La nave di diamante.

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(ATTENZIONE:in questo capitolo contiene contenuti violenti e tratta argomenti sensibili.Il lettore è stato avvisato.)
Stavo per lanciare un'imprecazione contro qualunque persona mi fosse sbattuta contro, quando di colpo riconobbi la chioma di capelli neri.
Allora, istintivamente, presi la ragazza per una spalla, evitandole quella che sembrava una caduta parecchio dolorosa.
In questo caso non mi sentii strano, dato che avrei fatto la stessa cosa con qualsiasi donna.
Dopotutto, restavo pur sempre un gentiluomo.
Improvvisamente la signorina girò la testa, osservando me e Jimbo con quei due occhi parevano essere stelle.
Più la osservavo, più sentivo la mia inusuale e inspiegabile adorazione verso di lei crescere dentro di me.
Davvero, non avrei saputo spiegarmi il perché trovassi quella ragazzina tanto attraente rispetto a qualsiasi comune dama di porto.
Eppure era così.
C'era sempre qualcosa di più, in lei.
-Bhe, stavi proprio per fare un bel capitombolo, hehe..-.Disse a quel punto ridacchiando Jimbo, interrompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato.
In quel momento mi resi conto di avere ancora la mano sulla spalla della signorina e così, dopo averla rimessa in equilibrio, mi infilai imbarazzato la mano in tasca.
-Mi...mi dispiace molto, capitano.Ero alla ricerca della nave mente ero in sovra pensiero e...e...-.Disse in panico la signorina.
Mi resi conto che la ragazzina era entrata in ansia, così tentai di tranquillizzarla.
-Tranquilla, capita a tutti di distrarsi!!!Per tutte le bombarde, se io non avessi i miei arti robotici fissati al corpo, mi dimenticherei di mettermeli prima di uscire!!!Bahahahaha!!!-.Dissi allora io ridendo.
Per fortuna la ragazzina sembrò calmarsi leggermente.
Dio mio...vederla con il volto rilassato era una visione talmente armoniosa, tanto quanto un brigantino appena ridipinto!!!
-Dunque, mi pare di aver capito che non riesci a trovare la nave, eh?-.Chiesi allora io, speranzoso in una risposta positiva.
L'idea di fare una chiacchierata con la ragazza mi intrigava particolarmente.
Chi lo sa, magari avrei avuto la possibilità di flirtare un po' con lei.
Per fortuna la donzella annuì insicuramente.
Di norma, prima di risponderle, le avrei conto un braccio attorno alla vita, ma ricordandomi come avesse reagito al mio baciamano tre giorni prima, pensai che era meglio evitare.
Così mi limitai a parlarle.
Per ora.
-Ah bhe, non preoccuparti, madame!!!Ti guidiamo io e Jimbo fino alla nave!!!Hahaha!!!-.Dissi, ridendo nuovamente.
A quel punto feci segno alla ragazzina si seguirci, e lei, con mia grande approvazione interiore, si mise a camminare di fianco a me.
Jim guardava prima me e poi la ragazza.
Proprio in quel momento mi ricordai di un dettaglio essenziale che avevo scordato: le presentazioni.
-Tuoni e fulmini!!!E io che ho pure il coraggio di definirmi un galantuomo!!!Perdonami, signorina, ho scordato di presentarmi!!!Il mio nome è John Long Silver, ma tu puoi chiamarmi semplicemente Silver, proprio come fa Jimbo, dopotutto.Ah, e dammi anche del tu.Sarò anche il tuo capitano, ma per me la mia carica maggiore resterà sempre quella di cuoco!!!-.Dissi sinceramente e scherzosamente alla ragazza, dandole una lieve pacca sulla spalla.
Bhe, che posso dire.
La cucina era uno dei pochi sfizi che mi concedevo.
A quel punto la donzella mi guardò dritto negli occhi.
Cavolo...viste direttamente quelle pupille assomigliavano ancora di più a una galassia ricolma di stelle.
Poi mi la giovane donna mi porse la sua manina, che rispetto alla mia gigantesca mano da Ursid sembrava quella di una neonata.
Ridacchiando gliela strinsi, cercando di applicare meno forza possibile in quella stretta di mano, e nel frattempo la signorina ricambiò la presentazione.
In verità sapevo già come si chiamasse, dato che aveva firmato con il suo nome il foglio di iscrizione alla ciurma, ma volevo comunque fingere che quella fosse la nostra prima presentazione.
-Il mio nome è Lily, Lily Cursed.Piacere di conoscerti, Silver.-.Disse in tono pacato, ma gentile, la donzella.
Non saprei descrivere il piacere che provai a sentire Lilì parlarmi con il "tu".
Mi faceva già sentire più importante per lei.
E in quel momento non desideravo altro.
-Che nome delicato, Lilì.Un po' meno il cognome, ehehehe!!!Cos'è, la tua famiglia ha fatto un patto con il diavolo?-.Chiesi scherzosamente, senza la minima intenzione di offendere o simili.
Peccato che a quel punto la signorina divenne di colpo cupa, per poi iniziare a guardare per terra.
"Tasto sbagliato, Silver."Mi dissi fra me e me.
Cavoli!!!Proprio ora che avevo iniziato a parlarci!!!
Guardai con sguardo supplichevole Jimbo.
Lui mi guardò alzando gli occhi al cielo, per poi sorridere divertito.
Per una volta mi avrebbe tirato fuori lui da una brutta situazione, ehehehe!!!
Anche se in verità lo aveva già fatto molte altre volte, ma in quel momento non lo avrei ammesso neanche sotto tortura.

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