Capitolo 7

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Jafar stava guardando sorpreso fuori dalla finestra della sua camera. Il paesaggio che il giorno prima era completamente verde in quel momento era diventato bianco, come se fosse stato coperto da un manto di soffice lana pregiata. Non aveva mai visto nulla di simile e si stava chiedendo cosa potesse essere quella copertura bianca. Certo era stupenda, ma sembrava anche parecchio fredda e quel pensiero fece nuovamente venire i brividi al povero ragazzo.

Si era coperto come meglio poteva utilizzando un maglione di lana pesante e di pantaloni dello stesso tessuto, per non parlare del fatto che in camera si era anche messo una coperta sempre di lana sulle spalle.

Il camino presente nella sua camera scoppiettava, segno che una delle cameriere doveva averlo acceso, ma il calore non era abbastanza da riscaldarlo. Gli mancavano da morire le temperature calde di Shamshara. Avrebbe dato tutto pur di poter tornare nella sua città e rimanerci a vita.

Il suo contemplare il paesaggio venne però interrotto da qualcuno che bussò alla porta della sua camera. Il rosso sospirò e andò ad aprire, tenendo ancora la coperta sulle spalle, e si ritrovò a fissare gli occhi di ghiaccio di Raphael che sembrava incazzato con il mondo intero.

-allora? Ti muovi?-

-buongiorno anche a te, perché dovrei muovermi?- chiese confuso il rosso non capendo cosa volesse il blu da lui.

-sei qui per un motivo no?-

-cosa significa questo? Non dirmi che devo farmi un'educazione qui perché non ne ho minimamente voglia- ringhiò immediatamente Jafar. Col cavolo che seguiva gli ordini di quel damerino tutto di gesso.

-certo che si, i tuoi genitori ti hanno mandato qui per un motivo e tu devi assolutamente fare quello che ti dico con le buone o con le cattive- il ragazzo incrociò le braccia al petto guardando poi in direzione della ragazza che era al suo fianco.

-mi stai minacciando? Davvero? Sei impossibile- borbottò Jafar già stufo di tutta quella situazione e anche di Raphael, poteva essere bello quanto voleva ma il suo carattere non gli piaceva per niente. Jafar poi fece un passo avanti e Raphael si tirò indietro quasi spaventato che il rosso volesse baciarlo nuovamente ma Jafar aveva fatto quel passo solo per poter uscire dalla sua camera e seguire il principe. Non aveva voglia di litigare in quel momento, il freddo lo stava intontendo troppo e non sarebbe riuscito a far una discussione decente.

Raphael rimase inizialmente sorpreso dal fatto che il rosso si stesse muovendo di sua spontanea volontà, ma poi insieme a June affiancò il rosso per fargli strada.

-cosa dobbiamo fare? E soprattutto cos'è quella cosa bianca al posto dell'erba?- chiese Jafar curioso sperando in una risposta da parte dei due, Rapahel si fermò un momento guardandolo con occhi sgranati.

-non sai cos'è la neve? Seriamente?- chiese Raphael sorpreso.

-se te lo chiedo no forse- gli rispose secco Jafar, non capiva perché il blu credesse che lui sapesse tutto.

-è neve, capita quando le temperature si abbassano molto. Qui scende quasi sempre ma solo quando iniziano i periodi più freddi si posa e resta anche per molti mesi- spiegò con calma Raphael.

-ah, ecco perché sentivo più freddo oggi- sospirò Jafar, si la neve era bella però proprio come aveva percepito era fredda. -comunque per rispondere alla tua faccia sorpresa a Shamshara fa sempre caldo e anche quando le temperature scendono non arrivano minimamente a quelle che ci sono qui-

-quindi è per questo che stai girando con la coperta addosso? Hai freddo?- gli chiese June che prima non aveva fatto parola della presenza della coperta di lana ma dopo aver sentito quelle parole non era riuscita a trattenersi.

-certo che si, soffro tantissimo il freddo e credo sia anche uno dei motivi per il quale i miei genitori hanno deciso di mandarmi qui essendo il luogo più freddo che conoscono- borbottò il rosso passandosi una mano tra i capelli.

Raphael osservò il rosso senza dire niente, non gli pareva possibile che Jafar non avesse mai visto la neve. Si ricordava infatti che anche quando era ancora piccolo e viveva nel castello di Kanesh d'inverno dopo poco tempo, in genere qualche settimana, dalla fine della festa delle maschere la neve scendeva e imbiancava tutta Kanesh. Quando era arrivato a Kultepe si era abituato ad avere la neve quasi tutto l'anno e quando andava a Kanesh per la festa delle maschere si straniva nel non trovarla.

-non guardarmi in quel modo, Shamshara è molto a sud. Noi a volte non vediamo la pioggia per mesi- gli disse Jafar assottigliando gli occhi. Quello sguardo di ghiaccio che lo osservava come se stesse compiendo il peggiore dei crimini non gli piaceva per niente.

-vedrai che appena ti abituerai alla neve non vorrai più lasciarla- June si mise perfettamente in mezzo ai due ragazzi per impedire che si scannassero a parole.

-odio il freddo e per quanto quella cosa potrebbe sembrare soffice non mi piacerà mai- le rispose Jafar più che convinto delle sue parole. Il freddo non gli sarebbe mai piaciuto, mai.

-mi spiace ma dovrai farti l'abitudine a questo freddo visto che dovrai stare qui per un anno buono- ringhiò Raphael per poi aumentare il passo mentre June alzava gli occhi al cielo. Non riusciva davvero a capire perché l'amico si ostinasse a comportarsi in quel modo con chiunque. Era ovvio poi che la gente finiva per odiarlo a morte.

-ultimamente è un po' stressato quindi risponde male a tutti ma ti assicuro che solitamente è molto più cordiale- sussurrò June a Jafar per non farsi sentire dal principe che si era già allontanato parecchio dai due per via del suo passo svelto.

-se lo dici tu, anche se devo ammettere che mi piace questo suo lato antipatico. Mi far venie ancora più voglia di innervosirlo- Jafar piegò leggermente la testa facendo si che le due treccine che aveva a sinistra si spostassero di poco.

-attento a non tirare la corda, Raphael può diventare molto pericoloso a volte- e June lo disse quasi spaventata da quello che sarebbe potuto succedere in quell'anno fra i due ragazzi.

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