Capitolo 5

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Erano passati un paio di giorni dalla festa di Luca ed io, fortunatamente, iniziavo ad ambientarmi sempre di più. 

Noi ballerini eravamo reduci dalla gara settimanale di ballo incentrata sul contact. Io ero finita in coppia con Dario, è stata una prova davvero difficile soprattutto per noi in cui dovevamo cercare di instaurare almeno un po' di feeling, cosa abbastanza complicata siccome avevamo parlato si e no due volte nei giorni precedenti.
Tutto sommato è andata bene, io mi sono piazzata terza, Dario secondo mentre l'ultimo fu Cristiano il quale andò direttamente in sfida assieme a Mattia.

L'unico problema è che lo stress si stava già facendo sentire. Premetto che io e lo stress non andiamo d'accordo.

Una volta tornata da lezione, fatta rigorosamente con la mia adorata calzamaglia lunga, andai subito in bagno.
Stavo letteralmente impazzendo, le gambe e il ventre stavano iniziando a tappezzarsi di macchie rosse e il prurito iniziava a farsi sentire.

<Aurora tutto bene?> mi chiamò Carola dall'altra parte della porta.

<Si si, ora arrivo> dissi mentre stavo cercando la pomata antiinfiammatoria.

<Hai bisogno di qualcosa?> continuò la ragazza con un filo di preoccupazione.

<No no, va tutto bene> le risposi mentre iniziai a spalmare su tutto il corpo la crema provando per un attimo sollievo.

<Allora ti aspetto di là> disse aspettando una mia risposta.

<Si appena sono pronta arrivo> le risposi per poi sbuffare lievemente.

Era solo la prima settimana e il mio corpo stava già reagendo così, ero abbastanza preoccupata. E ciò che mi preoccupava di più era sicuramente quello che la gente poteva pensare, non era da tutti i giorni vedere una ballerina tappezzata di macchie. Cacciai indietro le lacrime e con un pizzico di coraggio aprii la porta del bagno e mi misi sotto le coperte. Volevo stare qualche oretta da sola.

<Posso?> mi risveglia dal mio sonno profondo una voce maschile.
Aprii lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura che sbucava dalla porta della mia stanza.

<Oggi sei scomparsa> continuò il ragazzo mentre si avvicinava al letto dove ero distesa.

<Non sto tanto bene> dissi ad Alex strofinandomi gli occhi, probabilmente gonfi.

<In effetti Carola è parecchio preoccupata, è da un'ora che gira in cucina chiedendo di te> disse facendomi sorridere.

<Dille di stare tranquilla> dissi cercando di non procurare altre preoccupazioni.

<Hai pianto? E poi non hai una bella cera> mi rispose tutto d'un tratto.

<Grazie che me lo fai notare continuamente Alex> cercai di buttarla sul ridere evitando la domanda.

Il ragazzo non curante di tutto si fece spazio nel mio letto e senza permesso prese posto sedendoci sopra.

<Che hai?> disse per poi darmi un pizzicotto sulla guancia.

<Niente di che> continuai cercando di mettere tutta la convinzione possibile.

<Non ti credo> mi rispose assottigliando gli occhi.

<Mi dispiace> dissi per poi coprirmi con la mano uno sbadiglio.

<Aurora, non sei convincente> continuò guardandomi.

Iniziai ad indugiare, sicuramente prima o poi qualcuno ne deve venire a conoscenza.

<Te lo dico, però, promettimi di non giudicarmi> dissi ricevendo poi il suo consenso.

Sentivo di potermi fidare di lui, alla fine era uno dei pochi con cui avevo legato e, per essere sincera, il suo modo di porsi mi metteva pace e tranquillità.

Mi misi seduta sul letto affiancandolo e piano piano iniziai a sollevarmi il tessuto della tuta che indossavo. Sospirai e gli feci vedere le mie gambe piene di macchie rosate.

<È questo il mio problema> dissi con un lieve di imbarazzo per poi abbassarmi velocemente i pantaloni.

<È una malattia infiammatoria della pelle causata da stress, si chiama psoriasi, oggi poi è particolarmente ingestibile. Succede spesso ma è talmente fastidiosa che è impossibile abituarsene> continuai cercando di riassumere il mio malessere.

<Il fatto è che mi butta giù proprio mentalmente, ho paura che mi metta dei limiti nel ballo, ho paura che gli altri lo sappiano e mi imbarazza tremendamente mettermi dei semplici pantaloni corti> dissi cercando però di non piangere.

<Aurora ascolta> iniziò lui mettendomi poi una sua mano sulla mia coscia. Gesto che per un attimo mi fece rabbrividire.

<Non posso per nulla immaginare cosa può significare avere un problema del genere però posso solo dirti che stare qua a rimuginare peggiora solamente le cose> disse sospirando.

<Non saranno dei segni sulla pelle a determinare la tua persona, se sei qua è perché sei brava e so di certo che rovinare questo percorso per delle tue paranoie è davvero un peccato> disse mentre mi scostava i capelli dal viso.

<Però non ho ancora detto niente a nessuno, nemmeno Maria lo sa> dissi asciugandomi una lacrima.

<Dovresti parlargliene, soprattutto alla Celentano, sii sincera e vedrai che nessuno ti giudicherà> mi rispose sorridendomi lievemente.

<Va bene, allora domani chiedo di vederla> dissi alzando lo sguardo.

<Grazie Alex> continuai sorridendogli per poi riceve un abbraccio da parte sua.

<Ora sorridiamo alla vita e tu come da bravo braccio destro mi verrai a dare una mano per preparare la cena> disse cercando di trasmettere un minimo di felicità.

<Certo che ti è proprio rimasta impressa questa cosa dell'assistente> risposi accennando un lieve sorriso mentre mi alzavo dal letto.

<Sono le tattiche di Alessandro Rina> disse guardandomi con un piccolo sorrisino.

<Tattiche?> lo guardai scoppiando a ridere.

<E quindi tu sei Alessandro?> continuai puntandogli il dito.

<Auri devi sapere ancora tante cose su di me. Ti aspetto in cucina> mi rispose per poi dileguarsi probabilmente verso la cucina.

Scoppiai a ridere dalla particolarità di quel ragazzo. Sembrava in un mondo tutto suo, da quel poco che avevo visto, passava da momenti malinconici e tranquilli ad altri in cui pareva davvero buffo.

Mi sistemai cercando di sembrare abbastanza carina, provai a mettere a posto i miei capelli che, siccome sono ricci, tendono spesso a fare i capricci.
Indossai un maglione per le rigide temperature causate dal freddo della sera e mi diressi verso la cucina cucendomi addosso un sorrisone.

Spazio Autrice

Eccomi qua!! Come vi sembra? Aurora ha confessato il suo problema e Alex le è stato accanto. Cosa ne pensate del loro rapporto?
Fatemi sapere se vi va.

Baci :)

                       

Shivers| AlexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora