Alcune veloci considerazioni prima di addentrarci nella narrazione:
1. buona parte della storia si svolge negli Stati Uniti, quindi citerò spesso le miglia (1 chilometro = 0,621 miglia). Tuttavia, in Canada si usano le nostre stesse unità di misura, quindi i personaggi per parlare fra di loro faranno riferimento a quelle
2. distanze e luoghi sono reali, il resto è frutto della mia fantasia
3. la storia segue il punto di vista dei soli protagonisti, ma ci saranno diversi camei - e, non me ne vogliate, potrei sfociare nell'ooc
4. siccome ho un problema con le playlist di Spotify, questa fic ne avrà una - ma ve la linkerò più avanti, quando ci sarà un certo numero di canzoni
[ Mercoledì 21 aprile - Filadelfia, Pennsylvania ]
Lo scrosciare della pioggia contro i vetri dell'auto era talmente forte da coprire per buona parte la voce squillante dello speaker radiofonico, tutto preso a raccontare stupidi aneddoti su chissà che. Ulteriore toccasana per il suo mal di testa post-sbornia, che, nonostante l'aspirina, proprio non voleva saperne di diminuire, erano i clacson suonati ad intervalli irregolari - cos'avevano da suonare, poi? Il traffico non si sarebbe magicamente sbloccato.
Da dietro le lenti scure degli occhiali da sole, che teneva su per coprire il suo pessimo aspetto, Duncan osservava Bridgette per cercare di capire quando sarebbe partito l'interrogatorio. E, a giudicare da quanto avesse insistito per accompagnarlo, trascinandolo in strada prima ancora che potesse finire di consumare la sua porzione di cereali, sarebbe anche stato particolarmente lungo.
Di certo non avrebbe aperto la bocca per primo, perché l'ultima cosa che voleva era intrattenere una conversazione, che aveva come scopo far uscire fuori i suoi sentimenti più reconditi. Avrebbe atteso che l'amica prendesse l'iniziativa, per poi evitare alla meglio tutte le domande più scomode.
Bridgette gli lanciò uno sguardo attraverso lo specchietto retrovisore e, appena fu certa che fosse sveglio, gli sorrise candidamente. Il segnale che attendeva.
«Mi fa piacere che tu ti sia divertito ieri sera. Forse fin troppo, viste le condizioni in cui Geoff ti ha ritrovato a fine serata, nel bagno degli uomini.»
Aveva pochi, pochissimi ricordi lucidi della sera precedente. Ciò che era successo nel bagno di quel locale di periferia, che Geoff aveva scelto per festeggiare il suo trentesimo compleanno, era uno di quelli.
«Ti prego, dimmi che non è entrato mentre-»
«Mentre vomitavi l'anima.»
Duncan schiuse le labbra, probabilmente per tirare un sospiro di sollievo, e fu in quel momento che aggiunse: «Anche perché non c'era bisogno che entrasse durante l'altra cosa: con tutti i dettagli che ci hai fornito, mentre tornavamo a casa, non abbiamo faticato troppo a immaginare la scena.»
Il traffico cominciò a smuoversi proprio in quel momento. Quando anche l'ultima macchina era avanzata, Bridgette portò il cambio su drive e ripartì; subito dopo, riprese il discorso.
«Comunque, ho saputo che ti stai dando un gran da fare per elaborare la rottura. Sessioni di prove infinite, road trip notturni, ubriacature varie e adesso anche un ménage à trois. Hai avuto anche il tempo di dormire e prenderti cura di te?»
Confessarsi con Geoff era stata una mossa idiota. Avrebbe dovuto prevedere che, non appena finito di parlare con lui, sarebbe andato a spifferare tutto alla moglie. Tra di loro non c'erano segreti che tenessero - nemmeno quelli degli altri.
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Drive By | Duncney
FanfictionCiò che accomuna Duncan e Courtney è che entrambi devono essere a Toronto entro sabato. Bloccati in aeroporto a Filadelfia, a tre giorni da quello che potenzialmente potrebbe essere il weekend più importante delle loro vite, si ritrovano a condivide...