Capitolo 3

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Quell'orribile, dannato, maledetto indumento del demonio
Capitolo 3

Stiles prese il cappotto di Derek e lo appese all'ingresso, per poi ricevere la bottiglia di vino tra le mani. "Il vino è quello che hai provato un l'ultima volta a casa mia." disse Derek sorridendogli, e Stiles arrossì al ricordo di quella sera, il vino era così buono che ne bevve leggermente troppo, finendo, brillo e nudo come il giorno della sua nascita, a cavalcioni su Derek, che rimase completamente vestito, gli aveva afferrato il cazzo e l'aveva cavalcato sulla poltrona in salotto fino a che la sua prostata, sovra stimolata, non aveva chiesto pietà, e si era accasciato sul petto di Derek, che l'aveva sollevato per portarlo in camera e scoparlo fino a fino a farlo piangere per il troppo piacere. Era stata una serata memorabile. Un orgasmo memorabile.

"Me lo ricordo, era molto buono, grazie mille." rispose guardandolo e sorridendogli divertito, mentre Derek gli sfiorò la schiena con la mano, facendolo rabbrividire.

Stiles guidò Derek verso la cucina e la porta sul retro che dava sul patio e sul giardino dietro casa, e prima di oltrepassare la porta aperta si voltò un'ultima volta verso Derek mimando un "Perdonami" con le labbra. Derek corrucciò le sopracciglia e seguì Stiles fuori di casa.

"Papà, ti presento Derek, Derek, ti presento mio padre." disse con un sorriso tirato sulla bocca. Derek allungò la mano verso lo sceriffo e Stiles vide il momento esatto in cui gli occhi verdi del suo ragazzo si posarono sul cappellino che suo padre stava indossando, sgranò gli occhi per una frazione di secondo, e Stiles avrebbe voluto scomparire.

Lo sceriffo e Derek si strinsero la mano. "È un piacere conoscerla signor Stilinski.".

"Piacere mio, Derek, e chiamami pure John." rispose lo sceriffo, e Stiles notò come il padre posò lo sguardo su di lui e poi fece scorrere lo sguardo dalla testa ai piedi di Derek, che gli sorrise con il suo solito sorriso ammaliante. Derek guardò Stiles con la coda dell'occhio e si leccò le labbra, nei suoi occhi una luce che Stiles conosceva fin troppo bene. Era la stessa che aveva mentre legava Stiles al letto, facendogli poi indossare una gagball in bocca ed una benda sugli occhi.

"Davvero un bel cappellino, John." disse Derek, seguendo lo sceriffo verso il barbecue. Stiles immobile alle loro spalle, l'imbarazzo che lo faceva rabbrividire, avrebbe voluto mangiarsi le mani, urlare e strappare quel cappellino dalla testa di suo padre per poi gettarlo nella carbonella e fargli prendere fuoco.

"Grazie! Me l'ha regalato Stiles, ha detto di averlo trovato divertente." rispose lo sceriffo, sistemandosi meglio il cappellino sulla testa.

"Molto divertente..." sibilò Stiles tra i denti, senza farsi sentire.

"In effetti è davvero simpatico." ridacchiò Derek chiedendo subito dopo cosa stesse cucinando.

Passarono qualche minuto a parlare amichevolmente della cena, mentre Stiles finiva di apparecchiare la tavola sul patio e cercava di non guardare suo padre parlare a Derek con addosso quel cappellino. Nessuno avrebbe mai voluto involontariamente far entrare il proprio genitore all'interno della propria vita sessuale, Stiles sperava soltanto che suo padre non collegasse i puntini e le prove che dimostravano, senza alcun dubbio, che quel cappellino non era per lui.

La conversazione tra i due uomini della sua vita filava liscia, John chiedeva a Derek del suo lavoro e Derek che rispondeva educatamente e felicemente a tutte le domande di suo padre. Si sedettero a tavola poco dopo, lo sceriffo a capotavola, Derek e Stiles, uno difronte all'altro. Quel maledetto cappello ancora sulla testa di suo padre.

"Stiles mi ha detto che sei molto unito alla tua famiglia, non hai avuto problemi a passare la vigilia di Natale con noi?" chiese lo sceriffo, servendosi una porzione di purè e versandosi un bicchiere di vino. "Questo è l'unico che ti è concesso." disse Stiles, togliendo la bottiglia di vino da dove era stata riappoggiata e spostandola fuori dalla portata di suo padre. Lo sceriffo sollevò gli occhi al cielo, ma non ribatté, tornando poi a concentrarsi su Derek che sorrise.

"Non hanno fatto molte storie, d'altronde era la mia occasione per conoscerla, si sono fatti convincere facilmente. Mi hanno fatto promettere di passare il primo dell'anno. Ovviamente Stiles sei invitato se lo desideri.". Stiles annuì sorridendogli, l'agitazione che aveva provato prima di conoscere la famiglia di Derek, il mese scorso, si era dissolta una volta incontratone i suoi componenti. Le sorelle di Derek erano entusiaste di conoscerlo, pronte a raccontare tutte le situazioni imbarazzanti in cui si era mai ritrovato loro fratello. La madre di Derek e suo padre erano stati gentili ed alla mano, cercando di metterlo il più possibile a proprio agio. Erano davvero una famiglia unita, e Stiles si era quasi sentito parte di loro.

"Menomale, un giorno magari festeggeremo tutti insieme il Natale." disse lo sceriffo sorridendo a Stiles, che per un attimo si dimenticò del suo piccolo problema per guardare il padre con dolcezza e felicità. Problema che venne riportato immediatamente a galla dalle successive parole pronunciate da suo padre.

Quell'orribile, dannato, maledetto indumento del demonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora