Sottofondo musicale (solo per la prima parte): Dark piano - Pain, Lucas king.
3 settimane dopo
DABI'S POV
Vissero felici e contenti.
«Fanno 500 yen.»
È quando la vita ha deciso di sbattermi in faccia la verità sulle favole che ho capito la menzogna dietro a ogni fiaba.
«Tenga.»
Esse non esistono.
«La ringrazio.»
Ed è mio dovere renderle reali.
Era da un po' che non tornavo in questa parte spopolata di Tokyo.
I negozi hanno lo stesso odore di chiuso, i civili sono sempre di fretta e l'aria che si respira sembra essere più tetra oltre che opprimente e tenebrosa.O almeno, è cosi che la vedo io.
È tutto più oscuro. La sfumatura tendente al blu - se non grigia - ricorda lo scenario di un film stile anni ottanta. Qualcosa di vecchio; allo stesso tempo malinconico e nostalgico, come la mia relazione. Forse è per questo che ci ho impiegato tanto a ritornare qui.
La tonalità adesso opaca che mi intralcia le retine illuminava ogni cosa che avessi intorno. Ricordo ancora il colore esuberante che mi regalava il suo sorriso. L'astratto diventava concreto quando affondavo il volto su quel collo costantemente canicolare ed era un modo alternativo di sentirmi a casa. Intrappolato lì, tra il dolce profumo del suo shampoo e quello divino della sua pelle delicata.
Lo riconosco: ho fatto degli errori, faccio degli errori e continuo a farne... Di errori, e se mai dovessi riscontrarmi con le lacrime di sangue versate negli ultimi mesi, mi ci farei il bagno per sentire ancora i brividi dei miei peccati lacerarmi il corpo come punizione allo sbaglio più grande: quello di essermi innamorato.
Ah, l'amore...
Quel veleno più nocivo di una sigaretta che mi ha reso cieco, muto e incapace di esprimermi.Ho ancora memoria dei tempi in cui ero assetato. Alla ricerca continua di qualcosa che potesse dare un senso alla mia vita, e fu lì che mi affidai alla vendetta contro chi mi aveva portato al mondo per poi lasciarmi marcire a causa della mia inutilità.
Ero disperato e trasformai l'odio in un motivo per proseguire una realtà non voluta. Era come riempire un bicchiere vuoto con della sabbia, convincendomi che fosse acqua. E più andavo avanti, più la mia lingua diventava asciutta, la vista annebbiata e il futuro inesistente.Ero spacciato, sul punto di distruggermi da solo, ma poi i nostri sguardi si sono incontrati.
Come un miraggio hai riempito il calice, ed io, da bravo miserabile, ho bevuto senza curarmi del contenuto.Ero strafatto dell'aroma che prende il nome di te, (t/n).
Ed è così che ho avuto il privilegio di accedere al paradiso ancor prima di morire: immaginando l'inferno nelle vesti di un drogato, ma ora che hai smesso di riempirmi col tuo amore, l'astinenza compromette col mio stato di ebbrezza. Il mondo sta diventando l'Ade, quello da cui credevo di essere fuggito, ma che in realtà, non ho mai abbandonato.
«Ehi, signore?? Mi sente??»
Gli occhietti celesti e marcati da un trucco esagerato della commessa mi scrutano indifferenti.
Il continuo ruminare di un maledetto chewing gum la rende insopportabile.
Sarà preoccupata?
O forse vuole solamente i suoi soldi?«Sì, la sento.»
Purtroppo.
«Vuole una busta??» chiede con voce stridula.
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SICK LOVE 2: The Past Never Dies // (Dabi x Hawks x Reader)
Fanfiction"A volte un innamorato compie azioni brutte per la donna che ama. Non sempre sono giuste, ma fanno intendere quanto un amore possa sballarti il cervello. E parliamoci chiaro. Tu l'hai fatto con il mio, principessa." *** Continuo di SICK LOVE (1) Av...