12-9-1990

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I soliti banchi, le solite bidelle, i soliti insegnanti e soprattutto i soliti compagni rognosi con cui dover condividere tutto l'anno.

La maggior parte della mia classe sarebbe andata direttamente a lavorare, aveva studiato ben troppo, da quanto dicevano, C'è chi invece sarebbe rimasto a casa a far vergogna a tutti quegli anni persi dietro lo studio e c'è chi prima o poi sarebbe andato nei College Americani, che spiccavano sempre a grandi orizzonti.

Era l'ultimo anno finalmente, poi sarei andato a fare Giurisprudenza, insieme a l'Orco.

Mi misi seduto al solito posto, vicino a Bok e l'Orco,quello che era stato mio i quattro anni indietro e il prossimo a venire.

Una delle ragazze più belle della scuola, a quel tempo, era Marina, capelli castani occhi da cerbiatta e faceva mozzare il fiato a tutti, se n'era passati tanti..Parecchi.. Ormai non ci faceva più caso, a scuola avevano perso tutti il conto. Marina, mi faceva l'occhiolino dal primo superiore, da quello che dicevano tutti, le ero sempre piaciuto, ma a me non era mai interessata ne mi interessa tutt'ora.

Mi sto descrivendo come uno stronzo, ma non lo sono mai stato. Se una ragazza mi diceva che gli piacevo, la portavo a cena, le facevo passare la serata più brutta della vita e loro smettevano di essere innamorate di me. Ci perdevo solamente io,facevo una pessima figura con tutta la scuola ogni volta, ma pure di non far star male certe ragazze lo facevo.

Le ragazze, appena succede qualcosa lo vanno a dire alle loro amiche e subito di corsa le amiche lo vanno a dire alle amiche e poi le amiche alle amiche delle amiche delle amiche...E' tutto un giro che non finisce più, ecco come la mia reputazione declinava sempre più in basso, ma non mi importava, non volevo star al centro di niente.

In quella scuola eravamo tipo 600 persone, più della metà ragazze, e nessuna era come m'immaginavo il classico tipo di ragazza per bene.Infatti, ogni giorno mi chiedevo se in quel mondo marcio ci sarebbe stato mai qualcuno che potesse amarmi sul serio.

"Driiin", la campanellà della prima ora suonò e segnò l'inizio dell'anno. Quest'anno volevo godermelo, almeno provarci.

Quel 12 Settembre fu sorprendemente speciale..

La Professoressa di Letteratura, che avevamo la prima ora, entrò, ma non era sola..La seguiva una ragazza, piccolina, con un bellissimo viso, gli occhi verdi come il mare mi fecero subito impazzire, la sua bocca era carnosa, di un rosa più unico che raro, era bella, bella come non mai... Portava una bandana, che le copriva totalmente tutti i capelli, che probabilmente aveva corti, ma di quel particolare me ne accorsi solo dopo, ero troppo fissato a guardare i suoi occhi, ma lei non lo seppe mai.

La professoressa la presentò; "Lei è Emma, sarà la vostra compagna per questo anno" poi la guardò, le sorrise e disse sottovoce " ...e anche per il prossimo".

Emma, come la chiamavo a quel tempo, fece un sorriso, che sinceramente tutto era, meno che vero..Forse per il fatto che non le andava a genio quella presentazione, forse per il fatto che non voleva noie e voleva starsene da sola.

La guardai per quasi tutta la lezione, e solo lì, notai che nei suoi occhi non c'èra solo bellezza, ma anche tanta tristezza.

La prima impressione che mi diede fu di una ragazza che preferiva starsene sola, in disparte, per tutto l'anno, ma forse chiedeva troppo, io volevo conoscerla.

Quando suonò la campanella della ricreazione, andarono tutti la da lei, chi le stringeva la mano, chi le chiedeva il motivo della bandana, chi le chiedeva da dove veniva, ma lei accennava solo sorrisi e rispondeva con un "sì" o con un "no".

I ragazzi e le ragazze, scoraggiate dalle sue risposte secche, piano piano finirono per andarsene a passare la ricreazione chi sul terrazzo a fumare, chi alle macchinette e chi si metteva a chiaccherare.

Mi ero alzato in piedi, e avevo guardato tutta la scena, i miei amici si erano accorti che la fissavo da tutta l'ora.

Mat:"Che c'è Andrè, te sei preso una cotta pè una che non t'ha detto manco 'ciao'?".

E giù tutti insieme a ridere, ma non finì qui.

Jek:"Vai e prendetela".

Bok:" Non te giudicamo, è bella, ma se solo c'avesse i capelli!!"

Ecco, quello che non sopportavo dei miei amici, che dicevano cose senza senso e nemmeno se ne accorgevano..Se solo lui avesse saputo.. Se solo tutti noi avessimo saputo..

L'unico che non aveva ancora parlato era Leonardo, forse aspettava solo il momento giusto o le parole giuste, perchè la stava fissando e si toccava la barbetta, in segno di "Aspetta. Sta zitto. Non me toccà. Famme pensà." E cosi feci.

Gli altri se ne andarono, a fumare, naturalmente.

Leonardo si girò verso di me: " Vuoi una mano Frà?" E nell'istante in cui lo disse inclinò la testa verso Emma che stava sopportando ancora due ragazze che le stavano facendo il terzo grado.

Non feci in tempo a rispondergli che aveva cominciato ad urlare che fuori c'era il professore di Educazione Fisica, il quale, secondo loro era molto attraente, e in un secondo erano scivolate fuori dall'aula dimenticandosi completamente di Emma.

Lei si alzò molto velocemente, sorrise a Leo e subito dopo a me, e dalle sue labbra uscì un "grazie" soffocato, che sentii appena.

Avevo sentito la sua voce e per quel giorno mi bastava, era una ragazza " difficile", ma alla fine non mi importava, volevo conoscerla. A tutti i costi.

Quella sera, dopo tanto tempo, mi sentii quasi felice.


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