capitolo 35:il cibo fa miracoli

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I capelli ormai cresciuti erano aggrovigliati sul cuscino mentre la frangetta da poco fatta mi copriva la fronte,certo che avevo fatto un bel lavoro. Mi alzai dal letto lentamente,non avevo nessuna fretta di andare a comprare i regali. Avrei avuto tutto il pomeriggio quindi non c'era nessun problema che non c'è la facessi. Avevo già deciso più o meno tutti i regali. Mi andai a lavare la faccia con l'acqua fredda per togliere la stanchezza e mi pettinai i capelli per togliere i nodi. Ieri sera mi sono anche messa lo smalto blu e devo dire che mi piace tantissimo,devo farlo più spesso. Finito di sistemarmi per sembrare accettabile andai in camera e presi un pantaloncino e un maglione azzurro. Misi il tutto abbinandoci le Nike ed una borsetta nera come il pantalone. Quando ormai ero pronta e stavo mettendo la giacca mi arrivò una chiamata. Presi il telefono e lessi il nome...Noah. Risposi immediatamente.

Bonnie:Ehy Noah
Dissi già imbarazzata.
Noah:Bonnie sono sotto casa tua ti va di andare a fare un giro insieme?
Aveva fatto tutto da solo? Era già sotto casa mia,di certo non potevo dire di no.
Bonnie:okay però io devo andare a prendere i regali.
Dissi aprendo la porta ed iniziando a scendere le scale.
Noah:allora andremo insieme,li devo fare anch'io ora che mi ci fai pensare.
Sorrisi come una bambina all'idea di me e Noah mano nella mano che girovaghiamo per il centro commerciale.
Bonnie:okay,sono giù.
Dissi staccando e aprendo la porta di vetro. Me lo ritrovai in piedi con la mani nelle tasche ad aspettare me.
Mi avvicinai sorridendo a 64 denti e gli baciai la guancia. Lui mi guardò divertito.
Noah:le labbra sono da un'altra parte
Disse ammonendomi. Io gli sorrisi e gli presi il braccio,avvinghiandoci la mia mano.
Noah:venga con me la porto alla metro
Annuii e ci incamminammo verso la metro. Strano che non fosse venuto con la sua moto o la macchina. Sarebbe stato fico fare un giro in moto avvinghiata a lui o anche in macchina con la sua mano sulla mia coscia scoperta,i miei ormoni avrebbero ballato di nuovo ed il mio cervello si sarebbe spento.
Bonnie: perché volevi uscire con me?
Chiesi abbassando le sopracciglia curiosa.
Noah:non so,avevo voglia di vederti
Disse sincero e sicuro di sé.
Aveva voglia di vedermi,oddio. E sì,sono una ruba cuori. Eravamo ormai arrivati alla metro e scendendo le scale una musica jazz si impossessò dei miei timpani. Ho sempre amato il jazz. Un signore stava suonando un sassofono e ai suoi piedi c'era la custodia dello strumento per raccogliere i soldi. Presi qualche moneta dal portafogli e la buttai nella custodia fermandomi ad ascoltare. Noah mi guardò stupito mentre il sassofonista mi sorrise ed iniziò a suonare con più enfasi. Ascoltai tutta la canzone ed una volta finita applaudii. Cosa c'è di meglio di un musicista in una metro? E poi è davvero bravo. Mi girai verso di Noah e gli feci segno che potevamo andare lui ancora sorpreso annuì e mi seguì all'interno del treno.
Bonnie: è stato bravissimo quel musicista non trovi?
Gli chiesi con occhi sognanti ripensando a quella melodia.
Noah:si era bravo,ti piace il jazz?
Chiese sorpreso mentre diceva l'ultima frase. Annuii.
Bonnie:si,mi è sempre piaciuto mi provoca una sensazione strana,come se mi toccasse il cuore
Risposi toccandomi il petto. Lui mi guardò,prima gli occhi poi le gambe,la frangetta e poi di nuovo gli occhi.
Noah:mi piaci oggi
Disse cambiando discorso.
Bonnie: perché gli altri giorni no?
Chiesi sfacciata.
Noah:tu mi piaci sempre ma oggi particolarmente
Continuò lui elogiando la mia bellezza. Non so come gli faccio a piacere, avrà tutte le ragazze del mondo intorno perché gli piaccio io,una tipa piccolina con gli occhi nocciola e i capelli biondi,non ha senso. Lui è così perfetto che a volte penso non sia umano,io invece sono normale,non sono perfetta ma neanche orribile. Però per uno come lui tutte sono ai suoi piedi,le può avere tutte, perché vuole me?
Eravamo appoggiati alla sbarra di ferro,io mi mantenevo con la mano destra mentre la sua mano era appoggiata sulla mia come a volermi mantenere meglio,come se la mia presa non bastasse da sola. Arrivati alla nostra fermata mi prese di nuovo la mano e mi trascinò fuori dal treno e poi su per le scale. Certo che siamo degli amici strani.
Una volta fuori il sole era scomparso per colpa della sera e iniziava a fare più fresco ma per fortuna saremmo andati al centro commerciale e quindi avrebbe fatto caldo. Per tutto il tempo non avevamo detto una parola,troppo impegnati a pensare. Ormai vedevamo il centro commerciale in lontananza,una ragazza portava a spasso il suo cane,un cane lupo troppo bello. Mi avvicinai e le chiesi se potevo accarezzarlo,Noah dietro di me che mi seguiva come un cagnolino. Mi avvicinai al cane che si chiamava Marley e lo accarezzai facendo una vocina strana mentre gli dicevo quanto fosse bello. La ragazza intanto sghignazzava e Noah non riuscivo a vederlo quindi non fui in grado di capire ciò che stava facendo ma di sicuro stava ridendo. Una volta finito di giocare col cane mi allontanai e salutando la ragazza ritornai da Noah.
Noah:pensavo fossi io il più bello che tu avessi mai visto ed invece hai detto a quel cane che era lui
Disse facendo il finto offeso. Inizialmente sorrisi ma poi gli risposi acquisendo un tono serio.
Bonnie:non potevo di certo dirgli che tu eri più bello di lui? Se la sarebbe presa ma sappiamo entrambi chi è il più bello tra i due
Dissi cercando di sembrare il più seria possibile.
Noah:allora ti perdono
Disse lui continuando a tenermi per mano e camminare.
Bonnie:oh grazie,non avrei mai saputo come fare se tu non mi avessi perdonato
Dissi io portandomi teatralmente una mano al petto. Lui mi guardò per poi tornare a camminare fiero di ciò appena sentito. Arrivammo al centro commerciale ed entrammo sempre mano nella mano,come due fidanzatini. Iniziammo a girovagare per il centro.
Noah:da chi vogliamo iniziare?
Mi chiese voltandosi verso di me,feci lo stesso.
Bonnie: famiglia
Dissi io senza soffermarmici sopra,ma come un lampo mi ricordai che lui aveva solo il padre e che forse il suo sguardo diventato cupo era per quello che avevo appena detto. Non sapevo che fare così mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra,un bacio a stampo senza se e senza ma. Lui mi guardò e sorrise.
Noah:la prossima volta ti faccio vedere come si dà un bacio
Disse per poi ritornare a camminare con il solito sorrisetto beffardo sul volto. Lo osservai incantata da tanta bellezza e cambiamento. Prima stronzo ora dolce. Il suo sorriso ti invita a sorridere,i suoi occhi per quanto glaciali e per quanto mi possano spaventare sorridono altrettanto contenti. La felpa ed il jeans gli danno l'aria di un tizio timido e tremendamente affascinante e misterioso. Lui intanto continuava a guardare dritto,forse non s'era neanche accorto di me che lo fissavo da troppo tempo o forse sorrideva proprio per questo,si beffava di me,bhe sarà una delle domande irrisolte del caso.
Noah:che hai intenzione di fare ai tuoi?
Mi chiese d'un tratto togliendomi la possibilità di contemplare cotanta bellezza ed eleganza nei movimenti.
Bonnie:per mio padre avevo pensato un 24h,fa il professore,per la mamma un quadro,lo ama ne abbiamo la casa piena e per mia sorella un buono per un tatuaggio
Dissi ripensando a quando Summer mi disse che avrebbe tanto voluto farsi un piccolo tatuaggio sul fianco.
Noah:un tatuaggio? Tua sorella?
Chiese lui stupito.
Bonnie: perché?
Chiesi non capendo il motivo della sua sorpresa,non l'aveva neanche mai vista.
Noah:non mi è mai sembrata il tipo
Disse lui ovvio
Bonnie:come la conosci?
Chiese preoccupata, è uno stalker?
Noah:ti ricordo che abbiamo solo due anni di differenza l'ho vista a scuola e mi è sempre sembrata una tipa troppo sulle sue e anche leggermente scontrosa
Disse lui sincero. Aprii la bocca in un "O" di ovvietà e protestai sull aggettivo scontrosa,non è scontrosa è solo molto suscettibile,okay è scontrosa.
Bonnie:non è scontrosa è solo molto suscettibile
Dissi difendendola. Sarebbe fiera di me. Ringraziami Summer.
Noah:se lo dici tu
Disse lui alzando le mani in segno di arresa. Una volta che le riportò ai fianchi ripresi la mano destra e la incastrai nella mia sinistra iniziando a giocherellare con le dita.
Bonnie:tu che hai intenzione di fare a tuo padre?
Chiesi ricordandomi della domanda che mi aveva fatto precedentemente lui.
Noah:un orologio da polso,li colleziona
Mi fermai d'un tratto tirandomi dietro anche Noah per poi gridare.
Bonnie:è perfetto
Lui puntò gli occhi nella mia stessa direzione e poi capii,stavo guardando un bracciale argento con un ciondolo a forma di barretta di cioccolato con su scritto "my heart". Lui sorrise guardandolo,decidemmo quindi di entrare per prenderlo. Preso il bracciale per Summer vidi anche tre anelli abbinati per me,Abby ed Emily e li presi. Mi mancavano mamma, papà,Liam e Jack. Salimmo quindi al secondo piano dove c'era un negozio che vendeva cose in cuoio e roba di antiquariato. La musica era una musica Jazz adatta all'ambiente tranquillo e all'odore leggero. Lì trovai la 24h per papà e Noah nell'antiquariato trovò l'orologio per il padre,un orologio in cuoio classico,uno di quelli eleganti e raffinati. Si vede che il padre di Noah sarà un tipo elegante. Prima o poi dovrò pur vederlo,no?
Concludemmo poi,prima della pausa,con il buono del tatuaggio a mia sorella e un quadro per la mamma. Ci sedemmo poi ad un bar per riposarci. Durante il pomeriggio avevo scoperto che anche lui odiava lo shopping,ora me lo scopo...scoso...sposo. Che vado a pensare! Stavo dicendo,ci sedemmo al bar e subito la conversazione si rinfrescò di argomenti più interessanti.
Bonnie:che farai a Natale?
Noah:starò a casa con mio padre a mangiare chiacchierare e scartare regali,suona così falso regali,in fondo siamo solo noi due.
Disse sottolineando con tono amaro l'ultima frase.
Bonnie:se ti va vieni da noi,credo che mia madre ne sarà contenta,gli sei piaciuto particolarmente.
Dissi io raggiante,solo l'idea di conoscere suo padre mi eccitava e comunque avremmo passato del tempo insieme.
Noah:non voglio disturbarvi
Disse mentre il cameriere si avvicinò a noi. Prendemmo io un thè con biscotti mentre lui un semplice caffè,che tristezza.
Bonnie:non ci disturberete
Dissi riprendendo il discorso precedente.
Bonnie:passerete un Natale diverso
Dissi sempre raggiante come d'altronde lo ero stata in tutto il pomeriggio.
Noah:okay,penso accetterà anche lui
Disse, Noah non esattamente al settimo cielo.
Bonnie:se non vuoi non me ne farò un rammarico,basta dirlo
Continuai sincera.
Noah:no e che non voglio rattristarti,non è il momento adatto per fare l'incomprenso.
Disse lui portandosi le mani sotto il mento. Annuii mordendomi il labbro inferiore e portando le mie mani sotto il tavolo. Avrei tanto voluto sapere cosa nascondeva nella sua testa,cosa stava pensando e a cosa si riferiva ma lui non aveva intenzione di dirmi nulla e di certo non avrei insistito per chiederglielo,doveva fidarsi di me non sentirsi rinchiuso.
Il cameriere arrivò con le nostre ordinazioni e con esse tornarono i sorrisi ed i battibecchi,le prese in giro e la spensieratezza. Il cibo fa miracoli.

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