Capitolo 15

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Jafar si rigirò nel letto ancora mezzo addormentato ma comunque si sentiva appagato. Quello che era successo con Raphael quella sera era stato fantastico e Jafar non vedeva l'ora di rifare sesso con il principe, ora che Raphael si era lasciato andare il rosso era sicuro che si sarebbero state altre volte.

Si girò nel letto per andare in direzione dal ragazzo ma tastando il materasso non trovò nessuno, anzi lo sentì abbastanza freddo tanto da iniziare a domandarsi se quello che era successo la sera prima non fosse stato semplicemente tutto un sogno. Poi però si accorse di essere completamente nudo tra le coperte e, essendo che lui non dormiva mai senza vestiti visto che li si gelava, capì quindi che il blu se ne era andato da un bel po'. Ma perché lo aveva fatto?

Jafar si alzò con calma dal letto per andare spedito in bagno, aveva bisogno di un bagno caldo visto che durante la notte si era anche spento il camino e aveva assolutamente bisogno di riscaldarsi. Per tutto il tempo però il pensiero di Jafar era indirizzato a Raphael, voleva sapere perché il ragazzo se ne fosse andato nel cuore della notta. Non poteva aspettare che lui si svegliasse? O anche svegliarlo lui stesso per avvisarlo che se ne stava andando.

Una volta finito il bagno uscì dalla sua camera e invece di dirigersi nella sala da pranzo per fare colazione girò per il palazzo cercando Raphael, voleva chiarire tutta quella situazione con il ragazzo il prima possibile e anche baciarlo nuovamente e questa volta senza il sentire il sapore del vino sulle labbra del principe.

Le sue ricerche però non diedero frutti e alla fine fu costretto dal suo stomaco che aveva iniziato a brontolare ad andare a mangiare.

Quando entrò nella sala da pranzo rimase piacevolmente sorpreso nel trovare proprio l'oggetto dei suoi pensieri da solo nella sala.

-Raphael- attirò la sua attenzione Jafar camminando a passo svelto verso il tavolo. Il blu alzò lo sguardo e per un attimo Jafar fu certo di aver intravisto terrore -dov'eri finito?- gli chiese con calma il rosso sedendosi questa volta non difronte al ragazzo ma al suo fianco.

-nella mia camera-

-potevi restare, mi sono sentito strano non trovandoti al mio fianco-

-Jafar- iniziò Raphael incrociando le braccia al petto e guardando per la prima volta negli occhi il rosso da quando era entrato nella sala da pranzo. -dimentica quello che è successo. Non doveva accadere visto che avevo bevuto troppo-

-cosa c'è di male in quello che abbiamo fatto?- chiese Jafar confuso dalle parole di Raphael, gli stava dicendo che non avrebbero più fatto sesso? Seriamente? -perché dovrei dimenticare?-

-perché non ero completamente in me quando è successo, senza l'alcol in corpo non lo avrei mai fatto quindi comportati come se non fosse successo niente-

-sei stronzo forte sai? È vero eri ubriaco ma lo volevi anche tu visto che altrimenti mi avresti fermato. Lasciati andare, non te ne pentirai-

-no Jafar- fu la risposta secca di Raphael che si alzò dal tavolo incamminandosi verso l'uscita. Jafar stava per protestare ancora ma Raphael si chiuse la porta della sala alle spalle chiudendo anche gli occhi. Quella serata era stata molto bella, lo doveva ammettere ma i dubbi che Jafar stesse dalla parte di quelli che lo volevano morto stavano aumentando esponenzialmente. Tutto quello che Jafar stava facendo sembrava proprio fargli abbassare tutte le difese per renderlo più vulnerabile ad attacchi esterni. E la cosa peggiore era che a Raphael Jafar iniziava a piacere anche tanto. Ma non poteva permettersi di fidarsi del rosso.

-ehi, stai bene?- Raphael aprì gli occhi osservando attentamente Viktor che lo stava guardando preoccupato, al suo fianco c'era anche June.

-no. Andiamo in camera mia- sospirò il ragazzo. Aveva bisogno di parlare di quello che era successo con i suoi due amici e di certo non voleva farlo nel mezzo del corridoio con Jafar che poteva uscire dalla sala da un momento all'altro, anche solo per seguirlo.

Rimase in completo silenzio fino a quando non furono arrivati nella sua camera anche perché la testa aveva preso a martellare furiosamente per colpa del troppo vino che aveva bevuto la sera precedente.

-allora cosa succede?- chiese June chiudendo la porta della camera alle sue spalle mentre Raphael si andava a sedere sul suo morbido letto.

-ieri preso dall'alcol ho fatto sesso con Jafar- sputò fuori il blu facendo sgranare gli occhi ad entrambi i suoi amici.

-quando me ne sono andato?- chiese per sicurezza Viktor e Raphael annuì.

-ho paura di aver fatto una cazzata. Si, è vero Jafar mi piace da morire ma non posso lasciarmi andare, non quando ho il presentimento che stia lavorando per quelli che mi vogliono morto. Ieri è stata una debolezza che non si ripeterà mai più-

-sei sicuro? Guarda che secondo me ti sei semplicemente fissato che Jafar possa non essere dalla tua parte quando forse è solo la tua paranoia- gli disse June andando a sedersi affianco al blu e mettendogli un braccio intorno alle spalle. Era felice che il ragazzo si fosse lasciato andare con Jafar ma aveva paura che continuasse ad essere della sua idea di non fidarsi del rosso.

-no, ne sono più che sicuro. Non ho le prove ma non può essere semplicemente interessato a me-

-e chi te lo dice?- gli chiese Viktor incrociando le braccia al petto e osservando attentamente il ragazzo preoccupato per lui -Raphael sei un bellissimo ragazzo e non credo Jafar ti stia correndo dietro solo perché vuole farti fuori. Si vede chiaramente che ti sbava dietro da quando è arrivato-

-ma sta facendo solo finta ragazzi! È l'ottavo figlio della sua famiglia sapete quanto ci guadagna a stare qui e mettermi fuori gioco facendo finta di essere il mio amante?- protestò Raphael mentre calde lacrime iniziavano a scendere dai suoi occhi realizzando quello che aveva sempre pensato ma mai indagato a fondo. Jafar non aveva il minimo interesse per lui ma come tutti gli altri voleva solo e soltanto il suo regno.

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