𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕𝐈. 𝐅𝐚𝐰𝐤𝐞𝐬

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Max lanciò un'occhiata al posto del guidatore sul quale si trovava il suo fidanzato

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Max lanciò un'occhiata al posto del guidatore sul quale si trovava il suo fidanzato. Benché New Orleans fosse una città davvero bella e suggestiva, specialmente di notte, al momento l'espressione di Dario gli dava non poco da pensare: sembrava teso, nient'affatto il solito.

«Rio, dimmi qual è il vero motivo per cui ci troviamo qui.»

Non stavano semplicemente andando a far visita a una vecchia amica di Dario e quest'ultimo non voleva presentargli la famosa strega che rispondeva al nome di Sophie Collins solo per permettere loro finalmente di conoscersi. C'era dell'altro dietro.

Per un po' l'altro vampiro non rispose, poi: «Ogni tanto Sophie vuole che io passi da lei in qualità non solo di vecchio amico e per diletto, ma anche perché spesso non sa con chi altro confidarsi. Sono molte le sue preoccupazioni, credimi».

Max annuì lentamente. «La conosci da molto?»

Dario sorrise appena. «Da quando era una bambina. È passato un po' da quando ci siamo incontrati l'ultima volta. È stato, mi sembra, al matrimonio di Barrera.»

«Quel Barrera? Il Principe Lupo?» incalzò Maximilian, strabuzzando gli occhi.

Rio fece spallucce. «Naturalmente. Conosco Barrera da tanti anni e ci siamo ritrovati a collaborare quando ancora era il Principe Reggente. Siamo tuttora in ottimi rapporti. È un po' matto, ma in fin dei conti è una brava persona e lo stimo molto.»

Il Principe Lupo aveva una maniera di governare del tutto differente da Atlas, per fare un esempio. I licantropi e i lupi mannari potevano avere i loro difetti, ma Dario apprezzava il loro concetto di famiglia e di unità, l'importanza del branco, e per esperienza sapeva che erano molto più propensi ad accettare la diversità ed avevano una mentalità elastica. Quando era stato fidanzato con Gareth la famiglia di quest'ultimo lo aveva accettato senza rimostranze e fatto sentire a casa. Uno dei pochi periodi della sua esistenza in cui si era sentito davvero felice e parte di qualcosa. Era lieto di poter affermare di sentirsi alla stessa maniera in compagnia di Max.

Wildbrook fischiò. «Certo che ne conosci di gente famosa!»

Dario rise appena. «Sì, ma cerco di stare sempre in disparte e all'ombra. Sono amico delle persone, non dei ruoli che ricoprono. Se devo dire a Barrera che si sta comportando da stronzo, fidati che glielo dico senza tanti complimenti.»

Max sorrise di sbieco, poi tornò serio: «Perché Sophie ti ha chiesto di raggiungerla?».

«Onestamente non lo so. Mi ha accennato in maniera molto blanda la questione, ma credo si tratti di nuovo di suo figlio. Sapeva che tu e io saremmo dovuti partire per il Giappone e non mi avrebbe mai chiesto di rinunciarvi per una sciocchezza, credimi.»

Maximilian ammetteva di esser rimasto un po' male quando il fidanzato gli aveva detto che avrebbero dovuto spostare la partenza per quella specie di "luna di miele" che avevano scelto di fare dopo il fidanzamento ufficiale, ma era abbastanza sveglio e serio da capire quando i problemi erano ben altri.

𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐧𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora