capitolo 5

12 2 0
                                    

Il ragazzo essendo ubriaco, cade atterra dopo solo un colpo, non riesco neanche a pensare che se non fosse arrivato lui ora potevo essere violentata.

La mia testa va  in fiamme, mi pento amaramente di aver scolato quella bottiglia, questa volta ho esagerato.
Inizio ad aver dei giramenti, quindi mi lascio andare tra delle braccia muscolose.

Mi sveglio per colpa  dei rumori che sento in sottofondo, sarà mia nonna che aspira la polvere.

Piano piano apro gli occhi, ma il luogo in cui mi trovo non sembra essere la mia camera, mi guardò attentamente intorno, un jet?
No no no no no no! non può essere, non deve essere, non ci posso credere.
Inizio ad agitarmi fecendo cadere la coperta per terra accorgendomi così che sono solo con una maglietta lunga, neanche mia.
Okey, questo è letteralmente troppo.

"Calma principessa, questo è il modo con cui mi ringrazi?" mi chiede con un ghigno sul volto mentre posa un piatto pieno di pancake sul tavolino.
"Perché sono qui? chi mi ha cambiata? e dove è Alisa?" chiedo velocemente senza lasciargli tempo per rispondere.

"Ei ei, una alla volta. Quello sfigato del tuo amico si stava approfittando di te, ma sono venuto in tempo, però poi sei svenuta tra le mie braccia. Ho cercato la tua amichetta ma non l'ho trovata quindi, ho deciso di portarti con me a Mosca, poi vedere cosa fare con te." dice facendomi l'occhiolino mentre mangia un po' di pancake.

"Vuoi?" mi chiede riferendosi ai pancake, ma io rifiuto, mangiare ora mi farebbe stare peggio, ho bisogno prima di qualcosa che mi faccia passare il mal di testa.
"Ah e ti ho cambiata io, spero non ti dia fastidio" mi ricorda con il suo solito ghigno stampato in faccia, dio mi viene volta di prenderlo a schiaffi.

"Io devo tornare a casa, subito" gli dico puntandogli il dito contro.
"Oh principessa non credo sia possibile ora, come vedi" dice indicandomi il finestrino che mostra il cielo pieno di nuvole.
Alzo gli occhi al cielo sbuffando e ritornando a sedermi sul sedile.
"Dovrei almeno chiamare Ali o la mia famiglia, saranno preoccupati" gli dico.
"Tranquilla, già fatto io" lo guardo perplessa.
"Non ho voglia di stare qui a discutere con te, solo perché ho la testa che mi scoppia" dico riprendendo le coperte e portandole fino al collo.

Lui si alza da davanti a me e scompare dietro ad uno stanzino, poi ritorna poco più di due minuti, con in mano un bicchiere d'acqua e dell' antidolorifico.
Me li porse e io lo ringraziai imbarazzata, rispetto al nostro ultimo incontro sembra molto più tranquillo e quasi dolce.
Non vorrei abituarmici.

Tornò a sedersi davanti a me con il computer sulle gambe, forse sta lavorando, meglio non disturbarlo, anche se avrei tante cose da chiedergli.
Mi rilassai sotto alla calda coperta e mi abbandonai di nuovo al sonno, sperando che al mio risveglio mi sia passato il dolore.

"Principessa svegliati, siamo arrivati" sento qualcuno toccarmi i capelli, ma non voglio svegliarmi.
"Avanti vuoi davvero che ti prenda in braccio?" cercai di ignorare questa fastidiosa voce e a continuare il mio sonno.

Ad un certo punto mi sento sollevare dal sedile, apro piano piano gli occhi, e mi ritrovo Adrian davanti.
"Mettimi subito giù!" gli dico urlando.
lui non mi ascolta così inizio ad agitare le gambe.
"Stai ferma oppure farai cadere entrambi" mi rimprovera tenendomi ferma.

Scese le scale mi mette giù, e mi accorgo che ho ancora solo quella stupida maglietta, e fa molto freddo.
Iniziai a tremare, lui sembra accorgersene così mi passa un cappotto nero, lo indosso e inizio a riscaldarmi inspirando l'aria fresca di Mosca.

È una bella città da quel che vedo su internet, ma non ho ancora mai avuto la possibilità di visitarla.
Adrian mi sorpasso andando verso una limousine nera.

Non mi muovo, continuo a guardarlo, tutto ciò è assurdo, io non dovrei essere qui.
"Hai intenzione di restare lì impalata a fissare il vuoto, o vuoi salire e andarcene?" mi chiede un po' seccato.
Mi incammino verso la macchina, salendo di fianco a lui.
Il tragitto è durato molto, ma è stato anche molto silenzio.
L'unica conversazione che ci è stata è solo quella dell'autista che chiedeva ad Adrian dove volesse andare, lui ha risposto solo con "casa".

"Siamo arrivati signore" ci informa l'autista aprendoci le portiere dell'auto.
"Avanti, andiamo" mi incita appoggiando la mano sulla mia schiena.
Attraversiamo il viale di casa che sembra non finire più, poi finalmente raggiungiamo l'ingresso, è una villa gigante, sui toni scuri.
Si avvicina  ad un sensore, penso serva per far aprire le porte.
Esse si aprirono meravigliandomi di una vista magnifica, anche l'interno della casa è sui toni scuri.

Mi avvicino  di più al centro della casa per guardarmi intorno meglio.
"Ti piace?" mi chiede vedendomi così concentrata e stupita di ciò che mi circonda.
"Si, voglio dire è stupendo, vivi qui da solo?" gli chiedo cercando di non essere invadente.
"Si" mi risponde solo.
"Mi sono scordata di chiederti perché eri al locale ieri" gli ricordo.
"Mi chiedi perché ero in uno dei miei locali?" mi chiede ironicamente scoppiando a ridere.
Ha una bella risata, ma ora mi sembra solo fastidiosa.

"Ero lì per affari" dice cercando di ricomporsi.
"Vero, inutile che te lo chieda, è tutto tuo qui." gli rispondo
"Già è tutto mio" mi dice senza distogliere lo sguardo da me.
Queste sue parole non so per quale motivo, mi hanno provocato dei brividi lungo il corpo.
Adrian sembra accorgersene quindi fa un sorriso sotto ai baffi che io noto.

Cerco di non dare all'occhio le mie guance ormai diventate dei pomodori per colpa sua, sperando che cambi argomento.
Ma arrivò ben altro che salvò il mio imbarazzo, il campanello.

Dalla tv che registra le telecamere esterne, sono è un uomo con delle guardie, mi sembra molto famigliare, solo che non mi viene in mente dove l'abbia visto.
Adrian sbuffa andando ad aprire il portone dicendomi di aspettare qui, così faccio, mentre sento in lontananza la voce di questo uomo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 11, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

SEPARATED FROM LOVE || @klausluv_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora