Give me b∆ck my pride~
Nemmeno un giorno.
Non era passato nemmeno un misero giorno mortale dalla proposta del semi-dio che le aveva stretto il cuore. Nemmeno uno schifoso maledetto giorno, che si era ritrovata a camminare con passo incerto in quelle sale che conosceva bene. Perché Ade l'aveva fatta scendere dal Tartaro, chiamandola al suo cospetto e reclamando la sua presenza nella sala del trono.
Y/N ne era sicura, era fottuta, lei e Taehyung. Come avesse fatto il dio degli inferi a scoprirli era un mistero, ma del quale non si sorprese affatto. Stavamo parlando pur sempre di Ade e quello, era il suo regno. Respirava affannosamente, e il cuore le martellava nella cassa toracica quasi a farle male per la paura, mentre percorreva quei corridoi sfarzosi ricoperti di marmo nero dalle venature scarlatte. I capitelli oro, sormontavano colonne altissime fino al soffitto, dove pendevano numerosi lampadari ad olio del medesimo materiale, in uno smacco vero e proprio alla povertà. E il tappeto rosso, che percorreva l'intero pavimento fino alla sue destinazione, soffocata il rumore dei suo tacchi, che altrimenti avrebbero infastidito il padrone di casa con il loro ticchettio sulle lastre lucide.Era stanca, stanca di dover sempre vivere nella paura. Stanca di stare sempre agli ordini d'altri e offrire i propri servigi solo per puro e meco terrore. A dire la verità era proprio stanca in tutti i sensi. Non riusciva a tenere gli occhi aperti, come se fosse avesse passato più di una notte insonne e ora rischiava di collassare sul pavimento, se solo non si fosse retta alla parete con le uniche forze che le erano rimaste in corpo. Ma non era una sciocca Y/N, conosceva bene quell'odore che le aveva pizzicato le narici, al pari di una leggera reazione allergica. Si tappò il naso con le dita, guardando in sgarbato modo la figura che aveva percorso il suo stesso corridoio incrociando la sua strada. Alto, bello, statuario come il dio quale era. Pervaso da un alone oppiaceo proveniente dai papaveri rosso sangue, a decorare la corona che aveva tra i capelli biondi. La toga bianca, immacolata. In completa contrapposizione con l'animo cupo e malvagio del dio del sonno. "Cosa porta un'umile succube nella casa del nostro sire? Sei venuta per incontrare Ade, mia cara Y/N o me?" Hypnos non le era mai piaciuto. Per quanto bello, l'arroganza e i modi lascivi che indossava ogni qual volta le facevano ribrezzo. A lei, una succube nata per provare piacere, che con quel dio non le era mai stato concesso.
Solo sofferenza e dolore.
Hypnos era spietato, vestiva modi gentili ed eleganti, ma nel talamo si trasformava nella bestia quale era. Il perfetto seguace del dio della morte. E la cosa che più detestava, era che non poteva ribellarsi, privandosi del suo orgoglio. Se solo avesse potuto lo avrebbe volentieri ammazzato nel sonno, ma probabilmente quella inebriata dal potere assopente ogni qual volta, non era altro che lei."Hypnos, che sfortuna ahimè incrociare proprio il vostro percorso" Lo detestava. Quale uomo poteva ritenersi tale, al solo usare pollini o schifosi sotterfugi per poter provare piacere e finire tra le gambe una donna? dove era finita l'arte della conquista? Della lussuria capace di mandare in escandescenza l'amino altrui? Ignorò il sorrisetto beffardo, per nulla colpito dalla spocchiosità della donna al suo cospetto. Perché lui amava esse trattato in quel modo, temuto e odiato a causa della suo gerarchia alla quale lei non poteva sottrarsi neanche sotto tortura. Tanto Y/N poteva lamentarsi quanto voleva, ma nel tirare le somme doveva sempre accontentarlo, no?
Le si avvicinò, ancora. Facendola arretrare di qualche passo, come l'improvviso scontro di due calamite dai poli opposti che mai si sarebbero unite per forza di fisica "Mia cara, disprezzi colui che è disposto a condividere un talamo con te ogni qualvolta ne capita l'occasione? Eppure non vedo tanti amanti e pretendenti volti ad inginocchiarsi alle tue grazie, capaci di sovrastare la potenza del dio del sonno..dovresti andarne fiera piccola e sporca Y/N, non a tutte è concessa questa opportunità"
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H∆DES ||Kim Taehyung X Reader||
FanfictionMomentaneamente sospesa! ~Ogni volta Taehyung fuggiva dalle sue stanze. Partendo dal più remoto degli abissi dell'inferno, risaliva a suon di scontri e sgozzamenti fino al Tartaro, dove lei lo spettava ogni singolo giorno, e come ogni singolo giorno...