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'ti va di parlare un po'?'

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'ti va di parlare un po'?'.

quella semplice frase mi stava devastando. "si ok" riuscì solo quello ad uscire dalla mia bocca. Mi prese da parte in un vicolo poco distante dagli altri. Solo ora notai la sua fottuta bellezza. Indossava una camicetta con una fantasia simpatica aperta fino a far mostrare una bella parte del suo petto, poi aveva dei jeans a zampa di elefante, e ragazzi io quei jeans non li resisto sono troppo eleganti ed attraenti. Infine i suoi capelli d'oro che li contornavano il viso, facevano risplendere i suoi occhi color oceano.

"Quindi?" dissi incrociando le braccia. "Quindi cosa, mi stai letteralmente ignorando...non mi dire che hai sgradito il gesto di ieri sera" quasi ghignò. "senti roger" chiusi gli occhi sorridendo leggermente. "So di essere uno stronzo non dovevo farlo, sicuramente ti sei fatta un'idea di me sbagliata" s'impanicò anche parecchio,   chi l'avrebbe mai detto? "Ti giuro che non era mia intenzione" è proprio uno scemo. "facciamo che quel che è successo ieri non è mai accaduto" è davvero uno scemo. Così per farglielo capire fui io questa volta a fare il famigerato 'primo passo'. Lo avvicinai a me mettendo le mie braccia intorno al suo collo, era un bacio desiderato da entrambi, con voglia e un bel po' di felicità. Mi mise le sue mani sui miei fianchi e questa cosa mi fece rabbrividire. "Non farmi pentire del gesto che ho appena fatto, perchè se tu tradirai la mia fiducia sei un uomo più che morto, Taylor" gli sussurrai in modo seducente ma anche serio. "certo signorina, secondo lei mi faccio perdere un'occasione del genere?" ridemmo e da lì partirono altre serie di baci e cose sdolcinate da farci venire il diabete ad entrambi. Ma dopotutto non potevamo farne a meno.

Tornammo tutti nella villetta per riposarci e rilassarci, perchè la sera stessa ci sarebbe stato il primo concerto. Ma ora le mie vere paure sono Livia e Brian. Chissà come prenderanno la cosa, soprattutto mio fratello...

Decisi di indossare una camicetta nera di seta e una gonnellina del medesimo colore. Livia mi aiutò nel trucco e parrucco, poi Freddie nella scelta della scarpe e decise che avrei dovuto mettermi degli stivaletti alti neri lucidi. Quest'ultimo mi prese da parte e incominciò a farmi qualche domanda..."ma allora col biondo ciclato?" mi scappò una risata, e tuttavia devo ringraziare Freddie per avermi schiarito le idee, gli devo tanto e si merita il mondo. Lui indossava una delle sue fantastiche tutine, aveva degli scarponcini bianchi, e molta matita sotto gli occhi. "Beh le cose sono andate per il meglio, ma ora te mi dovrai aiutare a dirlo a Bri" lui sorrise e mi abbracciò "certo che lo farò signorina" , dopodiché se ne andò a sistemarsi i capelli.

***

I ragazzi hanno suonato da urlo, la folla li adora, per essere il loro primo tour, è andato benone. Io e Livia aspettando che uscissero dal camerino, ci siamo dirette ad un bar per bere qualcosa.
"Due birre medie grazie" disse la ragazza al barista. "Comunque sono stati bravissimi, poi devo ammettere che John è un sacco bravo col basso" rivelò sempre lei "Già molto, ma tutti sono bravi" continuai. "Senti livi oggi è successa una cosa che non posso nasconderti" dissi un po' insicura "ah ma quindi la cosa del giapponese figo è vera? Me l'ha detto Bri" oddio ma allora c'è cascato seriamente!? Jesus. "No no, è che...insomma per fartela breve, provo qualcosa per tuo fratello, e anche lui per me... me ne ha dato la conferma oggi" dissi tutto d'un fiato. "Finalmente non vedevo l'ora guarda, almeno si leva un po' di torno e non mi rompe il cazzo dalla mattina alla sera, e poi non c'è persona migliore di te, sei la mia migliore amica" mi rassicurò la ragazza. Sinceramente non pensavo la prendesse così bene. Ora il vero problema è Brian.

𝑶𝒄𝒆𝒂𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 / 𝑹𝒐𝒈𝒆𝒓 𝑻𝒂𝒚𝒍𝒐𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora