penetra nelle narici, facendole girare la testa.
Alcune fiaccole sono fissate alle pareti, illuminando appena i numerosi scaffali in legno. Un tavolo in legno si trova al centro della piccola stanza ricolma di libri e, dietro di esso, due figure incappucciate consultano alcuni dei tomi presi da uno degli scaffali più in alto.
«Eccola, finalmente» dice una delle due. Ha una voce familiare, ma Ceniælle ci mette alcuni secondi per riconoscere Prunea, la quale rimane girata di spalle. L'altra persona, cappuccio de mantello ancora sul capo, si volta verso di lei: Orchivar le sorride luminosa, andandole incontro con gioia e abbassandosi il cappuccio.
«Oh, sei arrivata, Ceniælle! Ti stavamo aspettando!»
«Lady Orchivar, Lady Prunea» le saluta, attendendo di sapere perché si trova in quel posto.
«Ma guardati, hai i vestiti sudici! L'ho detto subito che sarebbe stato meglio scegliere un altro nascondiglio. Fosse toccato a me...!»
'Nemmeno stavolta sono riuscita a tenere il confronto estetico con loro due', pensa. Più che altro, cerca un modo per distrarsi e provare meno ansia di quanto ne prova al momento. Poi, chiede: «Cosa ci faccio qui, se posso? E da chi sarebbe dipesa la scelta di questo nascondiglio molto ingegnoso?»
Orchivar sembra incupirsi. Prunea chiude il libro che ha fra le mani e lo ripone nella libreria, dirigendosi verso Ceniælle mentre si scopre il capo, rispondendole: «Da tuo padre, ragazzina».
«Mio... mio padre?!» Ceniælle rimane sorpresa: sentire nominare suo padre da qualcuno che non fosse sua nonna o suo nonno era qualcosa di fin troppo particolare. «Che c'entra mio padre? Voi lo conoscevate?! Vi prego, spiegatemi».
«Certo cara, accomodati» la invita Orchivar, indicandole una delle sedie attorno al tavolo rettangolare. «Abbiamo tanto di cui parlare».
Ceniælle si accomoda rapidissima, pronta ad ascoltare cosa avessero da dirle le due donne.
«Allora?»
«Innanzitutto, lascia che ci presentiamo sul serio, 'sta volta» le dice Prunea. «Io e Orchivar viviamo al palazzo degli Axelynf, questo è vero, ma non siamo davvero Lady alla corte di Re Gaardog. Non abbiamo fatto alcun giuramento, né discendiamo da famiglie nobili. La nostra è una copertura».
«Una... copertura?»
«Esatto» risponde Orchivar «Siamo riuscite a introdurci al castello come Reggenti, grazie ad un aiuto speciale. In questo modo siamo riuscite a stare il quanto più vicine al Re e ai suoi veri fedeli, per poter raccogliere informazioni».
«D'accordo, ma mio padre cosa centra in tutto questo?!» chiede Ceniælle, evidentemente spazientita. Sapere di suo padre è la priorità in questo momento, nient'altro conta.
«Tuo padre era un Guardiano di Selvatossa, questo lo sai» continua Prunea «E come tale, aveva il compito di trovare qualunque tipo di traccia che potesse condurre al ritrovamento dei Teradicei. Sai di cosa sto parlando, vero?»
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Links & Kings - Selva Crescente
FantasyDopo ormai secoli di guerre, nel Nuovo Continente di Artifisia i Re degli Uomini hanno quasi completamente cancellato ogni traccia del Vecchio Continente e degli esseri di cui esso è padre. Ma qualcosa sembra reagire: nel Nord, il Re della Dinastia...