07

641 39 15
                                    

DABI'S POV


Solo, senza soldi, pieno di lividi e su un'altalena malconcia.
Non è così che avrei voluto trascorrere le mie ultime ore in vita.

Una parola per descrivermi? Esausto.
Nemmeno la pioggia è riuscita a togliermi di dosso la sfortuna che mi si è accollata come un parassita affamato.

E a meno che le lancette dell'orologio del parco non siano errate, dovrebbe mancare poco meno di un'oretta allo schioccare della mezzanotte.

Poco meno di un'oretta alla morte di (t/n).

«Cazzo...»

Impreco impotente. Se solo avessi la pistola con me l'avrei raggiunta con uno sparo alla gola all'avvenire del nuovo giorno.
Invece mi toccherà optare per il ponte.
O forse il treno?
Mah, ancora non lo so, quel che è certo è che tra pochi minuti sarà tutto finito.

Stavolta veramente.

La cosa peggiore? È che non sono riuscito a recuperare dell'alcol. Ciò vuol dire che morirò sobrio, conscio delle ultime parole di odio sputate da mia moglie e del suo sguardo disilluso che mi fissava dal basso.

Morirò senza vedere più un suo sorriso.
Senza sentire più un suo ti amo.

«Io... morirò»

Le foglie mosse dal vento vestono il silenzio della mia ultima notte a cui in seguito si aggiunge un suono più rozzo.

«Ehiiii!!!»

Un accento bambinesco.

Questa voce...

«Quello è il mio posto!!»

Oh no.
No, ti prego, no.

Alzo lo sguardo verso la voce puerile che mi ha appena rivolto parola.
Tutto ciò che i miei occhi vedono sono centimetri scarsi, ciocche lunghe, rosa e brillanti che ricadono morbide su un visetto tondo, caratterizzato da due tramonti estivi che ne colorano le iridi.

Vi prego, ditemi che non è lei.

«Mi sente o no??? Le ho detto che quello è il mio-» la bambina si blocca appena incontra il mio sguardo cupo. «Ehi, ma io ti conosco!»

No. Tu non mi conosci. Affatto.

«No, non è vero.» mi affretto a dire.

«Si che è vero!»

«No, non è vero.»

«Sì che è vero!» mi punta il dito contro. «Sei il signore di stamattina!»

Merda.

«No.»

«Ti dico di sì! Mi hai salvata da quel brutto tizio!»

«L'unica cosa brutta, qui, sei tu. Ora sparisci»

«Io? Brutta? Ma se mamma dice che sono bellissima!»

«Allora mamma ti mente»

Sebbene sia una frecciatina, il dolore di questa frase mi ritorna contro.

È un vizio di famiglia.

Un color porpora pittura le guance paffute del mostro in miniatura. Ha le mani che si chiudono in un pugno solido ed un aspetto terribile, simile a quella drogata incontrata al bar, se non peggiori.

Da quando avere le occhiaie è diventato di moda?
Non che mi importi. Io nemmeno posso averle.

«Io voglio andare sull'altalena!» protesta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 23, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

SICK LOVE 2: The Past Never Dies // (Dabi x Hawks x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora