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Questo capitolo è bello lungo.

Buona lettura.

🍿

T/N'S POV

«Quindi... Hai cucinato tutto tu?»

«Sì.» ribatte soddisfatto Touya, avvicinandosi a me con due portate che serve abilmente sul tavolo. «Stai attenta, principessa. Potrei rubarti il posto del "migliore chef del Giappone" dopo questa cena...» mi sorride poi, come se stesse alludendo a qualcosa.

- E pensare che quattro mesi fa stavamo festeggiando il mio compleanno con una cena come questa... -

Con il polso incatenato al tavolo, il freddo del coltello sotto i glutei e il cuore pulsante a causa dello stress, provo a mantenere una postura che passi inosservata.
Sono spaventata.
Non solo dalla vicinanza sempre più palpabile del villain che mi tiene qui, ammanettata in una stanza senza finestre, oppure da quel sorrisino frivolo, perverso e senza scrupoli che gli contorna perfettamente le labbra.
Temo di essere scoperta.
Non ho un piano preciso.

Forse il vero Touya è morto.
O magari sono io che mi sono innamorata del mostro.
Lui, forse, è sempre stato questo.
E io, forse, l'ho sempre accettato.

«Quindi non ti ricordi?»

«Come?» chiedo con aria smarrita, volgendo il volto verso di lui.

«Non ricordi? Eppure sono parole tue.»

Continuo a osservarlo caotica mentre la scia fresca di colonia che spande si introduce all'interno delle mie narici.
La tensione è alle stelle.
Più prende tempo per starmi vicino, più il mio respiro sembra strozzarmi.

«Dopo che ci siamo sposati, principessa. Davvero non ti dice niente?»

«L'unica cosa che mi ricordo di quel giorno è che mi avevi promesso che avresti fatto di tutto per rendermi felice.»

«Ed è quello che sto facendo.» si allontana freddo da me, andando a prendere delle bevande.

«E come? Prendendomi dei fiori? O forse organizzando una cena nello stesso luogo in cui sono rinchiusa da giorni?»

«Smettila con le frecciatine e apprezza ciò che hai.» porta al tavolo una bottiglia di vino bianco, una di vino rosso e dell'acqua frizzante.

Alcol?
No, non posso berlo.

«Dov'è il succo di frutta?»

«Il... Che?»

«Il succo di frutta.» ripeto.

Dabi mi guarda, come se avessi sparato la stronzata del secolo.

«Non c'è, (t/n).» ribatte infastidito, prendendo posto sulla sedia.

«Ma io voglio il succo di frutta.»

«Quanti anni hai? Dodici?»

«Non bevo alcolici.»

«L'hai sempre fatto.»

«E adesso non più.»

«Beh, ricomincia.»

«Ma io non voglio.»

«E allora non farlo.»

«E il mio succo di frutta?»

«(t/n)...»

«Per favore...» chiedo con un filo di voce, pregandolo con lo sguardo.

«Ma lo sai che sei proprio stronza?» mi guarda disperato, mordendosi il labbro inferiore. «Hai degli occhi bellissimi.»

SICK LOVE 2: The Past Never Dies // (Dabi x Hawks x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora