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T/N'S POV

Quanto è malsano raccontare le favole ai bambini prima di addormentarsi?
Vanno a letto con il sorriso, convinti che ogni fiaba possieda il suo lieto fine; che il villain possa essere diverso nelle mani di quel sentimento che noi tutti definiamo amore e che la principessa riesca a cambiarlo.
Oh, povere e minuscole menti puerili...
Quasi mi viene da ridere alla frase e vissero per sempre felici e contenti.
Il che è tragico data la situazione surreale in cui mi trovo.

Con sguardo perso, cuore in gola ed occhi secchi - stanchi di riversare il dolore in lacrime - me ne sto seduta contro la mia volontà dinnanzi a un tavolo apparecchiato per due.
Odio ammetterlo, ma è tutto perfetto.
Le lievi fiamme accese delle candele che vi sono al centro donano all'aria un'atmosfera più sentimentale, le posate un tocco di classe, i calici uno più elegante e i petali di rosa idilliaca.

Se adesso non mi trovassi in un locale abbandonato presso non so dove sotto la sorveglianza di colui che doveva essere il mio "lieto fine", credo che troverei tutto questo affascinante.
Avrei il cuore impazzito, faticherei a parlare, salterei di gioia...
Farei tutto quello che un innamorato farebbe ad ogni minima azione di chi ama. Dico sul serio.
Ma in questo momento l'unica cosa che i miei occhi riescono a vedere è della tossicità travestita da romanticismo.

Come lo era Touya, d'altronde.

Insieme a tutte le favole che i grandi utilizzano per avvelenare i bambini, mettendoli in testa una visione falsa dell'amore.
Ed è solo grazie a quelle se io ci ho creduto fino in fondo.
Volevo disperatamente essere Belle.
Possedere quella magia in grado di trasformare un diavolo in un dio, e innamorarmi del risultato finale, ma, ahimè, ho scordato un grande fattore.

Non sempre è il principe azzurro a travestirsi da bestia.

L'ho capito tardi.
E adesso ne sto pagando le conseguenze.

«Perché sono ammanettata a un tavolo, Toga?» piagnucolo, con le manette gelide che mi cingono un polso.

«Ordini di Dabi-kun!» controbatte la biondina psicopatica, maneggiando qualcosa tra le mani.

Cristo santo... Ancora lui?

Uno sbuffo sonoro dichiara la mia resa mentre l'acciaio che stringe i miei polsi mi lascia segni evidenti sulla pelle.

«Potresti... Potresti almeno allentare le manette? Sono troppo strette e-»

«No. Sono in un punto cruciale del gioco!» non mi degna nemmeno di uno sguardo. «E poi, Dabi-kun, mi ha raccontato quello che stavi per fargli oggi. Sei davvero un'ingrata!» attesta.

Mia acciglio a questa sua accusa.

«Io sarei un'ingrata?»

«Dabi-kun non ti fa mancare nulla e tu che fai? Cerchi di accoltellarlo alle sue spalle?» fa una pausa di media durata. «Non sei stata per niente carina, (t/n)
Rabbrividisco.
È la prima volta che la sento pronunciare il mio nome senza "-san".

Ormai credo che sia ufficiale.
Toga Himiko mi odia. E posso sentire ogni sentimento negativo che riversa nei miei confronti dai suoi occhi color miele che mi annientano sotto le ciglia.

«Toga, perché mi fai questo? Io credevo che io e te... Che io e te fossimo amiche!»

Un'occhiata rivolta al cielo.
Ecco qual è la sua risposta.

«Ti ricordi il viaggio ad Okinawa? Ci siamo divertite, non è così?»

Vengo ancora per una volta snobbata quando rivolge tutto l'interesse verso ciò che ha in mano, ignorandomi.
Normalmente avrei lasciato perdere.
Perché insistere quando una persona non vuole essere importunata?
Tuttavia adesso è diverso... Non sono più in un contesto definibile normale.
Ho smarrito la mia libertà.
Non mi rimane più niente.
Inoltre necessito assolutamente di mettere a tacere i miei dubbi, che stanno torturando i miei pensieri.

SICK LOVE 2: The Past Never Dies // (Dabi x Hawks x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora